Termine
francese della danza
accademica codificato già
da Carlo Blasis nei suoi trattati.
E' una delle
principali posizioni del balletto
e, nel suo schema essenziale,
designa la posizione in cui
il corpo si allunga trasversalmente.
Prende nome da una forma di
ornamento tipicamente moresca.
Nel
balletto
è una posizione del corpo,
di profilo, in cui una gamba
è appoggiata a
terra, tesa o demi-plié,
mentre l'altra è sollevata
distesa all'indietro e ad angolo
retto. Le braccia possono essere
disposte in svariate posizioni
armoniose in modo da creare
la linea più lunga dalla
punta delle dita al piede. Un
braccio, o ambedue, continua
la linea della gamba sollevata.
Le spalle vanno tenute parallele
al suolo perpendicolari alla
direzione.
Esistono
numerosissime variazioni dell'arabesque
ed interpretazioni moderne,
che ne modificano l'impianto
iniziale, adottato soprattutto
a partire dal balletto
romantico. Nel metodo
Cecchetti ne vengono utilizzate
cinque, nella Scuola
Russa (metodo
Vaganova) quattro, e nella
Scuola
Francese due.
Gli arabesques
sono generalmente utilizzati
per concludere una sequenza
di passi, sia nei movimenti
lenti degli adagio,
che nei movimenti frizzanti
e briosi degli allegro.
Nelle immagini,
arabesque à la barre
(sopra) e arabesque penchée
(sotto) sempre à la barre.
|