Balletto
realistico in un atto | Libretto
| Jean Cau | Coreografia
| Léonide Massine | Musica | Erik
Satie | Prima rappresentazione |
Parigi, Théâtre du Châtelet, Les Ballets Russes de Serge de
Diaghilev, 18 maggio 1917 | Interpreti | Léonide
Massine (prestigiatore cinese), Maria Chabelska (ragazza americana),
Vera Nemchinova, Nicholas Zverev, Lydia Lopokova (acrobati), Léon
Woizikowsky (impresario parigino), M. Statkewicz (impresario americano),
M. Ousmansky e M. Nova (cavallo) | Sipario,
scene e costumi | Pablo Picasso | Direttore
d'orchestra | Ernest Ansermet | Si
tratta praticamente di un balletto senza trama. C'è solo un sottile filo
di ironia che ci conduce attraverso la "parata" (da qui il titolo) di
artisti, di "forains" (tema che sarà poi ripreso, in maniera
diversa e con finissima mano, da Roland Petit in Les
Forains). Questi artisti di musichall si esibiscono di domenica pomeriggio
nella strada fuori dal loro teatro, con lo scopo di attirare spettatori. Il finale
è malinconico: il pubblico non ha più bisogno di entrare in teatro
e quindi di pagare il biglietto, perché lo spettacolo gli è già
stato offerto gratuitamente. Crollano speranze e illusioni e la grottesca Parade
sfuma nella delusione più sconsolata. Il
décor di Picasso (nelle immagini sono rappresentati il costume del prestigiatore
cinese e quello degli acrobati) farà sì che questo lavoro, così
come altri della compagnia di Diaghilev, venga definito «ballet de peintre».
L'importanza della trouvaille di Picasso supera la struttura dell'opera
coreografica e domina il panorama del rinnovamento del balletto nel Ventesim secolo. Parade
è stato riprodotto per numerose compagnie quali il Ballet du XXème
siècle di Bejart (1964), il City Center Joffrey Ballet (1973), il London
Festival Ballet (1974) e il Balletto dell'Opera di Zurigo. Una riproduzione su
iniziativa dell'Aterballetto è stata effettuata a Reggio Emilia (Teatro
Romolo Valli) e nelle citta dell'Emila Romagna cn riallestimento curato da Amedeo
Amodio. |