Balletto
in un atto | Libretto | Boris
Kochno | Coreografia | | Musica | Sergei
Prokofiev | Prima
rappresentazione | Parigi,
Théâtre Sarah Berhardt, Ballets Russes di Serge de Diaghilev, 21
maggio 1929 | Interpreti | Serge
Lifar (il figlio), Felia Dubrovska (la sirena), Léon
Woizikowsky, Michel Fedorov, Anton Dolin | Scene
e costumi | Georges Roualt | Titolo
francese | Le fils prodigue | Titolo
inglese | The Prodigal Son | Titolo
russo | Bludny Syn |
De
Il figliuol prodigo lo stesso Balanchine dice: "Questo balletto vuole
raccontare la parabola evangelica in forma drammatica, con alcune omissioni necessarie
e aggiunte alla storia originale [S. Luca 15;11-24] conservato". E
in effetti non si può dire che la versione di Balanchine, piena di intuizioni
geniali, rispetti fedelmente l'atmosfera evangelica della parabola e il senso
di misticismo che la pervade. L'autore ha voluto puntare troppo sul gioco, sull'originalità
di certe situazioni e sul grottesco a scapito dell'elemento morale che emerge
soltanto nella scena finale dell'abbraccio del padre con il figlio, grande e avvolgente
che riporta alle tenerezze dell'infanzia. La versione
di Balanchine è stata ripresa nel 1950 dal New York City Ballet, nel 1973
dal Royal Ballet e nel 1974 dall'Opéra di Parigi e dal Washington National
Ballet; è stata interpretata da quasi tutti i danzatori di quel periodo. Fra
le altre versioni le più importanti sono quelle di: Kurt Joos (Essen, 1931),
Aurelio M. Milloss (Düsseldorf, 1934, con riprese a Roma, Teatro dell'Opera,
1941; Firenze e Bologna, nei Teatri Comunali, e Perugia, Teatro Morlacchi, in
occasione della Sagra Musicale Umbra 1957) e David Lichine (Original Ballet Russe,
Sydney, 1938). Con libretti e musiche diversi, vari componimenti
coreografici dallo stesso titolo sono stati rappresentati più o meno in
tutto il mondo. Fra le versioni che però conservano la partitura di Prokofiev,
si ricorda quella di Mario Pistoni (Teatro alla Scala, 21 dicembre 1962) e l'episodio
"Il figliol prodigo" dal balletto Tre parabole evangeliche di
Susanna Egri su musiche originale di Israele (Assisi, 1960). |