Nato
a Kiev nel 1905 da padre funzionario,
frequentò, senza particolari
risultati una scuola militare,
vivendo, a poco più di
dieci anni, le drammatiche vicende
della prima guerra mondiale
e della rivoluzione russa.
Quasi per
scommessa, nel 1921 entra a
far parte della scuola di danza
di Bronislava Nijinska, sorella
del grande Vaslav,
e decide di consacrare la propria
vita a quest'arte, iniziando,
da subito, a lavorare assai
accanitamente.
Nel 1923,
cinque allievi della scuola
vengono segnalati a Sergei Diaghilev;
poiché uno di questi
non si presenta alla partenza
del treneo, Lifar approfitta
dell'occasione e prende il suo
posto. Nonostante il suo livello
tecnico ancora piuttosto approssimativo,
la sua bellezza e l'ardore passionale
seducono Diaghilev che lo ingaggia
e lo affida ad Enrico
Cecchetti perché
ne completi la tecnica. Lifar
inizia ad applicarsi senza tregua
per approfondire sia la conoscenza
della danza
che per sviluppare la propria
conoscenza culturale e diviene
solista dei Ballets Russes.
Dopo la morte
di Diaghilev nel 1929, è
interprete di "Créatures
de Prométhée",
una coreografia di George Balanchine
per l'Opéra di Parigi.
Quando Balanchine si ammala,
è Lifar a continuarne
l'opera. Diviene maître
de ballet all'Opéra
di Parigi, nonché principale
ballerino. Si esibisce anche
a Londra nella rivista Cochran
(1930) e, dal 1932 al 1940,
collabora con i Ballets Russes
di Monte-Carlo.
Dopo la fine
della seconda guerra mondiale,
per iniziativa del comitato
di epurazione viena allontanato
dall'Opéra. Si trasferisce
quindi al Nouveau Ballet de
Monte-Carlo (1945-47). Nel 1947
viene reintegrato all'Opéra
prima in qualità di maître
de ballet, poi come ballerino
dal 1949 al 1956.
Nel 1958
lascia lìOpéra
e, per qualche tempo lavora
ancora a Monte-Carlo e a Nizza.
A partire
dal 1969 viene invitato da alcune
grandi compagnie, principalmente
in Sud America e in Europa,
a riallestire le sue coreografie.
Serge Lifar
muore a Losanna nel 1986.
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