Balletto in tre atti, con prologo e epilogo |
| Libretto | M.
Petipa dall'omonimo romanzo di Miguel Cervantes | Coreografia | M.
Petipa, A. Gorski, K. Goleizovski, R. Zakharov, N.D. Kasatkina e V.Iu. Vasiliov |
Musica | Ludwig
Minkus | Scenografie | L.
Solodovnikov | Costumi | E.
Dvorkina | La
prima del balletto va in scena il 14 dicembre
1869 a Mosca, presso il Teatro Bolshoy, con la coreografia
di Marius Petipa, che trae ispirazione dal celebre romanzo di Cervantes. In realtà,
come spesso accade per i balletti del repertorio
accademico, il riferimento alla fonte letteraria costituisce solo un pretesto
per narrare la vicenda amorosa di Kitri, figlia dell'oste e da questi promessa
in sposa al nobile Gamache e Basilio, un giovane barbiere di cui la ragazza è
innamorata. Il Cavaliere Triste è qui una figura quasi marginale rispetto
alla centralità dei due innamorati. Ripreso
dallo stesso Petipa, nel 1871 il balletto
viene presentato al Teatro Marinski di San Pietroburgo in una redazione monumentale
di 5 atti e 11 quadri, ridotta nel 1887 dal coreografo A. Bogdanov a soli tre
atti per il Teatro Bolshoy. Occorrerà attendere il 1900 per rivederlo in
una nuova versione in tre atti, firmata e presentata da Alexandr Gorski a Mosca,
più snella nonostante l'introduzione di nuove danze, tra cui il fandango
del terzo atto, su musica di E. Napravnik. Viene attribuito maggior risalto, inoltre,
ai ruoli di Mercedes, della Danzatrice di Strada e della Regina delle Driadi.
A
parte successivi riallestimenti, tra cui uno ad opera di F. Lopukhov nel 1923,
il balletto viene ulteriormente modificato
nel 1940, da Rostislav Zakharov, allora coreografo
principale del Teatro Bolshoy, che, tra l'altro, aggiunge al quadro della Taverna
una nuova danza, la Giga,
su musica di V. Soloviov-Sedoi, mentre, sempre nel secondo atto, viene inserita
la Danza Zingara, su musica del compositore Jelobinski, coreografata in precedenza
da Kasian Goleizovski. E', questa, la redazione che durerà al Bolshoy fino
alla nuova coreografia di Yuri Grigorovich,
tuttora in repertorio nel celebre Teatro moscovita. La
redazione di Kasatkina e Vasiliov,
datata 1990, si ispira sostanzialmente alla versione "canonica" del
balletto così come si è consolidata
al Teatro Bolshoy, ma, fedeli al loro stile, i due coreografi
ne hanno modificato la drammaturgia, rendendola più coerente e più
fedele al testo di Cervantes. Sono stati infatti reintrodotti i personaggi del
baccalauro Carrasco e di Antonina, nipote di Don Quichotte, che seguiranno il
Cavaliere, insieme allo scudiero Sancho Panza, nelle sue peregrinazioni e imprese.
Il loro ruolo serve anche da collegamento logico tra un quadro e l'altro della
rappresentazione, tra il sogno di Don Quichotte e la realtà della vicenda
amorosa di Kitri e Basilio: Antonina e Carrasco sono il Ronzinante di Don Quichotte,
lo assecondano nelle sue fantasticherie ma, al tempo stesso, quasi lo proteggono
dalle conseguenze di queste. Anche il ruolo di Gamache, pur sottolineato nei suoi
aspetti grotteschi, è stato potenziato sul piano tecnico, facendolo rientrare
a pieno diritto nei ruoli principali. Non dimentichiamo che il primo
a danzarlo, in questa redazione, fu Vladimir
Malakhov. La grande attenzione per i ruoli, spesso a torto considerati marginali,
è testimoniata anche dalla coreografia
delle danze di Piquita e Juanilla, le amiche di Kitri, che qui acquistano dignità
e rilievo di soliste. Sempre di Kasatkina
e Vasiliov è la nuova redazione della Seguidilla
del primo atto, quella del Pas d'Amour, del Bolero
e del Fandango del terzo atto. La versione
scaturita dall'intervento di Kasatkina
e Vasiliov ha ripulito l'impianto dello spettacolo da una certa "patina
di polvere", eliminando incongruenze e tempi morti e gli ha restituito quella
brillantezza e continuità d'azione che lo rendono pienamente convincente
e godibile per un pubblico contemporaneo. Torna
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