Balletto in un prologo, tre quadri, un epilogo | Coreografia | Serge
Lifar | Musica | Philippe
Gaubert (Les inscriptions pour les portes de la ville) | Prima
rappresentazione | Parigi, Opéra, 21
giugno 1937 | Interpreti | Serge
Lifar (Alessandro), Yvette Chauviré (giudea), Suzanne Lorcia
(regina di Babilonia), Solange Schwarz (egiziana) | Scenografia
e costumi | Paul Larthe | Il
personaggio di Alessandro Magno, re dei Macedoni (356 - 323 a.C.), ha ispirato
moltissimi autori, in letteratura, teatro, danza, musica. Fra le opere teatrali
si trovano una tragedia di Racine e un dramma di Metastasio, mentre le partiture
musicali assommano a circa una cinquantina, fra cui quelle di Vinci, Porpora,
Gluck, Piccinni, Paisiello, Cimarosa e Cherubini. I titoli nel campo del balletto
sono: Alessandro di Noverre (Stoccarda, 1761), Alessandro trionfante
nelle Indie di Angiolini (Verona, 1780), Alexander the Great di D'Egville
(Londra, 1795), Alexandre chez Apelles di Gardel (Parigi, 1808) e Alessandro
nelle Indie di Viganò (Milano, 1820). In questo
balletto epico Lifar non fa che attestarsi sulle posizioni conquistate due anni
prima con il suo celebre Icare: nel periodo
che va dal 1935 al 1938 infatti, sviluppa il ciclo dei balletti eroici, imperniati
sulle figure dei grandi personaggi della storia o della mitologia. Interessante
è anche il procedimento adottato da Lifar nell'accademizzare o stilizzare
le danze del folclore storico, in particolare nel terzo quadro. Di Alessandro,
Lifar mostra alcune immagini chiave: il conquistatore, l'innamorato, il defunto.
Nel primo quadro, Alessandro taglia il famoso nodo gordiano,
rappresentato da un gruppo di uomini con i corpi intrecciati gli uni con gli altri.
Segue una danza d'insieme delle fanciulle e dei prigionieri liberati. Nel
secondo quadro arriviamo al Muro del Pianto di Gerusalemme dove gli Ebrei attendono
l'arrivo di Alessandro. Una giovane schiava (interpretata nella prima assoluta
da Yvette Chauviré) tenta di sedurlo, ma il macedone la respinge. Alla
fine di questo quadro colpisce la danza di trionfo di Alessandro, spettacolare
e guerresca allo stesso tempo. Nel terzo quadro Alessandro
conquista l'Egitto. L'epilogo è l'apoteosi delle vittorie del conquistatore
e la Regina di Babilonia gli manifesta il suo amore. I due interpretano una danza
ciascuno sollevato dai propri schiavi come una statua posta su un piedistallo.
Alla fine Alessandro, dopo aver bevuto da un calice portatogli da un misterioso
personaggio, cade a terra morto. Segue un corteo funebre che si allontana piano
piano lasciando la scena. Il balletto si conclude con la riapparizione di Alessandro,
nuvamente giovane, che danza e sembra quasi non toccare terra. È l'apoteosi
della bellezza. |