Trascinante,
effervescente, pieno di vitalità.
È la colonna sonora del
Brasile e del carnevale più
famoso del mondo.
Ma prima di fregiarsi di questi
titoli, il samba in origine
era una danza della fertilità
che si ballava in Angola. La
parola samba, infatti,
in lingua bantu definisce l'ancheggio
del bacino. E approda in Sud
America con gli africani che
vengono portati in schiavitù
per lavorare nelle piantagioni
brasiliane di canna da zucchero.
Qui si mescola con il landù,
un'altra danza di origine africana,
e con il maxise, conosciuto
anche come tango brasiliano
e diffusosi attorno al 1870.
All'inizio il samba si afferma
nelle zone rurali e in seguito
in città, come il ritmo
del candomblé,
una liturgia ibrida, frutto
della fusione tra cattolicesimo
e riti religiosi africani. Poi
perde gradualmente questo suo
carattere religioso per trasformarsi
in un genere ballabile, molto
praticato dalla gente più
povera. Tanto che, a partire
dalla fine dell'800, diventa
una sorta di vessillo che la
popolazione brasiliana di colore
usa per affermare la propria
identità culturale.
In questo senso si può
dire che il samba segue lo stesso
itinerario del blues
prima e del jazz
poi che erano nati come forma
di libertà d'espressione
dei neri.
In origine si distinguono diversi
tipi di samba che sono accomunati
fra loro dal ritmo molto veloce
e dagli strumenti musicali utilizzati:
cembali, sonagli, bonghi, tamburi
e altre percussioni, oltre che
la chitarra. Esiste infatti
il samba di Bahia, di San Paolo
e quello di Rio de Janeiro.
Ma è quest'ultimo, il
samba carioca, che alla fine
prevarrà, soprattutto
grazie alla popolarità
del Carnevale. Perciò
se per il Nord America la città
che ha fatto da incubatrice
del jazz è stata
New Orleans, per il Brasile
e il samba la culla è
proprio Rio.
Fino all'inizio del Novecento
però il samba carioca
non è gradito dalla borghesia
della città. Anzi i sambisti,
per lo più neri diseredati,
sono considerati alla stregua
di guerriglieri musicali e per
questo perseguitati dalla polizia.
Basta pensare che, fin verso
gli anni '20, il Carnevale di
Rio è riservato ad una
élite. E proprio
per questa sua impostazione
discriminante, nel corso degli
anni alla festa partecipano
sempre più spesso i sambisti
delle favelas, le baraccopoli,
con il solo scopo di guastare
il divertimento dei bianchi.
Allo stesso tempo, i compositori
di samba, anche se tenuti ai
margini della legalità,
continuano a sognare che la
loro musica venga universalmente
accettata. Il miracolo, per
così dire, si compie
nel 1917, quando Ernesto Dos
Santos, detto Donga, scrive
"Pelo telefono",
brano che apre la strada al
samba-cançao,
samba canzone, un genere più
lento e melodico di quello del
Carnevale. "Pelo telefono",
che parla della repressione
dei giochi d'azzardo da parte
delle autorità, è
un successo inatteso. La sua
uscita coincide con un'ondata
nazionalista che vuole liberare
il paese dalle ecessive influenze
portoghesi. Così ricchi
e poveri si riuniscono sotto
questa neonata identità
musicale, quasi fosse una bandiera.
Nel giro di pochi anni, il genere
si diffonde prima via radio
e poi diventa il ritmo del Carnevale
che, curiosamente, a sua volta
era naro come festa della liberazione.
Il Carnevale di Rio risale infatti
al 1640 ed era stato inaugurato
per festeggiiare l'ascesa al
trono di re João IV e
la fine del dominio spagnolo
sul Protogallo.
Nel 1929, con il grande successo
di un'altra canzone intitolata
"Ai jojô",
il samba diventa infine inno
nazionale. Poi, con il cinema,
il simbolo del folclore brasiliano
emigra in tutto il mondo. Dapprima
con il film "Flying
Down to Rio" (in italiano
"Carioca", 1933 -
v.
la recensione) con Dolores
del Rio e Fred Astaire che per
la prima volta si esibisce con
Ginger Rogers. Poi con "That
Night in Rio ("Una Notte
a Rio", 1941) che fa conoscere
Carmen Miranda come straordinaria
ballerina e cantante di samba,
agghindata sempre con copricapi
ridondanti. Quindi con "Orfeo
negro" del 1959 con musiche
di Antonio Carlos Jobim, Luis
Bonfa e Vinicius De Moraes.
Alla fine degli anni '50, da
una fusione fra il samba e il
jazz nasce il bossa nova,
che in brasiliano vuole dire
"nuovo ritmo", uno
stile musicale ballabile reso
famosissimo dal brano "The
Girl from Ipanema"
di João Gilberto. Ma
questa invenzione non offusca
la popolarità del samba
che continua ad essere la musica
di un'intera nazione e uno dei
balli più allegri.
|