Musa
della danza.
Nella iconografia
antica viene normalmente rappresentata
appunto nell'accennare passi
di danza,
sovente imbracciando una lira
per accompagnarsi musicalmente.
Secondo la
mitologia greca, le nove Muse
nascono dall'unione di Zeus
con Mnemosyne, figlia di Urano
e Gea. Per nove notti gli dei
condividono il talamo e, dopo
un anno, nascono nove figlie:
- Clio, la glorificatrice,
cui successivamente venne
assegnato il significato di
protettrice del canto epico
e della storiografia. Trae
il nome da kleos (gloria)
o da kleien (celebrare).
Viene raffigurata come una
vergine coronata di alloro,
con in una mano una tromba
e nell'altra un volume.
- Euterpe, la rallegrante,
protettrice della musica dei
flauti. Il significato del
nome è colei che sa
piacere e viene rappresentata
come una donzella coronata
di fiori che suona il flauto
del quale è considerata
l'inventrice.
- Talia, la festosa,
protettrice della commedia.
Il nome deriva da thallein
(fiore). E' rappresentata
come una giovinetta coronata
di edera, che reca in mano
una maschera e calza stivaletti
a mezza gamba.
- Melpomene, la cantante,
protettrice della tragedia.
Il suo nome deriva da melpein
(cantare). E' raffigurata
come una donna calzata di
colturni, con in mano uno
scettro ed un pugnale insanguinato.
- Erato, suscitatrice
di nostalgie, protettrice
della poesia lirica e della
anacreontica. Il nome deriva
da eros (amore). E'
rappresentata come una ninfa
coronata di mirti (occorre
ricordare come, sempre nella
mitologia greca, il mirto
sia la pianta consacrata ad
Afrodite. Nel balletto,
il più importante esempio
di questa simbologia è
rappresentato da "Giselle")
e di rose, che nella mano
sinistra regge una lira e
nella destra un arco (simbolo
del dio Eros).
- Urania, la celeste,
musa dell'astronomia. Trae
il proprio nome da ouranos
(cielo) e, nelle raffigurazioni,
in una mano porta un globo,
nell'altra una verga.
- Polinnia, ricca di
inni, protettrice della retorica
e dea della musica corale.
Il nome deriva da poly
(molto) e Hymnos (inno),
oppure da mnashtai (ricordarsi).
Viene raffigurata con una
corona di fiori o di perle,
vestita di bianco. La mano
destra è rappresentata
nel gesto di arringare, mentre
la mano sinistra impugna uno
scettro.
- Calliope, che letteralmente
significa bella voce, musa
dell'elequenza e della poesia
eroica. Viene raffigurata
con stilo e tavolette in mano,
e infine
- Tersicore, letteralmente
colei che ama la danza, musa
della danza
e della lirica corale. E'
raffigurata come una giovinetta,
coronata di ghirlande, che
danza suonando l'arpa.
Le muse sono
importanti sia perché
sono considerate le compagnie
delle Grazie e di Apollo, sia
perché sedevano presso
il trono di Zeus, cantandone
le lodi, oltre che narrando
l'origine e la storia del mondo
e le gesta dei grandi eroi e
degli uomini comuni. Dal punto
di vista simbolico, è
anche interessante notare che
le Muse siano la incarnazione
dell'autorità (figlie
di Zeus, re degli dei) unita
alla memoria (figlie di Mnemosyne,
dea della memoria), a sottolineare
l'estrema importanza assegnata
dagli antichi Greci all'arte
e alla cultura.
Dal termine
Muse deriva la parola "Musica",
anche se in greco antico (più
propriamente Musiké
Téchné),
il concetto ha un significato
più ampio, assimilabile
a quello descritto dal nostro
termine "cultura".
Nella mitologia
romana le muse vengono chiamate
"Camene" e vengono
identificate con le ninfe delle
acque e dei boschi.
Le leggende
sulle Muse vengono sovente confuse
con i miti di Dioniso, Orfeo
e Apollo. Quest'ultimo viene
anche considerato la loro guida
e direttore del coro; da ciò
viene l'appellativo, sovente
assegnato al dio di Musagete.
Naturalmente,
come spesso accade nella mitologia
(che nel suo significato etimologico
vuol dire "racconto di
favole o storie": Mythos
e Logos), l'origine
delle Muse viene raccontata
in differenti modi. Secondo
alcune fonti le Muse, anziché
essere nove, sono soltanto tre:
Mneme, Melete e
Aoide. Secondo altri,
invece, non si tratta di altro
che delle nove figlie del Macedone
Piero, che sapientemente ne
creò e alimentò
una vera e propria leggenda.
La controversia
sull'origine delle Muse, nulla
toglie al fascino della mitologia
greca e i creatori di danza
non potevano, ovviamente, restarne
immuni. Il balletto
che forse manifesta in maniera
più evidente questo legame
è l' "Apollon
Musagète" di
Georges
Balanchine.
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