Balletto in un atto
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Libretto e coreografia | Léonide Massine |
Musica | Ottorino Respighi (da brani per pianoforte di Gioacchino Rossini) |
Prima rappresentazione | Londra, Alhambra Theatre, Ballets Russes di Serge de Diaghilev, 5 giugno 1919 |
Interpreti | Lydia Lopokova e Léonide Massine (danzatori di can-can), Enrico Cecchetti (il padrone della bottega), Lydia Sokolova e Léon Woizikowsky (danzatori di tarantella), Stanislas Idzikowsky (lo snob), Nicholas Zverev (capo cosacco), Lubov Tchernicheva, Vera Nemchinova, M. Statkiewicz, M. Novak (danzatori di mazurka), Giuseppina Cecchetti, A. Gavrilov, S. Grigoriev |
Scenografia e costumi | André Derain |
Titolo originale francese | La Boutique Fantasque |
Titolo inglese | The Fantastic Toyshop |
Si tratta di un adattamento della famosa pantomima La fata delle bambole, cavallo di battaglia di Anna Pavlova. Già ai tempi dei Ballets Russes di Diaghilev si erano succedute varie rappresentazioni di questo balletto nella versione originale di Massine. Altre si ripeterono anche più tardi in ricostruzioni della prima edizione o in nuove versioni coreografiche, a partire dall’immediato secondo dopoguerra con il Sadler’s Wells Ballet (27 febbraio 1947). Nella primavera del 1982, il figlio di Massine, Lorca, ha rimontato questo piccolo capolavoro di finezze e petits riens per l’Opera di Roma e successivamente (1986) al Brancaccio, interpretando egli stesso il ruolo del ballerino di can-can che già era stato di suo padre. Nell’ottobre dello stesso anno un altro figlio d’arte, Grazioso Cecchetti, figlio di Enrico Cecchetti (anch’egli a sua volta interprete nella prima edizione del balletto), allestì una sua versione esemplata sull’originale, nella quale i ruoli principali, i due danzatori di can-can, erano ricoperti dai ballerini scaligeri Elide Bonagiunta e Gennaro Corbo.
La vicenda si svolge nel negozio di un fabbricante di giocattoli verso la fine del XIX secolo. Entrano clienti e turisti di varie nazionalità cui il negoziante mostra l’assortimento dei giocattoli. Fra essi si trova una straordinaria coppia di danzatori di can-can. La ballerina e il suo compagno si vedono separati da una vendita che i destina a due proprietari diversi. Il padrone prepara i pacchi e chiude la bottega. Nel corso della notte, tutte le bambole si animano, dimostrando la loro pena per la separazione dei due innamorati. I ballerini di can-can escono dalle loro scatole e le riempiono di carta. Al mattino, quando i clienti ritornano si accorgono che gli involucri sono vuoti, privi dei giocattoli acquistati la sera precedente. Ritenendosi truffati mettono il negozio sottosopra. I pupazzi, da parte loro, scaraventano i clienti in strada e inneggiano al loro padrone in un clima festoso.
A cura di Alberto Soave
Fonti:
- Alberto Testa, I Grandi Balletti, Repertorio di Quattro Secoli del Teatro di Danza, Gremese Editore, Roma 1991