Balletto pantomimico in tre atti
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Libretto | Eugène Scribe |
Coreografia | Jean Pierre Aumer |
Musica | Louis-Joseph-Ferdinand Hérold |
Prima rappresentazione | Parigi, Opéra, 27 aprile 1829 |
Interpreti | Lise Noblet (principessa Isotta), Louis Montjoie (principe Ganneloro), Amélie Legallois (Arturo), Pauline Montessu (fata Nabote), Louise Ellie (una donna anziana), Ferdinand Jean La Brunière (Gerardo), Maria Taglioni (una naiade) |
Scenografia e macchine teatrali | Pierre Cicéri-Contant |
Costumi | Lecomte |
È una libera rivisitazione della fiaba di Perrault da parte del celebre scrittore e commediografo Eugène Scribe. Il balletto non fu giudicato favorevolmente dalla critica e l’unica nota di interesse fu rappresentata dalla presenza, o apparizione, di Maria Taglioni, per la quale il coreografo Jean Pierre Aumer (autore, fra l’altro della riuscita Somnambule) aveva composto un assolo fatto di magiche trasparenze. La musica (per la maggior parte di Hérold) era, come spesso d’uso all’epoca, un calderone di pezzi presi in prestito da più parti (ouverture dall’Oberon di Weber, coro e cavatina dall’opera di Rossini La pietra di paragone).
Nel 1825, sempre con lo stesso titolo accattivante, l’Opéra aveva messo in scena un’altro balletto con coreografia di Pierre Gardel e musica di Carafa.
Il balletto non va comunque confuso con il più celebre La bella addormentata nel bosco di Petipa.
A cura di Alberto Soave
Fonti:
- Alberto Testa, I Grandi Balletti. Repertorio di Quattro Secoli del Teatro di Danza, Gremese Editore, Roma 1991