Poema coreografico in un atto
|
|
Coreografia | Bronislava Nijinska |
Musica | Maurice Ravel |
Prima rappresentazione | Montecarlo, Compagnia di Ida Rubinstein, 12 gennaio 1929 |
Altra prima rappresentazione |
Parigi, Opéra, Compagnia di Ida Rubinstein, 23 maggio 1929 |
Interpreti | Ida Rubinstein, Anatole Vilzak |
Scenografia e costumi | Alexandre Benois |
Ravel immaginò questo poema coreografico come una specie di apoteosi del valzer viennese. La scena dovrebbe rappresentare un ricco salone da ballo del Secondo Impero, in base alle precise descrizioni di Ravel. In fondo alla scena, dietro alle cortine aperte, si intravede una seconda sala. Nel primo salone due o tre dame siedono su un divano e un’altra isolata, riceve l’omaggio del maggiordomo. Inizia il valzer delle dame. Altre signore entrano accompagnate da ufficiali in divisa di gala. A piccoli gruppi o isolate le coppie formano varie figure in contrappunto con le altre coppie danzanti sul fondo della scena.
In origine questa partitura era stata destinata da Ravel a Diaghilev per la sua compagnia dei Ballets Russes, ma poi non se ne fece più nulla, anzi si parlò di screzi sorti fra il musicista e l’impresario. Ida Rubinstein seguì abbastanza fedelmente le disposizioni di Ravel ma il balletto non ebbe vita facile e nemmeno duratura, anche se molte sono state le versioni in seguito allestite per l’Europa e le Americhe. Fra queste, Michel Fokine (compagnia di Ida Rubinstein, Parigi, Opéra, 1931); Nives Poli (Milano, Teatro alla Scala, 1942); Serge Lifar (Milano, Teatro alla Scala, 1948); Léonid Massine (Parigi, Opéra Comique, 1950); George Balanchine (New York, City Center, New York City Ballet, 20 febbraio 1951; interpreti Tanaquil LeClercq, Nicholas Magallanes, Francisco Moncion; costumi di Barbara Karinska, luci di Jean Rosenthal. Questa versione utilizzava come introduzione al balletto anche Valsés nobles et sentimentales dello stesso Ravel); nuovamente Nives Poli (Firenze, Teatro Comunale, stagione 1951-1952); Frederick Ashton (Milano, Teatro alla Scala, 1958 e Londra, Covent Garden, Royal Ballet, 1959). Della versione di Balanchine è stata realizzata anche una produzione televisiva per il secondo canale della televisione tedesca, che venne inserita anche nel film An Evening with Royal Ballet del 1965.
A cura di Alberto Soave
Fonti:
- Alberto Testa, I Grandi Balletti, Repertorio di Quattro Secoli del Teatro di Danza, Gremese Editore, Roma 1991