Balletto in quattro tempi
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Coreografia | Maurice Béjart |
Musica | Ludwig van Beethoven |
Prima rappresentazione | Bruxelles, Crique Royal, Ballet du XXè Siècle, 28 ottobre 1964 |
Interpreti | Lothar Hoefgen, Lisa Pinet, Duska Sifnios, Paolo Bortoluzzi, Tania Bari, Germina Casado, Jorge Lefèbre |
Luci | Thomas Skelton |
Titolo originale francese | Neuvième Symphonie |
Titolo inglese | Ninth Symphony |
L’uomo dorme ripiegato come fosse nel grembo materno, prende coscienza di se stesso e si apre alla vita. L’ebbrezza istintiva del singolo si trasmette alla collettività. Le coppie trovano nell’unione la felicità. L’amore è forza propulsiva: in un cerchio d’amore l’umanità intera trova la gioia in un mondo migliore, unificato, ne quale i contrasti sono appianat e dalla pluralità si giunge all’unità.
Si tratta di un balletto di impostazione filosofica che ha riscosso, ovunque è stato rappresentato, specialmente nei vasti spazi teatrali (palasport, circhi, grandi sale, teatri tenda), l’unanime riconoscimento del pubblico. È stato preceduto da un prologo con testi recitati ricavati dall Nascita della tragedia di Nietzsche, accompagnati da ritmi a percussione. «Cantando e danzando l’uomo esprime se stesso come membro di una comunità superiore», per citare Niezsche. Il fatto che nella compagnia di Béjart molte siano le etnie rappresentate ha favorito la percezione dell’universalità ddel messaggio di questo poema coreografico. Particolare significato assume la rappresentazione della Nona sinfonia all’Arena di Verona nell’agosto 1975: la pioggia, caduta incessantemente durante l’esecuzione del balletto, se non permise l’accompagnamento musicale diretto, sostituito immediatamente dalla registrazione, non riuscì a fermare i ballerini che proseguirono imperterriti sotto il suo martellante stillicidio.
A cura di Alberto Soave
Fonti:
- Alberto Testa, I Grandi Balletti, Repertorio di Quattro Secoli del Teatro di Danza, Gremese Editore, Roma 1991