Azione coreografica in due atti
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Libretto e regia | Luchino Visconti |
Coreografia | Léonide Massine |
Musica | Franco Mannino |
Prima rappresentazione | Milano, Teatro alla Scala, 25 febbraio 1956 |
Interpreti | Jean Babilée (Mario), Luciana Novaro (Silvestra), Ugo Dell’Ara (Renato), Salvo Randone (il mago Cipolla) |
Scenografia e costumi | Lila De Nobili |
L’opera è tratta dal racconto di Thomas Mann Mario und der Zauberer. Mario, cameriere in un bar di una città balneare ama Silvestra, la compagna del gelataio Renato. Tenta approcci con la donna, ma viene licenziato dal padrone del bar. Si trova così, solo e sconsolato, ad assistere ai preparativi di uno spettacolo che un certo mago Cipolla sta allestendo. Mario si reca nella piazzetta dove il mago effettua i suoi esperimenti di ipnotismo scegliendo a caso fra gli spettatori e viene chiamato sul palco per una di queste prove. Mario, nel suo sonno ipnotico, crede di vivere realmente ciò che desidera intimamente: Silvestra corrisponde ai suoi sentimenti e lo bacia, mentre il padrone del bar è ai suoi piedi e gli lucida le scarpe. A questo punto, l’ex-cameriere si risveglia dal sonno ipnotico e trovandosi abbracciato al mago anziché a Silvestra, viene preso di mira dall’ilarità generale. Umiliato, turbato e fuori di sé, Mario uccide il mago con una rivoltella e due guardie lo portano via.
Si tratta di uno dei rarissimi contributi del grande regista Luchino Visconti al balletto. Ne risultò uno spettacolo variamente composito, costituito da mimo, danza, recitazione e canto. Visconti mise mano al racconto di Thomas Mann spostando l’accento sul personaggio di Mario, eroe tipico di una crisi esistenziale, tema ricorrente a quel tempo. Questa diversa caratterizzazione offrì a un danzatore di temperamento come Jean Babilée l’occasione per un’interpretazione memorabile. Lo stesso Léonide Massine poté, a sua volta, allargare il proprio repertorio di coreografo versato nelle caratterizzazioni di personaggi fantasiosi, quando non addirittura fantastici.
I personaggi di Mario e Silvestra furono, negli anni successivi, intepretati rispettivamente anche da Mario Pistoni e Carla Fracci.
A cura di Alberto Soave
Fonti:
- Alberto Testa, I Grandi Balletti, Repertorio di Quattro Secoli del Teatro di Danza, Gremese Editore, Roma 1991