Balletto in un atto e otto scene
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Coreografia e libretto | Agnes de Mille |
Musica | Morton Gould |
Prima rappresentazione | New York, Metropolitan Opera House, American Ballet Theatre, 22 aprile 1948 |
Interpreti | Alicia Alonso, John Kriza, Muriel Bentley |
Scenografia | Oliver Smith |
Costumi | Miles White |
Più che raccontare la vicenda, il balletto esplora le passioni dei protagonisti concludendosi in una liberazione dalle oppressioni e dalle tempeste dell’anima. Si tratta certamente del balletto più riuscito della de Mille, la quale sceglie il dance-drama, molto in voga negli Stati Uniti negli anni ’40. Lo scrittore Edward Sheldon suggerì l’idea di una trasposizione scenica del truce episodio, realmente accaduto.
Guido Piovene così descrive il dramma coreografico che vide a Edimburgo:
Una ragazza sta per salire al patibolo e in quegli istanti rievoca la propria vita. Entra nella sua casa accanto a se stessa bambina, accanto a suo padre e sua madre, in una casa come quella della Piccola città di Wilder, ma per quanto solleciti e scruti, nessuno si accorge di lei. Tutti quei fantasmi vivono la loro vita e le sfuggono dalle mani come fantocci.
La madre muore, subentra una matrigna vestita di nero, implacabile che riduce la ragazza in condizione di serva. Le offre liberazione un giovane, il pastore della sua chiesa, che porta questa fanciulla inasprita e solitaria nella comunità dei giovani del paese. La matrigna interviene, calunniandola agli occhi del giovane e distruggendo il suo amore in germe. La ragazza quindi ritorna e uccide la matrigna con la stessa scure con cui era costretta a spaccare la legna. Oggetto di orrore per tutti, prima di salire al patibolo, sullo sfondo di un tramonto sanguigno, sogna di presentarsi vestita di bianco alla madre, ma anch’essa la respinge lontano perché ha la veste insanguinata.
Grande interprete del ruolo è stata Nora Kaye che, nei primi tempi si alternò ad Alicia Alonso (si ricorda la versione del balletto in occasione del 13 Festival di musica al Teatro La Fenice di Venezia nel settembre 1950).
Una ripresa del lavoro si è avuta con la compagnia di ballo dalla Scala la sera dell’11 luglio 1991, protagonista Carla Fracci.
A cura di Alberto Soave
Fonti:
- Alberto Testa, I Grandi Balletti, Repertorio di Quattro Secoli del Teatro di Danza, Gremese Editore, Roma 1991