Lev Ivanov (1834-1901) è una figura fondamentale nella storia del balletto russo e mondiale. Sebbene spesso oscurato dalla fama del suo contemporaneo Marius Petipa, Ivanov ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo della danza attraverso le sue coreografie poetiche e innovative. Questo articolo esplora la vita, l’opera e l’eredità di Lev Ivanov, mettendo in luce il suo contributo unico all’arte del balletto.
Biografia
Primi anni e formazione
Nato a Mosca il 2 marzo 1834, Lev Ivanov entrò a far parte dell’Imperial Ballet School di San Pietroburgo all’età di dieci anni. Qui ricevette una formazione rigorosa sotto la guida di insegnanti come Antoine Titus, Jean Petipa (padre di Marius Petipa) e Christian Johansson. Dimostrò presto talento non solo come danzatore ma anche come musicista, suonando il violino e mostrando interesse per la composizione musicale.
Carriera come danzatore
Ivanov si unì al Balletto Imperiale di San Pietroburgo nel 1852, dove si distinse come solista. Era noto per le sue abilità tecniche e la sua espressività artistica, interpretando ruoli sia classici che caratteristici. Nonostante il successo come danzatore, la sua vera passione risiedeva nella coreografia.
Transizione alla coreografia
Assistente di Marius Petipa
Negli anni ’70 del XIX secolo, Ivanov iniziò a lavorare come assistente di Marius Petipa, il maestro di balletto più influente dell’epoca. Questa collaborazione gli permise di affinare le sue capacità coreografiche e di sviluppare uno stile personale. Mentre Petipa era noto per le sue grandiose composizioni e per la struttura formale dei suoi balletti, Ivanov portava una sensibilità musicale e una fluidità di movimento che arricchivano le produzioni.
Prime coreografie
La prima occasione significativa per Ivanov come coreografo arrivò nel 1882 con “The Enchanted Forest” (La Foresta Incantata), un balletto in un atto su musica di Riccardo Drigo. Sebbene non raggiunse la fama immediata, questo lavoro mostrò il suo potenziale creativo e la sua capacità di integrare musica e movimento in modo armonioso.
Opere principali
Lo Schiaccianoci (1892)
Una delle opere più celebri di Ivanov è “Lo Schiaccianoci“, su musica di Pyotr Ilyich Tchaikovsky. Inizialmente, Petipa era stato incaricato di coreografare il balletto, ma a causa di problemi di salute, gran parte del lavoro fu affidato a Ivanov.
- Approccio coreografico: Ivanov introdusse una nuova sensibilità nella coreografia, enfatizzando l’atmosfera fiabesca e l’elemento fantastico della storia. Le sue danze erano caratterizzate da movimenti fluidi e da una stretta relazione con la musica di Tchaikovsky.
- Contributo specifico: Creò scene iconiche come il “Valzer dei Fiocchi di Neve” e le danze nel Regno dei Dolci, che rimangono fondamentali nelle rappresentazioni moderne.
Il Lago dei Cigni (Atto II e IV, 1895)
Dopo la morte di Tchaikovsky nel 1893, fu deciso di riprendere “Il Lago dei Cigni“, originariamente prodotto nel 1877 con scarso successo. Nel 1895, Petipa e Ivanov collaborarono per una nuova produzione:
- Divisione del lavoro: Petipa coreografò gli atti I e III, concentrandosi sulle scene di corte e sulle danze di carattere. Ivanov si occupò degli atti II e IV, ambientati sul lago, dove apparivano i cigni.
- Innovazioni di Ivanov:
- Corpo di ballo: Utilizzò il corpo di ballo in modo rivoluzionario, creando formazioni e movimenti che imitavano l’ondeggiare dell’acqua e il battito delle ali dei cigni.
- Atmosfera poetica: La sua coreografia enfatizzava l’aspetto lirico e tragico della storia, sottolineando il tema dell’amore impossibile.
La Bella Addormentata (Alcune Sezioni, 1890)
Sebbene Petipa fosse il principale coreografo de “La Bella Addormentata“, Ivanov contribuì a diverse sezioni, apportando la sua sensibilità musicale e coreografica.
Stile e Influenze
Sensibilità musicale
Una delle caratteristiche distintive di Ivanov era la sua profonda comprensione della musica. A differenza di molti coreografi dell’epoca, che spesso adattavano la musica alla coreografia, Ivanov lavorava in stretta armonia con la partitura musicale, permettendo che la musica guidasse il movimento.
Uso del corpo di ballo
Ivanov rivoluzionò l’uso del corpo di ballo, trasformandolo da semplice sfondo a elemento narrativo e atmosferico. Le sue formazioni erano innovative, creando immagini visive che riflettevano temi naturali come l’acqua, il vento e la luce.
Emozione e poetica
La coreografia di Ivanov era intrisa di emotività e poesia. Era in grado di trasmettere sentimenti profondi attraverso movimenti semplici ma significativi, creando un legame empatico con il pubblico.
Collaborazione con Tchaikovsky
La collaborazione tra Ivanov e Tchaikovsky fu particolarmente fruttuosa. Entrambi cercavano di elevare il balletto a una forma d’arte più espressiva e integrata, dove musica e danza fossero indissolubilmente legate.
- Sinergia creativa: Ivanov comprendeva profondamente le sfumature della musica di Tchaikovsky, traducendole in movimento con grande efficacia.
- Eredità condivisa: Le loro collaborazioni hanno stabilito nuovi standard per il balletto, influenzando generazioni di coreografi e compositori.
Eredità e Influenza
Riconoscimento Postumo
Nonostante il suo talento, durante la sua vita Ivanov non ricevette il pieno riconoscimento che meritava, spesso offuscato dalla figura dominante di Petipa. Solo dopo la sua morte, avvenuta il 24 dicembre 1901, la critica iniziò a riconoscere il suo contributo significativo al balletto.
Influenza sulla Coreografia Moderna
- Innovazioni Stilistiche: Le tecniche e le idee introdotte da Ivanov hanno influenzato coreografi successivi, contribuendo all’evoluzione del balletto classico e moderno.
- Rappresentazioni Contemporanee: Le sue coreografie per “Il Lago dei Cigni” e “Lo Schiaccianoci” sono ancora oggi rappresentate in tutto il mondo, spesso mantenendo le sue concezioni originali.
Tributi e Riconoscimenti
- Rivalutazione critica: Storici della danza e critici hanno rivalutato il ruolo di Ivanov, riconoscendo la sua importanza nell’innovazione del balletto.
- Istituzioni e compagnie: Diverse compagnie di balletto hanno dedicato produzioni alla sua memoria, e scuole di danza insegnano le sue tecniche.
Conclusione
Lev Ivanov è stato un visionario che ha saputo infondere nuova vita nel balletto, combinando una profonda sensibilità musicale con un’innovativa visione coreografica. Il suo lavoro ha arricchito il patrimonio della danza, lasciando un’eredità che continua a ispirare artisti e appassionati. Riconoscere il suo contributo significa comprendere meglio l’evoluzione del balletto e apprezzare la profondità emotiva e artistica che può raggiungere questa forma d’arte.
Siti Web per Ulteriori Approfondimenti
- Ballet Encyclopedia: www.balletencyclopedia.com
- Mariinsky Theatre: www.mariinsky.ru
- Royal Opera House: www.roh.org.uk
- American Ballet Theatre: www.abt.org
- Dance Heritage Coalition: www.danceheritage.org
Bibliografia
- Beaumont, Cyril W. The Ballet Called Swan Lake. Dance Books Ltd, 1981.
- Wiley, Roland John. Tchaikovsky’s Ballets: Swan Lake, Sleeping Beauty, Nutcracker. Clarendon Press, 1985.
- Homans, Jennifer. Apollo’s Angels: A History of Ballet. Random House, 2010.
- Garafola, Lynn. Legacies of Twentieth-Century Dance. Wesleyan University Press, 2005.
- Ezrahi, Christina. Swans of the Kremlin: Ballet and Power in Soviet Russia. University of Pittsburgh Press, 2012.
A cura di Alberto Soave