Carla Fracci

Carla Fracci nasce a Milano il 20 agosto 1936 da una famiglia di umili origini. Suo padre era un tranviere dell’ATM (Azienda Trasporti Milanesi). Nel 1946 inizia a studiare danza classica alla Scuola del Teatro alla Scala. Nel 1954 consegue il diploma e continua la sua formazione artistica con la partecipazione a stage avanzati a Londra, Parigi e New York. In questo periodo, tra i suoi molti insegnanti, ha modo di frequentare i corsi della grande coreografa russa Vera Volkova (1905-1975).

A soli due anni dal diploma viene promossa solista e a ventidue anni, nel 1958, diviene prima ballerina.

A partire dagli anni Cinquanta farà numerosissime apparizioni sulla scena. Fino agli anni Settanta danza con alcune fra le principali compagnie straniere, il London Festival Ballet, il Royal Ballet, lo Stuttgard Ballet e il Royal Swedish Ballet. Dal 1967 è, inoltre, artista ospite dell’American Ballet Theater.

L’enorme notorietà internazionale di Carla Fracci è legata soprattutto ai più importanti ruoli del balletto romantico, come Giulietta, Swanilda, Francesca da Rimini o Giselle.

Carla Fracci ha danzato con grandissimi partner, fra cui Rudolf Nureyev, Vladimir Vasiliev, Henning Kronstam, Mikhail Baryshnikov, Amedeo Amodio, Paolo Bortoluzzi. Ma le pagine più belle della sua carriera le ha toccate, probabilmente, insieme al ballerino danese Erik Bruhn. La Giselle danzata insieme a lui sarebbe rimasta indimenticabile tanto che, nel 1969, ne verrà realizzato un film (v. qui il video).

Fra le sue altre grandi interpretazioni vanno sicuramente ricordate “Romeo e Giulietta” di Prokofiev, “Concerto barocco”, “Le demoiselles de la nuit”, “Il gabbiano”, “Pelléas et Mélisande”, “Il fiore di pietra”, “La sylphide”, “Coppelia”, “Il lago dei cigni”.

Alla fine degli anni Ottanta, assume la direzione del corpo di ballo del Teatro San Carlo di Napoli insieme a Gheorghe Iancu. Nel 1981, interpreta come attrice la parte di Giuseppina Strepponi, soprano e seconda moglie di Giuseppe Verdi, nell’omonima produzione televisiva.

Negli anni successivi interpreta “L’après-midi d’un faune”, “Eugenio Oneghin”, “La vita di Maria”, “La bambola di Kokoschka”.

Dal 1996 al 1997 dirige il corpo di ballo dell’Arena di Verona. Il suo allontanamento suscita un mare di polemiche.

Sempre negli anni Novanta, Carla Fracci si esibisce di fronte alle recluse del carcere di San Vittore a Milano.

Oggi, ormai ultrasettantenne, si esibisce in coreografie di bassa intensità, create apposta per lei dal marito, Beppe Menegatti, spesso regista in opere interpretate dalla moglie. Carla Fracci e il marito, insieme, sono i direttori del corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma.

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