Danza spagnola e argentina, differenziata nelle origini e nello stile, che fa parte di diversi settori della danza da competizione.
Tango spagnolo
È una danza flamenca in auge particolarmente nell’Ottocento e ai primi del Novecento. È ballato principalmente dalle donne, spesso con abito a strascico.
Tango argentino
Secondo alcune fonti, è di origine forse settecentesca ed era considerato una danza lasciva e popolare. Con una forte stilizzazione è passato a fine Ottocento in Europa, diffondendosi agli inizi del Novecento come danza di sala.
Il tango argentino non è solo una danza, ma uno stato d’animo. Leopoldo Marechal lo descrive come “una possibilità infinita”.
Se ne definiscono tre stili e forme:
-
Tango-milonga, con motivi marcatamente ritmici, adatto per il ballo. Alterna, con gli stessi trattamenti, alla milonga propriamente detta, il candombé e il valsecito criollo. L’eventuale presenza del cantante si assimila agli strumenti musicali.
-
Tango puramente strumentale, con armonie evolute, ricchezza di timbri, tempo rubato, commistioni col genere folk e col classico, adatto per l’ascolto.
-
Tango cancion, con testo poetico preminente e predominio assoluto del cantante
Per ulteriori informazioni sul tango argentino, v. anche la storia del Tango argentino su InformaDanza, con immagini e un’ampia rassegna dei film dedicati, o contenenti estratti significativi, a questo ballo dal 1915 al 1996.
A cura di Alberto Soave
Fonti:
- Luigi Rossi, Dizionario di Balletto, Edizioni della Danza, Vercelli 1977
- Varie su Internet