È uno dei tipi di ballo oggi più diffusi ed è estremamente interessante per i risvolti sociali e comportamentali che suscita in milioni di persone in tutto il mondo, di tutti gli strati sociali e di tutte le età.
In sostanza, la disco dance non è che una versione aggiornata dello shake.
La diffusione della disco dance va ricercata in poche caratteristiche qualificanti, fra cui l’universalità dei suoi esecutori (chiunque, con qualsiasi fisico, può ballare), e la relativa facilità di esecuzione. Ai suoi interpreti non sono infatti richieste doti particolari di studio o naturali e i movimenti possono essere anche del tutto improvvisati.
Un’ulteriore caratteristica che ne facilita la diffusione è l’assoluta indipendenza che si viene a creare. Non è infatti necessario essere in coppia o in gruppo, ma si può tranquillamente ballare da soli.
La disco dance non ha una sua base precisa o codificata a livello universale ed universalmente riconosciuta, pur essendo inserita nel gruppo delle danze jazz. Alcune organizzazioni amatoriali inseriscono, in accordo con i propri iscritti o partner, figure e passi di base obbligatori, seguendo un loro personale criterio volto più che altro a facilitare il lavoro dei giudici in fase di competizione. La disco dance è composta di “chiavi di movimento”; tante chiavi formano una esecuzione in opera di difficoltà crescente.
A cura di Alberto Soave
Fonti:
- Sergio Da Milano, Le Danze Jazz, Gruppo Editoriale Muzzio, 1988