“Capovolgendoci sottosopra insegniamo a stare in piedi sulle proprie gambe, facendo cadere oggetti insegniamo a prenderli, camminando sui corpi degli altri insegniamo a prendersi cura di loro, facendo divertire insegniamo a prendersi sul serio”
Bob Sugarman Scrittore di Circo
La Palestinian Circus School è una ONG fondata nel 2006 con l’obbiettivo di diffondere la pratica circense tra i bambini e giovani palestinesi, e diffondere quest’arte a tutti i livelli come strumento di sviluppo della creatività e di presa di coscienza sociale affinché ciascuno assuma il ruolo di attore attivo nella storia della sua comunità.
La Palestinian Circus School si avvale di uno spazio ristrutturato dal Belgio, ubicato in una zona tranquilla di Birzeit, che prima ospitava i laboratori di biologia dell’Università omonima, e grazie agli interventi operati dagli stessi attori oggi vanta sale prove per acrobatica aerea, sale di acrobatica con attrezzi, una panoramica sala riunioni, una sala docenti fornita di computer e connessione wfi, la sartoria. Al piano terra gli uffici,e il laboratorio di scenotecnica con deposito costumi.
Non manca nello spazio adiacente esterno il classico tendone da circo che ospita fino a 300 posti.
La scuola organizza lezioni in loco così come provvede a spostare i suoi docenti nelle zone più periferiche come quei campi profughi da cui è difficile uscire per via dei check-point. Uno degli spettacoli più recenti “B-Order” mette in scena queste difficoltà grazie alle acrobazie dei suoi due interpreti che alternano virtuosismi a gestualità minimali capaci di restituire il quadro della realtà.
Quest’anno la Palestinian Circus School ha deciso di festeggiare i suoi dieci anni di attività con un Festival di Circo itinerante toccando in nove giorni 15 località e un’affluenza di pubblico di 24.000 persone di tutte le età.
La mancanza di un’organizzazione verticale non impedisce al gruppo di prendere decisioni in linea con le esigenze del momento. E’ il gruppo dei docenti con gli amministrative che delibera tutte le attività sia didattiche che di produzione artistica. Spesso si è costretti a partire in due con un piccolo generatore per allestire performace agili in luoghi sprovvisti di elettricità e di uno spazio sufficientemente grande per montare il tendone. La necessità fa virtù e così basta una persona con un segui-persona in mano, un registratore e un attore-danzatore sul tappeto srotolato sopra la terra battuta a creare quella magia capace di far sognare.
La Palestinian Circus School ospita volontari internazionali docenti e studenti, la foresteria annessa al centro con quattro posti letto ne facilita l’alloggio.
E’ un laboratorio in continua ricerca di nuove forme di danza e circo capaci di suscitare emozioni e pensieri, ma il progetto è quello di farne un polo di alta formazione con Corsi di diploma di Primo e Secondo Livello sull’arte circense al pari dei grandi centri europei dove quest’arte è in grande crescita.
“Kol Saber”, l’ultima produzione del gruppo (“Mangia il dolce frutto del cactus, ma anche la pazienza), mette in scena questa ambiguità del termine arabo “saber” che è la metafora tra il sogno e la realtà con la quale, in questa parte di mondo, l’umanità ha a che fare in modo più pressante e per questo deve trovare sistemi più creativi che altrove.