Termine della
danza
accademica che indica genericamente
la tendenza alla danza alta.
Si tratta quindi della abilità
del danzatore di ottenere l'altezza
sulla scena.
Trovò
la sua sublimazione nel periodo
romantico (v. balletto
romantico) con l'invenzione
della punta
e l'aspirazione ad esecuzioni
leggere e quasi immateriali.
Nell'accezione
più recente indica anche
la capacità di un ballerino
di saltare alto con particolare
leggerezza e ballon,
e si misura con la distanza
fra la punta delle scarpette
del danzatore e il livello del
palcoscenico.
I più
spettacolari passi in élévation
sono gli entrechats
e i grands
jetés, che, se
eseguiti con ballon,
portano il ballerino a saltare
con elasticità e grazia,
come una palla di gomma che
tocca il terreno per un istante
per subito rimbalzare.
Nell'atterraggio
dopo un salto in élévation,
la punta della scarpetta deve
toccare il suolo per prima,
seguita immediatamente dalla
suola ed infine dal tallone.
Tutti
i passi in élévation
iniziano e terminano con un
demi-plié.
|