La parola
venne coniata in Russia agli
inizi del '900 e, ai nostri
giorni viene utilizzata per
indicare genericamente un appassionato
di danza.
Originariamente,
invece, designava dei veri e
propri "feticisti"
del balletto,
singoli individui o gruppi di
persone che non solo riempivano
le sale del Teatro Bolshoi di
Mosca o del Marinski di San
Pietroburgo ad ogni singola
replica, ma giungevano a livelli
di esaltazione nei confronti
delle ballerine,
circondandole di lodi, attenzioni
e doni.
In alcuni
casi venivano raggiunti livelli
estremi. Si narra infatti di
un ballettomane russo che nel
1842, per celebrare l'addio
alle scene sanpietroburghesi
di Maria Taglioni, acquistò
per la cifra di 200 rubli, spropositata
per quei tempi, un paio di scarpette
da ballo usate dalla celebre
étoile,
le fece cucinare dal proprio
cuoco personale e, insieme ad
un gruppo di amici, le mangiò
accompagnate da diverse salse
e condimenti.
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