Molte discipline attingono a piene mani dal mondo della danza (e, specialmente negli ultimi tempi, viceversa). Gli stessi coreografi sono spesso impegnati in attività che nulla – almeno apparentemente – hanno a che spartire con la loro professione. Alcuni esempi li abbiamo scoperti, a volte casualmente, durante le nostre ricerche; altri devono ancora venire perché, ne siamo certi, la creatività umana ce ne proporrà sempre di più.
Abbiamo trovato molto interessante un documento relativo al rapporto fra la coreografia della danza e il pattinaggio artistico, che evidenzia come molti aspetti dello studio di base della danza debbano essere applicati anche ai fondamentali della disciplina. Eccolo: “Il fascino dello stile nel pattinaggio artistico“.
Se proprio volessimo dare un nome ridondante potremmo parlare di “contaminazioni”, termine che si sta sempre più affermando in molti aspetti dell’arte e della vita. Oppure, più semplicemente, possiamo parlare di discipline affini.
Le stesse “contaminazioni” si possono riscontrare anche fra la danza e altre forme di espressione artistica. Tutti abbiamo visto, almeno in fotografia, i quadri di Degas che ritraggono le ballerine mentre si esercitano, per cui è quasi automatica un’associazione con la pittura. Ma, allo stesso modo, la danza ha ispirato la poesia e da essa è stata ispirata. Sovente nei grandi romanzi troviamo narrazioni di balli, per non parlare della fonte inesauribile di ispirazione cui coreografi e musicisti hanno attinto rappresentata dalle opere di William Shakespeare.
Il gesto, atletico e armonico allo stesso tempo, di chi balla, non poteva infine che attirare l’interesse di fotografi e cineasti. I primi nel tentativo di immortalare in uno scatto il dinamismo del gesto artistico; i secondi ispirati anche dal contorno e dalla particolare psicologia che cercano di raccontare la vita delle ballerine e dei danzatori.