18-05-2003 - Napoli - Spettacolo - Danza contemporanea |
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Il Canto delle Mani
Nel calendario degli Eventi proposti dal Maggio dei Monumenti - 9^ Edizione - a cura dell’Assessorato allo Sport e Grandi Eventi del Comune di Napoli, l’Ente di Promozione Nazionale Movimento Danza presenta:
“Il Canto delle mani”
Coreografia di Gabriella Stazio
Musiche Originali di Luigi Stazio
Costumi di Alessandra Cianielli
Danzano
Francesca Caputo, Elisabetta De Simone, Sonia Di Gennaro, Lara Fraldi, Manfredi Martino, Paola Ricciardi, Alessia Scala, Filomena Squillace, Fabrizio Varriale.
C’è chi canta col cuore, chi con la testa, chi con i piedi, chi con il corpo, chi magari con le sole mani – dice l’amico e M° Pasquale Scialò nel suo saggio “Venti voci per un lessico”.
C’è chi danza col cuore, chi con la testa, chi con i “piedi”, chi con il corpo, chi magari con le sole mani, ho pensato leggendo le sue riflessioni sull’arte e la cultura contemporanea a Napoli e nel Mediterraneo.
La marginalità, l’essere “ai margini” geograficamente come culturalmente può essere considerata una prospettiva, una posizione di privilegio creativo in cui è possibile trovarsi . La danza a Napoli è sicuramente ai margini e quando dico Napoli intendo la porta del Sud, del Sud del mondo.
La vera natura della cultura partenopea è fondata sulla tolleranza, sull’attitudine all’interazione, alla commistione: è il frutto dei continui scambi e contatti con i sud del mondo.
I gesti, i suoni, i colori, gli oggetti, i simboli rimbalzano, riecheggiano, viaggiano trasportati dal mare e trovano ogni volta nuove collocazioni, utilizzazioni e riutilizzazioni.
Nasce così “Il canto delle mani” coreografia orizzontale (su tre pedane simultaneamente) e verticale (ogni cellula procede al suo interno) in cui contaminazioni, connessioni, moltiplicazioni, sovrapposizioni e presenze simultanee convivano nel medesimo spazio/tempo.
Il ritmo della danza si gioca in un susseguirsi ininterrotto di immagini che si compongono e si scompongono in una linea di continuità non tanto logica, quanto analogica. I moduli coreutici si incrociano e si incatenano, lanciati e rilanciati da un capo all’altro della coreografia, fino a formare la tessitura di tutto l’impianto scenico, in cui la forza evocativa di una simbologia arcaica e rituale è “tradotta” in un linguaggio coreografico contemporaneo.
Gabriella Stazio
Info: Chiesa di San Lorenzo Maggiore – Sala Sisto V
Via Tribunali 316 – Napoli
-Ingresso libero-
Info Point :
Ente di Promozione Nazionale Movimento Danza
Via Bonito 19/a – 80129 Napoli -Tel 081/5780542 –2293429 fax 081/556846
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