23-02-2003 - Longiano - Genova - Catania - Spettacolo - Danza contemporanea |
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Live*
La performance Live* è nata dall'incontro tra il coreografo e danzatore Francesco Scavetta e il compositore Luigi Ceccarelli, in occasione del progetto Nuove creazioni per La Biennale di Venezia - Commissioni di danza e musica per il 2001. Il lavoro integra una forte presenza del video, elaborato in collaborazione con l’artista visiva Tone Myskja.
Sviluppatosi a partire da un' investigazione su visione e illusione, quotidianeità e irrealtà, artificialità e travisamento, lo spettacolo si svolge in un ambiente acustico e visivo dove la realtà e la sua riproduzione elettronica/virtuale, non sono mai chiaramente definiti, ma s'intersecano creando tra loro relazioni complesse e continuamente variabili.La performance ha luogo in un set di telecamere e monitor, un ring dove la tecnologia è presente e dissimulata, dove la visione del tutto e la percezione del suono sono costantemente messi in gioco.
A causa della triangolazione tra telecamere e monitor e della sovrapposizione di diverse sorgenti di immagini, si creano vari livelli di realtà, non solo tra quello che succede in scena e quello che si vede sullo schermo, ma all'interno dello schermo stesso. La realtà della scena, ripresa in diretta, non coincide con la sua riproduzione sullo schermo. E' come se un corto circuito nella trasmissione delle immagini proiettasse una realtà complessa che giustappone/mischia reale e pensiero, allucinazione e memoria, come un flusso continuo d'interferenze.
Il misto di curiosità, incertezza e sorpresa che si prova da spettatori è in sintonia con il lavoro di Francesco Scavetta sull'epifania, sul creare delle aspettative, una riconoscibilità per poi negarla. Dei piccoli depistaggi dell'immaginazione dove ogni interpretazione include più soluzioni:una cosa può essere "questo", ma non solo.
Viviamo in una realtà in cui si ha, spesso, la sensazione che tutto succeda filtrato dalla tecnologia, ma quasi "non succeda" se non c'è il testimone mediatico che la registra. Il video in scena non sempre è fedele alla realtà dello sguardo, è un video che mente, ricordandoci quanto artificiale, manipolata è spesso la realtà documentata dal video, tanto più quando pretende di essere diretta e neutrale
La partitura musicale di Live* è realizzata da Luigi Ceccarelli con i suoni del clarinettista Paolo Ravaglia, che ha dato con la sua originalità ed abilità tecnica un contributo significativo alla realizzazione dell'opera.
Durante la performance Ravaglia smonta e rimonta continuamente vari clarinetti. Gli strumenti ottenuti da questi vari assemblaggi, con l'aggiunta di sordine di ogni tipo, permettono una grande varietà di suoni e di timbri: da quelli profondi del clarinetto basso, fino ad acutissimi armonici, ineseguibili con lo strumento tradizionale.
I suoni del clarinetto vengono amplificati e, seguendo una partitura predefinita, Luigi Ceccarelli li elabora dal vivo per mezzo del computer e ne controlla la diffusione nello spazio attraverso un sistema di ascolto multicanale. Ai suoni eseguiti dal vivo ne vengono poi sovrapposti altri, realizzati in precedenza, ottenuti sempre dall'eleborazione digitale del clarinetto.
Il risultato sonoro di Live* è molto vario e complesso, essendo il suono generato da un unico esecutore moltiplicato all'infinito dalle macchine digitali. Il clarinetto diventa così uno strumento
polifonico multidimensionale, sempre in bilico tra lo spazio materico della virtuosità esasperata e quello virtuale, dove tempo e spazio prendono parte al gioco creativo del suono.
Elaborata in tensione con la partitura musicale e in gioco costante con la sua esecuzione dal vivo, la danza include la teatralità del gesto quotidiano e, allo stesso tempo, l'artificialità dell'essere naturali. L'ideale di Scavetta, o meglio, la sua utopia è, in fondo, l'atletismo derisorio, l'acrobazia assurda di un corpo in "equilibrio", intendendo quello stato di fragilità, non solo fisica, in cui
in ogni momento è possibile cadere, anche se ciò non succede.
Un movimento che non si mostra, ma accade. Una manipolazione disarticolata del corpo, un concentrato di fluidità e deformazione, di humor e follia.
Dallo spettacolo di Venezia, possiamo fare un esempio sulla confusione tra reale e artificiale, presente nel lavoro e non solo legata all’uso della tecnologia.
All’inizio dello spettacolo, Francesco Scavetta entra in platea insieme agli spettatori e si siede con loro. In scena, Paolo Ravaglia sta già suonando. Ad un certo momento, Ravaglia smette di suonare, prende una telecamera ed inizia ad inquadrare il pubblico. Le immagini sono proiettate su di uno schermo in scena ed il pubblico è immediatamente parte dello spettacolo. Riconoscendosi gli spettatori partecipano con diverse reazioni, come se presenti in uno studio televisivo, fossero per un momento ripresi dalle telecamere.
Quando Scavetta accende una sigaretta ricevuta in precedenza da uno spettatore e qualcun altro tra il pubblico grida che non è permesso fumare, la confusione su che cosa stia accadendo accidentalmente davanti alla telecamera e che cosa faccia parte dello spettacolo, e addirittura chi sia il performer, giunge al suo massimo.
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NOTE TECNICHE sull'installazione video.
Una telecamera, in presa diretta, trasmette le immagini di quello che succede in scena a un monitor nascosto (come una telecamera a circuito chiuso). Il monitor è a sua volta ripreso da un'altra telecamera nascosta, che trasmette il segnale ad un videomixer, che, come una centralina di montaggio, a sua volta è collegato anche ad un'altra telecamera in scena, ad
un computer, a un dvd ed ad un videoproiettore che proietta le immagini su di uno schermo in scena.
Wee
LIVE*
Errore. Il segnalibro non è definito./Luigi Ceccarelli
ideazione, coreografie ed interpretazione: Francesco Scavetta
musica e live electronics: Luigi Ceccarelli
clarinetti dal vivo: Paolo Ravaglia
video: Tone Myskja, Francesco Scavetta
montaggio video: Tone Myskja
conduzione video: Tone Myskja/Giampaolo Rampini
light design: Ruth-Marie Bottheim
oggetti: Johannes Dimpflmeier
production leader: Gry Kipperberg
promozione/distribuzione: DK-ARTS Management, Patrizia Cuzzani
Il lavoro ha debuttato, in anteprima nazionale, al Teatro Comunale di Cagli nel Settembre 2002. In seguito, è stato rappresentato in tournée in Norvegia.
Commissionato, nella sua prima versione di 30 minuti, dalla Biennale di Venezia, lo spettacolo era stato presentato, nel Giugno 2001, al Teatro Fondamenta Nuove.
Il progetto è stato prodotto da Wee e da Edison Studio, con il supporto del Norsk Kulturfond, del Fond for lyd og bilde, del Norwegian Foreign Affairs, del Fond for utøvende kunstnere, del Progetto Sonora/CEMAT, dell’Istituto Italiano di Cultura di Oslo, in co-produzione: La Biennale di Venezia e il Teatro Massimo di Palermo e in collaborazione con: La Corte Ospitale/Teatro Herberia di Rubiera (RE), il Teatro Comunale di Cesenatico, Teatro Comunale di Cagli e il BIT-Teatergarasjen (Bergen).
Teatro Herberia (Rubiera) 10 Giugno 2001 – prova aperta
Teatro Fondamenta Nuove 15t-16-17 Giugno 2001
Teatro Comunale di Cesenatico 16 Marzo/ 30 Giugno 2002 – prova aperta
Teatro Comunale di Cagli, 24/25 Settembre 2002
Sandnes Kulturhus, 5 Ottobre 2002
Oktoberdans Festival (Bergen), 10/11 Ottobre 2002
ULTIMA Festival/Black Box Teater (Oslo), 12/13/14/15 Ottobre 2002
Teater Avant Garden (Trondheim), 19/20 Ottobre 2002
Si ringraziano per la collaborazione: Lone Torvik, Anna Paola Bacalov, Fabio Cifariello Ciardi, Giovanni Garbo, Fernanda Pessolano, Lorenza Sorino, Aldo Sami, Hotel Savoy, Soria Moria, Claudio Ceredi, Graziella Nasolini, Franco e Ciro Iaccarino, Sandro Pascucci, Floriana Taddei, Immagina Studio/Celeste
Wee/Francesco Scavetta
Breve curriculum vitae
Nato a Salerno il 19 aprile 1967
Wee è una compagnia di danza creata ad Oslo (Norvegia), da Francesco Scavetta e Gry Kipperberg. Wee ha prodotto le ultime coreografie di Francesco Scavetta avvalendosi della collaborazione di artisti di grande esperienza e talento, provenienti da Norvegia, Italia, Francia e Giappone e, nonostante i pochi anni d’attività, è già considerata una delle compagnie di punta della scena norvegese. Ultimamente è stata inserita nel catalogo “Performing Arts in Norway”, pubblicato dagli Affari Esteri Norvegesi, che seleziona alcuni dei gruppi più interessanti della scena norvegese.
La compagnia Wee è stata finanziata negli ultimi anni dal Norwegian Cultural Council, dal Norsk Kassettavgiftsfond, dal Norwegian Foreign Affairs, Oslo Kommune e dal Fond for utøvende kunstnere, ed ha spesso realizzato i suoi progetti in co-produzione o in collaborazione con vari Festival ed Istituzioni Europei.
Elemento comune a tutte le ultime produzioni è stata la composizione di musiche originali per gli spettacoli e la loro esecuzione dal vivo.
Il lavoro di Francesco Scavetta si caratterizza per una personale ricerca sul movimento e, più in generale, sulle possibilità di raccontare, con una costante curiosità per elementi provenienti da altre forme d’arte, tra queste, in particolare, l’uso del video, attraverso la collaborazione con video artisti quali Tone Myskja, Setsuko Watanabe e Dante D’Aurelio.
La teatralità di Scavetta e il mondo immaginario che la sottende sono stati, spesso, associati all’atmosfera di un sogno o gioco d’infanzia, strano, buffo, poetico e, al tempo stesso, un pò sorprendente.
Scavetta ha danzato con molte compagnia in Italia e all’estero, ma ricorda come particolarmente importante per la sua formazione l'incontro con Adriana Borriello, Anne Teresa de Keersmaeker (Rosas), Lans Gries (Trisha Brown), Dominique Dupuy, Giorgio Rossi (Sosta Palmizi).
Francesco Scavetta ha studiato all’Accademia Nazionale di Danza, si è Laureato in Storia del Teatro e dello Spettacolo e si è, in seguito, perfezionato in Scienze della Comunicazione.
CREAZIONI
Produzioni norvegesi
Daddy always wanted me to grow a pair of wings (1998).
Lo spettacolo ricrea l’atmosfera dei ricordi della nostra infanzia.
Selezionato come Spettacolo del Mese, il lavoro ha debuttato al Black Box Teatret (Oslo), il 14 gennaio 1998, ed è stato accolto da un grande successo di critica e di pubblico, conquistando col suo humour, il suo calore e la sua innocenza.
Le musiche originali, composte da Bjørn Klakegg e da Daniel Bacalov, sono eseguite dal vivo da Bjørn Klakegg o da Olav Torget.
Dopo il debutto, lo spettacolo è stato rappresentato numerose volte (raggiungendo nel 2001 le 60 repliche).
Tra le varie rassegne e tour, possiamo citare tra l’altro: i “Rencontres de la dance européenne”, organizzati dal centro Isadora/Danses au centre di Orléans; la tourné in Norvegia con il Riksteatret, il più prestigioso tour norvegese; la rassegna Teatri 90 (Teatro dell'Elfo, Milano); Fabbrica Europa (ex Stazione Leopolda, Firenze) e le Piattaforme di Palermo (Cantieri La Zisa) e di Montpellier (Montpellier Danse Festival, Theatre Jean Vilar) organizzate da Romaeuropa; il Festival di Santarcangelo e il Festival ADDA Danza.
Produzione Wee con il supporto del Norwegian Cultural Council, del Norsk Kassettavgiftsfond, del Norwegian Foreign Affairs, del Fond for utøvende kunstnere, di Oslo Kommune, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura e l’Ambasciata Italiana di Oslo.
a tiny grin. Progetto per una grande serra (1999)
Un giardino trasformato da sei danzatori in un luogo utopico ed immaginario,
pieno di sorprese, di incontri e di metamorfosi. Giardino come labirinto, in
quanto percorso in cui perdersi o nascondersi. Cornice ideale per la
leggerezza degli inseguimenti amorosi, delle danze fisiche, aeree, dei
giochi e degli imprevisti.
Il lavoro è stato presentato, in forma di studio, il 6 Luglio 1999, nella sezione Junge Hunde, al Festival Internazionale Inteatro-Polverigi e al Festival del Mediterraneo Salerno Danza. Successivamente, la piece ha debuttato il 10.12.99, selezionato come Spettacolo del Mese, al Black Box Teater di Oslo.
Produzione Wee con il supporto del Norwegian Cultural Council, del Norsk Kassettavgiftsfond, del Norwegian Foreign Affairs, del Fond for utøvende kunstnere, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura e l’Ambasciata Italiana di Oslo.
A sudden, unexpected faint (2000), è un duo danzato da Gry Kipperberg e da Francesco Scavetta, con le musiche originali composte ed eseguite dal vivo al pianoforte da Jon Balke, e le videoproiezioni realizzate dall’artista visiva Tone Myskja.
Una parte delle prove si è svolta in residenza presso Tuscania Teatro e, in seguito, presso il Teatro Comunale di Cagli. Il processo creativo ha trovato stimoli e verifiche di percorso anche attraverso alcune prove aperte al pubblico e la presentazione di una prima stesura del lavoro al Festival Internazionale Inteatro di Polverigi e alla rassegna DanseM di Marsiglia.
Un secondo periodo di lavoro (Gen/Feb 2001), si è concluso con un’anteprima nazionale presso Teatri di Vita (Bologna) e con il successivo debutto, il 7 Marzo 2001, al Black Box Teater di Oslo. In seguito, il lavoro è stato presentato al BIT-Teatergarasjen, al Festival Adda Danza e al Festival di Santarcangelo, al Festival Stradarolo (Genazzano), alle Vie dei Festival/Cadmo (Roma) e al Teater Avant Garden di Trondheim(Norvegia). A Maggio 2002 il lavoro sarà in tour in Italia, tra l’altro al Piccolo Regio di Torino ed a Fabbrica Europa (Firenze).
Co-prodotto da Tuscania Teatro e dal Teatro Comunale di Cagli, in collaborazione con il Festival Inteatro di Polverigi e il DanseM Festival di Marsiglia
AUGUST.some more stories about my father’s wish (2001). Un allestimento all’aperto in cui hanno preso parte 8 danzatori, 7 musicisti (una band d’eccezione formata da Jon Balke (percussioni e fisarmonica), Bjørn Klakegg (chitarra e cello elettrico) più altri 5 musicisti), 9 bambini, l’artista tedesco Johannes Dimpflmeier, i videomaker Dante D’Aurelio e Setsuko Watanabe, il light designer francese Jean Vincent Kerebel.
Luigi Ceccarelli
Ha studiato Musica Elettronica e Composizione presso il Conservatorio di Pesaro.
Si dedica fin dagli anni '70 alla composizione utilizzando le tecnologie elettroniche più avanzate. Il suo interesse è rivolto a tutti i suoni senza distinzione di generi e al rapporto tra musica e arti visive.
Dal 1978 al 1994 ha collaborato con la coreografa Lucia Latour realizzando numerosi spettacoli rappresentati in tutta Europa, tra cui "Anihccam" ispirato alle opere di Fortunato Depero.
Ha realizzato opere radiofoniche tra cui i radiofilm "La Guerra dei Dischi" su testo di Stefano Benni, "I viaggi in Tasca" su testo di Valerio Magrelli, e "La Commedia della Vanità" di Elias Canetti con la regia di Giorgio Pressburger, tutti prodotti da Rai RadioTre. Nel 2000 ha realizzato "L'isola di Alcina", concerto per corno e voce romagnola, con la regia di Marco Martinelli, prodotto da Biennale Teatro di Venezia e Ravenna Festival.
Nel 2001 ha realizzato "Requiem", con i testi e la regia di Fanny & Alexander, commissionato sempre dal Ravenna Festival, e tre soli di danza per la Biennale di Venezia. E' in corso di realizzazione il CD-Rom "Bianco Nero Piano Forte" realizzato con i fotografi Roberto Masoti e Silvia Lelli e con i testi di Mara Cantoni.
Ha ricevuto commissioni dai più importanti studi di produzione europei, tra cui l'IMEB di Bourges nel 1997, 98 e 2000.
E' titolare dal 1979 della cattedra di Musica Elettronica presso il Conservatorio di Perugia.
Da molti anni svolge anche attività di regista del suono in studio e nei concerti live ed è tra i fondatori del laboratorio per la produzione di musica informatica "Edison Studio" di Roma. Le sue musiche sono pubblicate su CD da Edipan, BMG-Ariola, Newtone Gmeb/UNESCO/Cime e Biennale di Venezia.
Ha ricevuto riconoscimenti internazionali tra cui, nel 1996, il premio per la musica elettroacustica con strumenti dal vivo, al Concorso di Bourges e, nel 1999, il premio Hear della Radiotelevisone Ungherese. Nel 1997 e 1998 ha ricevuto l' "Honorary Mention" al concorso Ars Elettronica di Linz (Austria). Le sue opere sono state, inoltre, selezionate dall'International Computer Music Conference nelle edizioni '95 (Aharus), '97 (Tessaloniki), ‘99 (Pechino) e 2000 (Berlino).
Le sue musiche sono state eseguite nelle più importanti rassegne internazionali tra cui, Festival Inventionen (Berlino), Teatro Coliseo (Buenos Aires), Festival LIM (Madrid), Festival Musicalibera (Bruxelles), Conservatoire National De Lyon, Festival RomaEuropa, Festival Ars Musica (Bruxelles), Merkin Hall (New-York), The Kitchen (New York), Royal Theatre (Copenhagen), Festival "Musica" (Strasbourg), "Settembre Musica" (Torino), Gulbenkian Foundation (Lisbona), Centre Pompidou (Parigi), Victoria University (New Zealand), Fylkingen Ny Musik (Stockholm), Art Video Festival (Locarno), Teatro Comunale di Ferrara "Aterforum" "Mousonturm" (Frankfurt), Musik-hockshule (Colonia), Ravenna Festival, Festival de Musique Electroacoustique (Bourges) Accademia Filarmonica (Roma), Nuova Consonanza (Roma), Conservatorio Nazionale di Madrid, Museet for samtidskunst, (Oslo), Mittelfest (Cividale del Friuli), Festival Musica Regola Gioco (Milano), Tsinghua University Auditorium (Pechino), Teatro la Fenice (Venezia) e presso varie Università Americane, tra le quali University of Winsconsin-Madison, Northern Illinois University, North Carolina University, Backnell University, Connecticut College, Pittsburgh University.
Paolo Ravaglia
Paolo Ravaglia (Lugo 1959) puo’ essere a ragion veduta considerato il più versatile clarinettista italiano. Diplomato in clarinetto e musica jazz, appassionato di computer e Musica Elettronica. Spazia, nella sua ricerca artistica, dalla musica antica a quella d’avanguardia, attraverso la musica afro-americana e lo studio delle ance popolari. In veste di solista ha effettuato concerti e registrazioni per la R.A.I., in versioni filologicamente ricostruite, di capolavori orchestrali di maestri del ‘900 che vedono il clarinetto come protagonista (Bernstein Shaw, Gould, Stravinski, Gershwin). Ha tenuto conferenze, seminari e masterclasses sul clarinetto per prestigiose istituzioni pubbliche e private (University of Washington, Istituto di Ricerca sul Teatro Musicale, Discoteca di Stato, EUROCASS, Conservatori di Cracovia e Lussemburgo, Pacific Lutheran University, A.R.A.M., Teatro Comunale di Ferrara, Cornish College of The Arts-Seattle U.S.A., Nuova Consonanza, Fondazione Italiana per la Musica Antica, diversi Conservatori italiani, tra i quali il “Verdi” di Milano e il “S. Cecilia” di Roma. Vincitore di audizioni e concorsi nazionali e internazionali (Orchestra Giovanile Italiana; A.R.A.M - Discoteca di Stato-Roma; Stresa; Trapani; Napoli). Attivissimo nel campo della musica contemporanea, ha effettuato tournèes in quasi tutta Europa, in Asia, in Africa e negli U.S.A., ospite di importanti Istituzioni concertistiche e Festival prestigiosi. E’ presidente della associazione “Alter Ego”, Ensemble che ha collaborato fattivamente con molti tra i più importanti compositori del nostro secolo. Dal 1993 collabora stabilmente col clarinettista e compositore William O. Smith alla realizzazione di originali performances di musica del nostro tempo e di musica jazz.
In qualità di relatore e interprete delle opere eseguite, Paolo Ravaglia ha partecipato a diversi programmi della R.A.I. ed ha al suo attivo diffusioni radiofoniche o televisive in numerose nazioni: Grecia, Finlandia, Danimarca, Norvegia, Svezia, Portogallo, Lussemburgo, Spagna, Polonia, Stati Uniti. Intrattiene rapporti discografici con: B.M.G-Ricordi, Minstrel, Edipan, Stradivarius, V.V.J.-RCA Victor, Suvini-Zerboni, Jazz Mobile, Biennale di Venezia. E’ docente titolare della cattedra di clarinetto al conservatorio “G.B. Martini” di Bologna.
Info: 23 febbraio 2003 - ore 21,15 (anteprima) - Teatro Petrella di Longiano
27 febbraio 2003 – ore 21,15 (prima nazionale) - Teatro dell’Archivolto/Sala Mercato di Genova
4 e 5 marzo 2003 – ore 21,15 - ZO Centro culture contemporanee di
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