Al Prix de Lausanne, tra gli asiatici brilla la stella della scuola di Montecarlo

Il Prix de Lausanne è un appuntamento irrinunciabile per assaporare la fragranza della danza del futuro. È indubbiamente uno dei più prestigiosi premi per giovani danzatori dai 15 ai 18 anni che raccoglie il meglio dei talenti da tutto il mondo. La selezione è lunga e difficile in quanto i candidati sono tantissimi (prima selezionati attraverso video che inviano all’organizzazione) e poi, quando i selezionati si recano in loco, nell’ultima settimana di lavoro, si esibiscono dinanzi a una giuria e a un pubblico la cui finale viene trasmessa in streaming. Gli amanti della danza possono in tal modo seguire e  apprezzare questi giovani danzatori anche durante le lezioni e le sessioni di coaching, oltre che nelle variazioni che presentano sul palco.

Hector Jain al Prix de Lausanne

Il Prix de Lausanne venne fondato nel 1973 dallo svizzero Phillippe Braunschweig e da sua moglie Elvire. Pur non essendo un danzatore Philippe si interessò alla danza fin dalla giovane età, e fu sua moglie, ballerina russa, ad aiutarlo a sviluppare il suo interesse per questa forma d’arte. I Braunschweig crearono la competizione dopo aver notato la mancanza di sostegno finanziario ai giovani danzatori, in particolare quelli provenienti da piccole scuola di danza, e che avrebbero voluto raggiungere un livello professionale. Diciamo che da allora non è cambiato nulla in questo senso  quindi meno male che esistono concorsi del genere.

I Braunschweig avvicinarono al progetto Rosella Hightower e Maurice Béjart, che stabilirono le regole del concorso. Inizialmente si trattò di un piccolo evento che oramai è diventato un’istituzione internazionale. Avendo negli ultimi anni dimostrato  un grande successo per l’affluenza di candidati asiatici, il Prix de Lausanne ha addirittura aperto un ufficio in Giappone. Questa tendenza verso l’Asia si è dimostrata anche in questa edizione 2025 che ha visto tra i finalisti ben  6 giapponesi (HAMASAKI Hono 15 anni, YAMATANI Yuzuki 16 anni, AKITA Eita 15 anni, OISHI Seia 15 anni, FUKUMA Yuuhi 15 anni, YASUUMI Shinnosuke 18 anni), 4 cinesi (YASUUMI Shinnosuke 18 anni, QIN Yihan 17 anni, LIU Yuanjin 17 anni, WANG Hanxi 17 anni) e 3 sudcoreani (AHN Zio 16 anni, PARK YounJae 16 anni, KIM Bogyeong 17 anni, SUNG Jimin 17 anni) ben il 65% del numero dei finalisti. Di europei solo due, una spagnola e un’inglese e  solo 4 americani. Numeri che fanno pensare e che riportano anche ad altri concorsi come il Premio Paganini che riguarda invece i giovani violinisti. Spontanee alcune domande. Ma ad oggi sono davvero così più bravi gli asiatici rispetto agli occidentali? E se è così, dipende dalla preparazione, dalle scuole o dai gusti di chi giudica?

Personalmente quando vedo danzatori asiatici o ascolto violinisti asiatici pur constatando indubbiamente una grande preparazione stento però a riscontrare in loro quell’espressività tipica degli occidentali. Con questo non voglio fare di tutte l’erbe un fascio, ma se torno indietro nel tempo e penso ai grandi danzatori del passato (nonché vincitori dello stesso premio), bè i nomi rimasti nella storia non provengono dall’oriente.

Luca Masala

Sono cambiati dunque i gusti dei giurati o quelli del pubblico che in un mondo cibernetico prediligono la fredda tecnica a qualche imperfezione dettata magari dall’emotività? Chissà… resta il fatto che in quest’ultima edizione qualche giudizio non propriamente canonico c’è stato, ma non vogliamo scendere troppo nel merito. Vogliamo invece fare un elogio al diciottenne Hector Jain, portato al concorso da Luca Masala, direttore della prestigiosa scuola Princess Grace di Montecarlo. Il giovane danzatore americano avrebbe indubbiamente meritato una posizione più alta nel podio, ma comunque si  è portato a casa la borsa di studio Young Star che premia il suo talento, il suo potenziale di giovane ballerino e l’insegnamento ricevuto dalla scuola. Ricordiamo che dal 2014, 15 studenti della Princess Grace Academy sono stati selezionati per questa prestigiosa competizione. In totale, i 15 studenti hanno vinto 23 premi, tra cui 4 medaglie d’oro. Sotto la responsabilità dei Ballets de Monte-Carlo, diretti da Jean-Christophe Maillot, l’eccezionale successo di questi giovani ballerini testimonia l’eccellenza dell’insegnamento impartito dall’Académie Princesse Grace e premia il lavoro di Luca Masala e di tutta la sua équipe pedagogica.

Francesca Camponero

[Nella foto in alto: Hector Jain]

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