Buon compleanno al grande Massimo della Scala!
Ieri 21 luglio era il compleanno di Massimo Murru, étoile del Teatro alla Scala, oggi maître de ballet e professeur della compagnia. E proprio ieri lo abbiamo vista in platea al Carlo Felice in occasione della presenza del Balletto della Scala al Nervi Music Ballet Festival 2024, senza dubbio l’appuntamento di punta del cartellone.
A differenza del quasi coetaneo Roberto Bolle, Murru ha sempre scelto di esporsi il meno possibile ai media. Il suo carattere schivo ha sempre cercato ben altro che la notorietà suoi rotocalchi, o su Instagram e TikTok, scegliendo di volgere la sua attenzione verso la profondità del suo sentire la danza piuttosto che sulla diffusione della sua immagine. Questo lo ha fatto senz’altro passare più inosservato al grande pubblico, ma non certo agli intenditori del balletto, quelli veri. Massimo Murru è stato infatti uno dei maggiori interpreti che ha avuto non solo il Teatro alla Scala, ma il mondo. Apprezzatisssimo da artisti internazionali come Roland Petit e Sylvie Guillem. Chi non ricorda la Manon eseguita con lei! Uno spettacolo che faceva vibrare per l’empatia che scorreva fra i due in perfetta sintonia di passi e di emozione.
Certo riassumere una carriera vasta come quella di Murru non è cosa facile in un breve articolo, ma possiamo senza dubbio menzionare che per le sue capacità tecniche ed espressive è riuscito facilmente a spaziare tra i vari stili e i vari ruoli senza che in uno di essi fosse meno eccellente: è stato un Romeo appassionato nella celebre coreografia di Kenneth MacMillan, ma anche un Armand confuso e perso nei capolavori di John Neumeier e di Frederick Ashton, così come un raffinato Albrecht tanto nella Giselle classica che in quella di Mats Ek, e uno straordinario Eletto nella Sagra di Maurice Béjart.
Insomma in ogni ruolo è riuscito ad emozionare sempre il pubblico per quel talento innato che aveva visto bene Elisabetta Terabust quando lo nominò primo ballerino nel 1994 e poi étoile nel 2003. Come la Guillem capì da subito la differenza fra lui e Bolle, annoverando il primo fra i suoi partner di elezione. Stare in scena con lei alla pari infatti non era cosa facile e solo Massimo era in grado di soddisfarla in questo senso.
Il 2017 fu l’anno del suo pensionamento e, a quel punto, in maniera sommessa , lasciando gradatamente le scene prese in considerazione di diventare maÎtre del Teatro che lo aveva formato e in cui aveva passato i suoi anni migliori, il Teatro alla Scala.
Se il corpo di ballo di oggi è quello che è adesso, ovvero un corpo di ballo fresco dinamico e capace, lo si deve anche a lui, al suo sapere, passato alle giovani leve. Attento al dettaglio artistico, elegante, ma per nulla manieristico, Murru è stato prezioso quando danzava e lo è altrettanto adesso nel lavoro costante coi componenti della compagnia. Immaginiamo che le correzioni che fa siano tante, ma quelle giuste che aiutano a crescere .
Grazie ancora a Massimo Murru e tanti auguri per i suoi splendidi 53 anni.
Francesca Camponero