Hangartfest a Pesaro: ecco il programma

HANGARTFEST
ANNUNCIATO IL PROGRAMMA DELLA XIX EDIZIONE
1 settembre – 8 ottobre 2022
Pesaro

Il Festival torna a settembre con 8 prime assolute, 1 anteprima e 4 coproduzioni
Tra i progetti presentati numerose coproduzioni a sostegno dei giovani talenti

Giaro in Luce (foto di Edoardo Serretti)

Annunciato il programma della XIX edizione di Hangartfest, festival di danza contemporanea sostenuto dal MiC, dalla Regione Marche e dal Comune di Pesaro che si svolgerà dal 1° settembre all’8 ottobre a Pesaro.
La manifestazione, realizzata con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro presenta in 5 settimane 47 eventi comprese le repliche, di cui 19 spettacoli con 8 prime assolute, 4 coproduzioni, 1 anteprima internazionale, 1 retrospettiva fotografica e 1 rassegna di video danza.

Vi sarà quindi una maggiore concentrazione di eventi per una programmazione diffusa nel centro storico della città con il Teatro Maddalena come location principale del Festival e attrezzata per la danza contemporanea.
La proposta artistica rivolge anche quest’anno lo sguardo al panorama della danza israeliana, ospitando artisti come Michael Getman che presenterà un debutto assoluto in coproduzione con il Festival, e Sarah Damoni, artista palestinese presente nella scena israeliana. Si rinnova così la collaborazione con l’Ufficio Culturale dell’Ambasciata di Israele a Roma, oltre a aggiungersi una nuova cooperazione con il Centro Ceco di Roma grazie alla presenza di Victor Cernicky, coreografo e performer della Repubblica Ceca.

PLI,Viktor Cernicky

Cifra distintiva del Festival sarà l’investimento in coproduzioni e nuovi progetti a sostegno delle giovani generazioni di coreografi e performer. Primo tra questi il progetto di COPRODUZIONE TRIENNALE che prevede la scelta di un coreografo al quale commissionare nuovi lavori da realizzare in coproduzione e presentare al Festival.
Dopo Marta Bevilacqua, coreografa residente per il triennio 2018/2020, e dopo un anno di pausa a causa dei rallentamenti dovuti all’emergenza sanitaria, la direzione artistica ha scelto di proseguire questo percorso virtuoso con Pablo Ezequiel Rizzo e il suo Cantiere Idina Who, nuovo sulla scena italiana e caratterizzato da una forte componente multidisciplinare.
La coproduzione triennale è legata a un programma per spettatori appassionati non addetti ai lavori OCCHI DA MARZIANI, chiamati a monitorare il percorso di creazione del coreografo residente. Il progetto si affianca ad EXPLORER che ogni anno accompagna gli spettatori che aderiscono nella fruizione attiva degli spettacoli in calendario.

Sugar Me, Cantiere Idina Who

Uno spazio particolare verrà dedicato a GIARO IN LUCE, progetto neonato e dalla prospettiva pluriennale. Fortemente legato al territorio, ma dal respiro internazionale Giaro in luce è un omaggio a Paolo Giaro, musicista e compositore pesarese, nonché grande innovatore e promotore culturale recentemente scomparso. La sua musica, dalle influenze stilistiche eterogenee, diviene un canale per coinvolgere in un processo creativo collettivo un gruppo di danzatori e performer pesaresi, attualmente in carriera all’estero. Il progetto, a cura dalla coreografa e danzatrice Masako Matsushita, culminerà nella realizzazione di uno spettacolo finale.

La XIX edizione del Festival sarà anche caratterizzata da nuove e proficue collaborazioni.
Nel contesto della piattaforma YOUNG UP!, rivolta ad aspiranti coreografi under 35, Hangartfest ha co-fondato la rete nazionale GIACIMENTI a sostegno dell’emersione di giovani talenti. La rete nasce dal dialogo tra i festival Hangartfest, Menhir/Le Danzatrici en plein air di Ruvo di Puglia e Conformazioni Festival di Palermo e i corsi di formazione altamente qualificati MODEM PRO/Scenario Pubblico di Catania, Progetto DA.RE. di Roma e Alta Formazione/Compagnia Arearea di Udine. Il progetto prevede che i Festival si impegnino ogni anno ad ospitare nella proprie programmazioni una selezione di lavori presentati dai giovani coreografi al termine dei rispettivi corsi di formazione.

Tra gli eventi collaterali della manifestazione verrà presentata la retrospettiva fotografica MOSSI DA VISIONI, progetto a cura degli artisti visivi Paolo Paggi e Edaordo Serretti che intende raccontare la storia del Festival dando nuova linfa e movimento ai materiali fotografici di archivio, e una rassegna di video danza che farà da satellite al ZED Festival Internazionale di Videodanza. Il progetto promosso dalla Compagnia della Quarta, Cro.me – cronaca e memoria dello spettacolo e Coorpi ha infatti creato una rete denominata Giardini ZED di cui il Festival farà parte.

Il programma completo della manifestazione è disponibile sul sito: www.hangartfest.it

[In alto Eat Banana Drink Pills, Sahar Damoni (foto di Asya Skorik)]


CALENDARIO EVENTI

 EAT BANANA & DRINK PILLS Performance – prima nazionale – durata 50
1, 2 settembre – ore 21:00 – Teatro Maddalena
di e con Sahar Damoni (artista palestinese)
Con il contributo dellAmbasciata di Israele a Roma
a seguire Incontro con l’Artista a cura di Carmelo Zapparrata
Ingresso: 9 intero / 7 ridotto / 5 abbonamento
https://www.hangartfest.it/festival-2022-1/eat-banana-%26-drink-pills

TEMPORANEO TEMPOBIT Performance – prima regionale – durata 30’
2 settembre – ore 18:00 – Cortile di Palazzo Montani Antaldi (*)
di Ariella Vidach / AiEP
Ingresso: € 5 unico
(*) su gentile concessione della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro
Con il supporto tecnico di Music Store Pesaro
https://www.hangartfest.it/festival-2022-1/temporaneo-tempobit

IL SECONDO PARADOSSO DI ZENONEPerformance itinerante – prima reg. – durata variabile
3 settembre – ore 17:00 – partenza da Wabi Sabi
4 settembre – ore 17:00 – partenza da SUGO Spazio darte
di e con Elisabetta Consonni / Fattoria Vittadini
Ingresso: libero
https://www.hangartfest.it/festival-2022-1/il-secondo-paradosso-di-zenone

LAZARUS Serial version Performance prima assoluta – durata 30’
3 settembre ore 18:00 – Cortile di Palazzo Montani Antaldi (*)
4 settembre ore 18:00 – Musei Civici 
di Giulio De Leo / con Erika Guastamacchia
Produzione Menhir/Le Danzatrici en plein air 2022
Coproduzione Hangartfest
Ingresso: € 5 unico
(*) su gentile concessione della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro
Con il supporto tecnico di Music Store Pesaro
https://www.hangartfest.it/festival-2022-1/lazarus-serial-version

STRATI Performanceprima assoluta – durata 15
3, 4 settembre – ore 18:00 / 19:00 / 20:00 – Camponi Atelier
di e con Masako Matsushita / Associazione Nanou
Ingresso: 3 unico / per 15 spettatori alla volta
https://www.hangartfest.it/festival-2022-1/strati

SUPERSTITE Performance prima regionale – durata 45
3 settembre – ore 21:00 – Teatro Maddalena
di e con Lucia Guarino / Nexus
Ingresso: 9 intero / 7 ridotto / 5 abbonamento
https://www.hangartfest.it/festival-2022-1/superstite

ALBATROS Performance prima assoluta – durata 30
4 settembre – ore 21:00 – Teatro Maddalena
di e con Pablo Ezequiel Rizzo e Alessandra Cozzi / AiEP
Coproduzione Hangartfest
Ingresso: 9 intero / 7 ridotto / 5 abbonamento
https://www.hangartfest.it/festival-2022-1/albatros

SYMPÓSION – Performance – anteprima assoluta – durata 40’
7 settembre – ore 21:00 – Teatro Maddalena
di e con Giovanni Gava Leonarduzzi e Lia Claudia Latini / Bellanda
Coproduzione nel contesto del progetto PAN-ADRIA. Partner: EN-KNAP Productions, Lubjana / Slovene National Theatre, Nova Gorica / Moment, Maribor / Croatian Cultural Center, Rijeka, The Zagreb Youth Theatre / Mediterranean Dance Center, San Vincenti / ArtistiAssociati, Gorizia / Hangartfest Pesaro
Ingresso: € 9 intero / € 7 ridotto / € 5 abbonamento
https://www.hangartfest.it/festival-2022-1/symposion

GIARO IN LUCEPerformance prima assoluta – durata 50
10, 11 settembre – ore 20:00 / 22:00 – Teatro Maddalena
di e con Masako Matsushita, Luca Signoretti, Elda Gallo, Melissa Ugolini, Giulia Torri, Matteo Marfoglia e Maria Virzì
Un progetto originale di Hangartfest in omaggio a Paolo Giaro
a cura di Masako Matsushita
Associazione Nanou / Cinqueminuti / Smart / Octopus Productions
Ingresso: 9 intero / 7 ridotto / 5 abbonamento
https://www.hangartfest.it/festival-2022-1/giaro-in-luce

PROP Performance – prima regionale – durata 30
16 settembre – ore 21:00 – Chiesa dellAnnunziata
di e con Francesca Pedullà / Architetture di Corpi
Ingresso: 9 intero / 7 ridotto / 5 abbonamento
https://www.hangartfest.it/festival-2022-1/prop

INTERMEZZO  Performance prima assoluta – durata 12
17, 18 settembre – ore 18:00 / 19:00 / 20:00 – Camponi Atelier
di e con Melissa Ugolini e Jacopo Mariotti / Compagnia Simona Bucci
Coproduzione Hangartfest
Ingresso: 3 unico / per 15 spettatori alla volta
https://www.hangartfest.it/festival-2022-1/intermezzo

FIRST THINGS 1STPerformance prima assoluta – durata 50
17, 18 settembre – ore 21:00 – Teatro Maddalena
di Michael Getman (Israele)
Coproduzione Hangartfest
Con il contributo dellAmbasciata di Israele a Roma
a seguire Incontro con l’Artista a cura di Carmelo Zapparrata
Ingresso: 9 intero / 7 ridotto / 5 abbonamento
https://www.hangartfest.it/festival-2022-1/first-things-1st

SUGAR ME Performance prima assoluta – durata 40
23, 24 settembre – ore 21:00Teatro Maddalena
di Cantiere Idina Who / AiEP
Coproduzione Hangartfest
Ingresso: 9 intero / 7 ridotto / 5 abbonamento
https://www.hangartfest.it/festival-2022-1/sugar-me

SUNFLOWER EXPERIENCE Performance partecipativa prima regionale – durata 30
24 settembre – ore 16:00 / 17:00 / 18:00 / 19:00 Piazzetta Mosca
25 settembre – ore 16:00 / 17:00 / 18:00 / 19:00 Piazzale Collenuccio
di Lucrezia Gabrieli e Giacomo Calli / Anghiari Dance Hub
Ingresso: 5 unico / per soli 5 spettatori alla volta
https://www.hangartfest.it/festival-2022-1/sunflower-experience

CITERONEPerformance prima regionale – durata 30
25 settembre – ore 21:00 – Teatro Maddalena
di Michele Ifigenia Colturi / Collettivo TYCHE / AiEP
Ingresso: 9 intero / 7 ridotto / 5 abbonamento
https://www.hangartfest.it/festival-2022-1/citerone

ELETTRA Performance prima regionale – durata 20
ESPERIMENTO SU UN CORPO GIA PERFETTO  Performance prima regionale – durata 15
27 settembre – ore 21:00 – Teatro Maddalena
di Nyko Piscopo / Cornelia
Ingresso: 9 intero / 7 ridotto / 5 abbonamento
https://www.hangartfest.it/festival-2022-1/elettra-%2B-esperimenti-su-un-corpo-già-perfetto

ALL MY LOOPS FOR YOUPerformance prima regionale – durata 30
28 settembre – ore 21:00 – Teatro Maddalena
di Dehors Audela / Florian Metateatro
Ingresso: 9 intero / 7 ridotto / 5 abbonamento
https://www.hangartfest.it/festival-2022-1/all-my-loops-for-you

PLI – Performance – prima regionale – durata 40’
30 settembre – ore 21:00 – Teatro Maddalena
di Victor Cernicky (Repubblica Ceca)
Con il contributo del Centro Ceco di Roma
Ingresso: € 9 intero / € 7 ridotto / € 5 abbonamento
https://www.hangartfest.it/festival-2022-1/pli

YOUNG UP  – Performance – prima regionale – durata 60’
2 ottobre – ore 21:00 – Teatro Maddalena
23 VERTICALE di e con Silvia Oteri / A. C. Scenario Pubblico Compagnia Zappalà Danza
POLIGRAFIA di e con Donatella Morrone / Associazione Adriana Borriello Dance Reserch
PAVONI E SAMBA di Francesca Lanaro con Collettivo Batrachoi / Arearea
Un progetto della RETE GIACIMENTI, composta da LE DANZATRICI Ruvo di Puglia, Festival ConFormazioni Palermo, Hangartfest e dai centri di alta formazione Arearea Udine, MoDem Catania, DA.RE. Roma.
Ingresso: € 9 intero / € 7 ridotto / € 5 abbonamento
https://www.hangartfest.it/festival-2022-1/young-up!


Eventi collaterali

MOSSI DA VISIONI
RETROSPETTIVA sul Festival Installazione performativa
7, 14, 21, 28 settembre – ore 05:45 – Camponi Atelier
di Edoardo Serretti / fotografie di Umberto Dolcini
Ingresso: libero / per 10 spettatori alla volta / prenotazione obbligatoria

dal 4 al 30 settembre – dalle 16:00 alle 21:00 – SUGO Spazio darte
rielaborazioni video di Edoardo Serretti su archivio video Hangartfest
Ingresso: libero / posti limitati
https://www.hangartfest.it/festival-2022-1/mossi-da-visioni-%40sugo-spazio-d’arte

GIARDINO ZED Installazione video prima ed esclusiva regionale
3-8 ottobre – dalle 19:00 alle 21:00 – Teatro Maddalena / durata 30
Festival Internazionale di videodanza
Ingresso: libero

3-8 ottobre – dalle 19:00 alle 21:00 – Teatro Maddalena / durata 10
La danza in un minuto
Ingresso: libero

3-8 ottobre – dalle 16:00 alle 21:00 – SUGO Spazio darte
Visioni a 360° con uso di visori / durata 20’
Ingresso: libero / posti limitati a 5 spettatori alla volta
https://www.hangartfest.it/festival-2022-1/giardino-zed


PROGRAMMA 2022

La XIX edizione di Hangartfest si apre giovedì 1° settembre ore 21.00 al Teatro Maddalena con la prima nazionale di EAT BANANA & DRINK PILLS di Sarah Damoni, artista palestinese presente sulla scena israeliana. La performance, che replica venerdì 2 settembre ed è ospitata ad Hangartfest con il contributo dell’Ambasciata dIsraele a Roma racconta l’esperienza dell’aborto nella società palestinese, le ramificazioni di questa scelta, lo stigma e la violenza sociale che comporta. Al termine dello spettacolo del 2 settembre si terrà l’Incontro con lArtista a cura del critico Carmelo Zapparrata.

Venerdì 2 settembre ore 18.00 nel Cortile di Palazzo Montani Antaldi, si terrà il primo evento in urbano di questa edizione: TEMPORANEO TEMPOBIT. La prima nazionale ad opera di Ariella Vidach e AiEP si inserisce in un percorso di ricerca che mette in relazione il corpo e la tecnologia. La performance, realizzata in collaborazione con i danzatori Federica Daversa, Sebastiano Geronimo, Giovanfrancesco Giannini, Manolo Perazzi, coniuga infatti danza, tecnologia wireless portatile e beat boxing, una tecnica che consiste nel riprodurre i suoni degli strumenti attraverso l’utilizzo della bocca e della voce.

Sabato 3 e domenica 4 settembre alle 17.00 Elisabetta Consonni propone IL SECONDO PARADOSSO DI ZENONE, una performance itinerante con partenza rispettivamente dal ristorante Wabi Sabi e dallo Spazio darte SUGO. La Consonni, nelle vesti di un astronauta, andrà ad inscenare un lentissimo attraversamento spaziale in slow motion come celebrazione del rallentare, dell’aspettare, come forma di resistenza ai ritmi di un sistema che vuole sempre di più e sempre più velocemente.

Sabato 3 al Cortile di Palazzo Montani Antaldi e domenica 4 settembre nel Cortile dei Musei Civici proseguono gli eventi urbani con la prima assoluta di LAZARUS Serial Version con la coreografia di Giulio De Leo e la coproduzione di Hangartfest in collaborazione con Le Danzatrici en plein air 2022 della Compagnia Menhir. La danzatrice Erika Guastamacchia verrà affiancata, in entrambe le performance, da 8 danzatori amatoriali tra coloro che hanno risposto a una call aperta alla cittadinanza. Una serie di nove corpi adagiati su tavoli e ravvivati dalla danza diventa il fulcro identitario per la nuova comunità che si raccoglie a vegliare su di essa.

Sempre sabato 3 e domenica 4 settembre ad arricchire il weekend di debutto del Festival ci sarà il nuovo lavoro site specific di Masako Matsushita pensato per lo spazio di Camponi Atelier. La prima assoluta di STRATI, della durata di circa 15 minuti, verrà presentata in loop a partire dalle 18.00, con ultima replica prevista per le 20.00. I visitatori saranno invitati ad entrare e a percorrere gli ambienti dell’Atelier Camponi attraverso l’interpretazione in movimento della performer.

La sera di sabato 3 settembre, alle 21.00, sarà Lucia Guarino a portare in scena SUPERSTITE al Teatro Maddalena. Il lavoro è una riflessione su ciò che rimane dopo una mutazione, un cambiamento e si fa carico di una storia che a tratti appare sbiadita o mutilata.
Il corpo superstite racconta un vuoto e sia esso stesso che chi lo osserva sono avvolti da un continuo movimento di indagine su questa mancanza.

Il primo weekend si conclude domenica 4 settembre ore 21.00 al Teatro Maddalena con ALBATROS, un’altra prima assoluta comprodotta da Hangartfest in collaborazione con AiEP con coreografia e danza di Pablo Ezequiel Rizzo e Alessandra Cozzi. Traendo ispirazione dalla teoria cyborg della biologa e filosofa Donna Haraway, l’intera danza sfrutta l’androginia e la somiglianza dei performer per inaugurare un nuovo modo di pensare l’identità sessuata, superando la maniera dualistica di contrapporre il maschile al femminile.

La seconda settimana di Hangartfest si apre mercoledì 7 settembre ore 21.00 al Teatro Maddalena con l’anteprima assoluta di SYMPÓSION presentato da Giovanni Leonarduzzi e Lia Claudia Latini con la Compagnia Bellanda. Il lavoro, partendo dal “Discorso di Aristofane” contenuto nel Simposio di Platone, è un viaggio all’interno del rapporto di coppia. La tensione alla riunione fisica di due corpi ormai divisi in un perenne desiderio di ricongiungimento presuppone sempre un movimento, un andare verso l’altro e un tornare alla costante ricerca di se stessi. Lo spettacolo è coprodotto da Hangartfest nel contesto del progetto internazionale PAN-ADRIA che vede come partner internazionali EN-KNAP Productions di Lubjana, Slovene National Theatre di Nova Gorica, Moment di Maribor, Croatian Cultural Center di Rijeka, The Zagreb Youth Theatre di Zagabria, Mediterranean Dance Center di San Vincenti, ArtistiAssociati di Gorizia.

Sabato 10 e domenica 11 settembre ore 20.00 e 22.00, sarà la volta di GIARO IN LUCE, il progetto originale di Hangartfest dedicato a Paolo Giaro musicista e compositore pesarese, nonché grande innovatore e promotore culturale recentemente scomparso.
Il progetto, a cura dalla coreografa e danzatrice Masako Matsushita, prevede la realizzazione di uno spettacolo con il coinvolgimento di Masako Matsushita, Luca Signoretti, Elda Gallo, Melissa Ugolini, Giulia Torri, Matteo Marfoglia e Maria Virzì, un gruppo di coreografi e performer pesaresi in carriera all’estero che porteranno in scena la loro arte sulle musiche di Paolo Giaro.

Venerdì 16 settembre ore 21.00 alla Chiesa dellAnnunziata si apre il terzo weekend del Festival con la messa in scena di PROP di Francesca Pedullà che nasce nel contesto del progetto musicale XU circle, sviluppato dal collettivo Myelin Zone con lo scopo di sviluppare strutture soniche e melodiche in grado di ospitare ed enfatizzare il flusso artistico dello scenario performativo. PROP parla di alterità, dell’incontro con un corpo diverso dall’umano. Si organizza in un crescendo che procede per accumulazione, ma non raggiunge il climax, torna su se stessa a un inizio che è un inizio diverso.

Sabato 17 e domenica 18 settembre torna l’appuntamento al Camponi Atelier con la prima assoluta di INTERMEZZO, performance, coprodotta da Hangartfest, di danza e musica dal vivo della coreografa e danzatrice Melissa Ugolini e il violoncellista Jacopo Mariotti. La performance, della durata di 12 minuti, verrà ripetuta in loop a partire dalle 18.00 con ultima replica prevista per le 20.00. Intermezzo è un respiro di esitazione, di assenza, un silenzio fra due note intorno ai rumori costanti che ci circondano, un momento in cui si manifestano possibilità per un cambiamento, per la nascita di qualcosa di nuovo ed inaspettato.

Sempre sabato 17 con replica domenica 18 settembre ore 21.00 al Teatro Maddalena Hangartfest ospita, con il contributo dell’Ambasciata dIsraele a Roma, la prima assoluta della sua terza coproduzione FIRST THINGS 1ST di Michael Getman (Israele). Il lavoro è il primo capitolo di cinque luoghi dove Getman usa parole che culminano in ciò che viene detto e ciò che viene detto tra le righe. A seguire, il 18 settembre, si terrà l’Incontro con lArtista a cura di Carmelo Zapparrata.

Venerdì 23 e sabato 24 settembre ore 21.00 al Teatro Maddalena torna, ad un anno di distanza da RAB EXPRESS, il collettivo multidisciplinare Cantiere Idina Who formato da Pablo Ezequiel Rizzo, Elisabetta Da Rold, Ilaria Zanotti, Margherita Scalise, Manuel Ghidini e Kateryna Kovalchu, con un progetto triennale di coproduzione che li vede protagonisti.
Come primo dei tre lavori che presenteranno al Festival nel triennio 2022/2024 porteranno in scena la prima assoluta di SUGAR ME. Lo spettacolo, coprodotto da Hangartfest in collaborazione con AiEP, sceglie come escamotage narrativo il colore rosa che assume in questa ricerca la valenza di filtro: gioco prospettico e lente dello spettacolo sulle cose del mondo. É il colore del leviatano contemporaneo che si maschera, è il velo di apparenza che permea ovunque, invisibile e inquantificabile, muta forma in base al contesto e ne assume le sembianze, assorbendone la negazione. A seguire, dopo lo spettacolo, il 23 settembre si terrà l’Incontro con lArtista a cura di Silvia Poletti.

Sabato 24 e domenica 25 settembre a partire dalle ore 16.00 andrà in scena nella Piazzetta Mosca la performance partecipativa SUNFLOWER EXPERIENCE della performer e giovane coreografa Lucrezia Gabrieli e del compositore e sound designer Giacomo Calli, entrambi membri del collettivo 42Stems. #sunflowerexperience è un’esperienza fisica di osservazione dello spazio urbano. Ogni partecipante è invitato ad esplorarlo indossando delle cuffie e lasciandosi accompagnare dalla musica e dal movimento della performer Lisa Vergoni. L’esperienza immersiva dura circa 30 minuti e verrà ripetuta in loop con ultima replica prevista per le 19.00.

Domenica 25 ore 21.00 al Teatro Maddalena va in scena CITERONE di Michele Ifigenia Colturi, coreografo e membro fondatore del Collettivo Tyche. Il lavoro, che vede in scena le danzatrici Enzina Cappelli e Andreyna De la Soledad, parte da un’analisi specifica del testo “Le Baccanti” di Euripide, estrapolando la sfera corale della tragedia. L’opera narra il ritorno di Dioniso, dio dell’estasi, in una Grecia irrispettosa nei confronti della sua essenza divina. Capro espiatorio del suo riscatto saranno le donne tebane, vittime e poi carnefici, giostrate dai disegni del Dio vendicatore.

L’ultima settimana del Festival si apre martedì 27 settembre ore 21.00 al Teatro Maddalena con due performance di Nyko Piscopo, coreografo e fondatore della Compagnia Cornelia, che nei suoi lavori ha sviluppando un’estetica personale tra balletto e danza contemporanea. Dall’analisi delle diverse “Elettre” presentate da Eschilo, Sofocle ed Euripide, nasce ELETTRA, una breve pièce che integra mitologia e tecnologia attraverso il mezzo della videoart.
A seguire, ESPERIMENTI SU UN CORPO GIÀ PERFETTO parte invece da un’esperienza reale: il tentativo di integrazione nel mondo e la lunghissima fase di accettazione di se stessi.
Il coreografo parte dal Mito della Caverna di Platone per delineare la psicologia di un soggetto che cerca la propria personalità affossata da un senso di inferiorità innato.

Mercoledì 28 settembre ore 21.00 al Teatro Maddalena andrà in scena ALL MY LOOPS FOR YOU di Dehors Audela, il collettivo fondato dalla coreografa e performer Elisa Turco Liveri e dal videomaker e regista Salvatore Insana che coniuga arti visive e performative per la ricerca di nuove forme espressive. All my loops for you, che vede in scena le danzatrici Alice Ruggero, Andrea Sassoli, Cecilia Ventriglia è uno spazio che può essere attraversato e agito dal pubblico. Dalle piccole casse oscillanti, che possono essere azionate, emergono frammenti sonori di vecchi film. Si genera così un paesaggio involontario e indeterminato, composto da passanti, suoni e oggetti fluttuanti.

Giovedì 30 settembre ore 21.00 al Teatro Maddalena va in scena PLI di Viktor Černický, artista ceco, con sede principale a Praga, che crea lavori interdisciplinari e interconnessi tra danza, arte, circo e arti visuali. Tra costruzioni e decostruzioni, logiche e illogiche, Cernický costruisce con PLI una pièce intrisa di humour dove la semplicità spaziale e i pochi elementi scenici divengono metafora delle dinamiche senza fine dell’essere umano, della sua pazienza, della sua capacità di trasformare anche gli oggetti più ordinari in incredibili opere di architettura. Lo spettacolo ad Hangartfest è ospitato con il contributo del Centro Ceco di Roma.

Torna domenica 2 ottobre, ore 21.00, al Teatro Maddalena la piattaforma YOUNG UP! rivolta ad aspiranti coreografi under 35 che da quest’anno si lega alla rete nazionale GIACIMENTI a sostegno dell’emersione di giovani talenti. Quest’ultima nasce dal dialogo tra i festival Hangartfest, Menhir/Le Danzatrici en plein air di Ruvo di Puglia e Conformazioni Festival di Palermo e i corsi di formazione altamente qualificati MODEM PRO/Scenario Pubblico di Catania, Progetto DA.RE. di Roma e Alta Formazione/Compagnia Arearea di Udine.
Il progetto prevede l’impegno da parte dei Festival ad ospitare ogni anno nella proprie programmazioni una selezione di lavori presentati dai giovani coreografi al termine dei rispettivi corsi di formazione. Per questa prima edizione Hangartfest ospiterà le performance 23 VERTICALE, il punto di partenza dellavvenire di Silvia Oteri, POLIGRAFIA di Donatella Morrone e PAVONI & SAMBA di Francesca Lanaro con il Collettivo Batrachoi.

Ad affiancare la programmazione degli spettacoli anche due progetti collaterali: una retrospettiva sul Festival e una rassegna di video danza.
MOSSI DA VISIONI è un progetto a cura dell’artista visivo Paolo Paggi che intende narrare Hangartfest in modo inedito. L’artista Edoardo Serretti lavorerà sulle foto di Umberto Dolcini selezionate dall’archivio 2010 – 2017, attraversando la trasformazione della manifestazione da esperienza locale ad evento di richiamo internazionale sostenuto dal Ministero. I documenti visivi assumeranno nuova linfa e movimento e verranno presentati al pubblico all’Atelier Camponi, dove saranno installate alcune opere sotto forma di lightbox e ospitati cinque atti performativi all’alba del 7, 14, 21 e 28 settembre, e allo spazio d’arte SUGO che accoglierà una serie di rielaborazioni video e un archivio del Festival consultabile tutti i giorni dal 4 al 30 settembre dalle 16.00 alle 21.00.

Per il terzo anno consecutivo Hangartfest dedicherà uno spazio rilevante alla video danza diventando satellite di ZED Festival Internazionale di Videodanza. Il progetto promosso dalla Compagnia della Quarta, Cro.me – cronaca e memoria dello spettacolo e Coorpi ha infatti creato una rete denominata Giardini ZED di cui il Festival farà parte.
La programmazione di video danza chiuderà la XIX edizione di Hangartfest e verrà presentata al pubblico sotto forma di video installazioni.

Da lunedì 3 a sabato 8 ottobre dalle 19.00 alle 21.00 il Teatro Maddalena ospiterà una selezione di mediometraggi, corti e “cortissimi” di 1 minuto, dedicati alla danza intesa nel senso più ampio del termine, mentre allo spazio d’arte SUGO saranno disponibili, dalle 16.00 alle 21.00, cinque visori per cinque spettatori alla volta per la visione immersa di film VR a 360°. 


SCHEDE SPETTACOLI

EAT BANANA & DRINK PILLS
prima nazionale
1, 2 SETTEMBRE ore 21 | TEATRO MADDALENA
di Sahar Damoni, artista palestinese
Coreografia e performer Sahar Damoni
Assistente artistico e drammaturgia Nitzan Cohen
Consulente artistico e direttore di scena Sarah Holcman  
Musica originale e elaborazione Akram Haddad
Disegno luci Rotem Elroy 
Foto Asya Skorik
Comunicazione internazionale e sviluppo Katherina Vasiliadis
Con il contributo dell’Ambasciata di Israele a Roma
Durata: 50

A seguire, il 2 settembre, Incontro con l’Artista a cura di Carmelo Zapparrata

“La malattia psicologica non deriva dagli esseri umani ma è un riflesso della società e della civiltà sbagliata.” Sigmund Freud
Eat Banana and Drink Pills è una performance di danza contemporanea sull’aborto tra le donne single arabe palestinesi. Il lavoro si concentra sull’esperienza fisica ed emotiva e sulle dimensioni sociali di questa esperienza. Il lavoro analizza le ramificazioni di questa scelta e lo stigma, il trauma e la violenza sociale che comporta.

Il momento traumatico inciso nella psiche si traduce in un’immersione disinibita del coreografo nel corpo, in un modo che fonde il passato con il presente in un “adesso” non filtrato e, solo alla fine, si comprensione che questo tempo condiviso ed esposto con il pubblico detiene la possibilità di guarigione.”

(Idit Suslik,Writer, The contemporary Eye)

Sahar Damoni è danzatrice, coreografa e insegnante di danza palestinese. Il suo lavoro descrive le sfide che affronta come donna nella società palestinese. Ha studiato danza al Kibbutz College of Education, Technology and Arts e ha ballato con la Kibbutz Contemporary Dance Company. I suoi pezzi sono stati presentati in numerose sedi tra cui: International Exposure, Curtain Up del Suzanne Dellal Centre, Ramallah Contemporary Dance Festival, Echo Echo Festival Northern Ireland, Movement Research presso la Judson Church di New York, Jacob’s Pillow Dance Festival negli Stati Uniti e lo Stuttgart International Solo Dance Festival del Teatro. Sahar è stata invitata a partecipare a Un/Controlled Gestures, un seminario sulla danza e la politica del corpo, organizzato dal Goethe Institute, in Marocco. Sahar ha inoltre recentemente presentato in formato digitale SATURDAY MORNING LIVE SML: Zooma – Dead End di La MaMa Experimental Theatre Club New York e Festival de Danza Contemporánea, Città del Messico. Il suo solo Do Not Tittle Me è stato presentato all’Intimadance Festival.

TEMPORANEO TEMPOBIT
prima regionale
2 SETTEMBRE ore 18 | CORTILE DI PALAZZO MONTANI ANTALDI
di Ariella Vidach / AiEP
idea e regia Claudio Prati e Ariella Vidach
coreografia Ariella Vidach in collaborazione con i danzatori
danzatori Federica Daversa, Sebastiano Geronimo, Giovanfrancesco Giannini, Manolo Perazzi
composizione vocale Marco Sambataro
programmazione audio max/msp Paolo Solcia
scenografia ed elementi visivi Claudio Prati
costumi AiEP
produzione 2016-19/ AiEP
con il sostegno di MiC Ministero per i Beni e le Attività Culturali / Roma Next / Regione Lombardia, Comune di Milano, DAC Comune di Lugano, DECS Divisione Cultura Cantone Ticino / Swisslos
con la gentile concessione del Cortile di Palazzo Montani Antaldi della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro
con il supporto tecnico di Music Store Pesaro
Durata: 30

Temporaneo Tempobit è una performance mobile, leggera e transitoria che focalizza la ricerca sul rapporto tra movimento e suono. Il lavoro indaga la vocalità come estensione dellazione esplorando il gesto nella sua sintesi, asciugato, incisivo e drastico. La performance coniuga danza contemporanea, tecnologia wireless portatile e il beat boxing, una tecnica che consiste nel riprodurre i suoni di una batteria e di altri strumenti attraverso l’utilizzo della bocca e della voce. La coreografia, realizzata in collaborazione con i danzatori, crea un tessuto coreografico contrappuntato da fonemi e beat vocali che fondono in un unico corpo tutti gli elementi performativi. Lo spettacolo diventa un vero happening coinvolgente ed empatico che consente uno scambio continuo di ruoli tra gli interpreti, abbinando in una forma innovativa skills vocali e di movimento.

Ariella Vidach nata ad Umag (Croazia) nel 1956 risiede a Milano, si forma artisticamente a New York negli anni Ottanta, dove ha modo di incontrare e formarsi con i protagonisti della danza postmoderna americana da Trisha Brown, Twyla Tharp, Dana Reitz, Steve Paxton e Bill T. Jones. Inizia la sua produzione proprio nella metropoli statunitense con la realizzazione di performance che saranno presentate anche in Europa. Torna a Milano nel 1990 e nel 1996 costituisce la Compagnia di danza Ariella Vidach – AiEP, con la quale produce performance multimediali che affiancano alla ricerca coreografica l’interesse per il rapporto tra corpo e tecnologia.

IL SECONDO PARADOSSO DI ZENONE
prima regionale
3 SETTEMBRE ore 17 | WABI SABI
4 SETTEMBRE ore 17 | SUGO Spazio d’arte – Performance itinerante
di Elisabetta Consonni / Fattoria Vittadini
Durata variabile

Il secondo paradosso di Zenone, ispirandosi liberamente al paradosso matematico di Achille e la tartaruga, è un lentissimo attraversamento spaziale di unastronauta.
Il tragitto lega un punto del paesaggio urbano ad un altro con un costante movimento in slow motion. La performance è una celebrazione del rallentare, dellaspettare; una forma di resistenza contro i ritmi di un sistema che vuole sempre di più e sempre più velocemente. È prendersi il tempo di fare virare unazione altrove, facendo fiorire nuove prospettive e pratiche; è una presa di coscienza del fatto che, anche se lento, un movimento può portare ad un traguardo, il quale però non viene investito dellurgenza di una corsa proiettata verso la fine o dallossessione del fare nonostante tutto. Il progetto nei vari contesti ha assunto la forma di camminata singola dell’astronauta e parata partecipativa.

Coreografa tutto, essere umani e disumani, oggetti mobili e immobili, mappe, interstizi e gruppi vacanze spaziali. Tesse reti di relazioni, sottili e forti, come il vetro di zucchero.

Laureata in Comunicazione con una tesi finale sulla costruzione sociale del corpo nella danza e diplomata al The Place-London, Elisabetta Consonni ha poi approfondito la sua ricerca nella performing art vivendo in Olanda (2004-2009) e in Polonia (2013-2015). I suoi lavori mirano ad espandere la pratica della coreografia cercando dispositivi performativi per incorporare dinamiche e temi del sociale. Il suo attivismo in ambito sociale e civico, prende la forma artistica di un processo di ricerca che dal 2013 indaga l’uso e il significato sociale dello spazio pubblico e la declinazione delle competenze coreografiche nelle pratiche comunitarie.

LAZARUS Serial Version   
prima assoluta
3 SETTEMBRE, ore 18 | CORTILE PALAZZO MONTANI ANTALDI
4 SETTEMBRE, ore 18 | CORTILE DEI MUSEI CIVICI
di Giulio de Leo
produzione Menhir/Le Danzatrici en plein air 2022
coproduzione Hangartfest
progetto Giulio De Leo
con Erika Guastamacchia
e con la partecipazione di cittadine e cittadini di tutte le età e professioni
musica Moby
un ringraziamento speciale a Compagnia Malalingua
con la gentile concessione del Cortile dei Musei Civici di Sistema Musei
con la gentile concessione del Cortile di Palazzo Montani Antaldi della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro
con il supporto tecnico di Music Store Pesaro
Durata: 30

Lazarus, serial version è una performance ispirata alle pratiche di CURA e RINASCITA, progettata da Giulio De Leo e sviluppata in stretta collaborazione con Erika Guastamacchia. In questa inedita versione,una serie di nove corpi adagiati su tavoli e ravvivati dalla danza diventa il fulcro identitario per la nuova comunità che si raccoglie a vegliare su di essa. LAZARUS serial version riflette sulla capacità del movimento di rigenerare il corpo a partire dagli atti vitali fondamentali, secondo una logica organica di ascolto e integrazione. 

Giulio de Leo direttore artistico e coreografo
Coreografo e curatore di festival e progetti dedicati alla danza contemporanea e al linguaggio del corpo. Il suo lavoro di distingue per il rigore e la curiosità che rivolge alla comunità, i rituali e l’indagine antropologica della società attraverso la danza. Nel 2008 fonda la Compagnia Menhir, crea diverse coreografie e istituisce molte rassegne e programmi di danza contemporanea.
Dal 2013 al 2016 è il coordinatore della Biennale di Venezia College Danza. Dal 2017 è il direttore artistico di Talos Festival danza e nel 2021 fonda Le Danzatrici, una progetto di ricerca e coinvolgimento del pubblico.

STRATI
prima assoluta
3, 4 SETTEMBRE dalle ore 18 | CAMPONI ATELIER
di Masako Matsushita / Associazione Nanou
Durata: 15 in loop

Una performance che nasce dallincontro tra Masako e Atelier Camponi. Una serie di brevi interventi che abitano e vivono per un istante le stanze di questo luogo creativo permeato dalla sua storia. I visitatori saranno invitati ad entrare e a percorrere gli ambienti dellAtelier Camponi attraverso linterpretazione in movimento di Masako.

Artista italo-giapponese, Masako Matsushita si occupa di analisi del movimento attraverso processi di ricerca, coreografia e danza, installazioni performative ed esperimenti sociali. Esplora la presenza del corpo nello spazio con l’obiettivo di generare architetture per la socializzazione attraverso sensi, mappe, memoria e uso dello sguardo. Oltre a presentare lavori su territorio nazionale ed internazionale, Masako è una dei fondatori di 4bid Gallery Amsterdam, ideatrice del processo creativo dal titolo Diary of a Move e collaboratrice di vecchia data e appassionata di Hangartfest.

SUPERSTITE
prima regionale
3 SETTEMBRE ore 21:00 | TEATRO MADDALENA
di Lucia Guarino / Nexus
concetto, coreografia e danza Lucia Guarino
luce e spazio Gianni Staropoli
musica Stefano Pilia
dramaconsulting Emma Tramontana
costumi Hilary Bockham
organizzazione e amministrazione Associazione Culturale Nexus
sostegno alla produzione TSU Teatro Stabile dellUmbria
sostegno alla residenza artistica: CURA centro umbro residenze artistiche – Spazio Zut, Kilowatt Festival – Kilowatt Tutto lanno, Home centro creazione coreografica, Strabismi, La Mama Spoleto – Hub Cantieri Oberdan.
Durata: 45

Superstite è una riflessione su ciò che rimane dopo una mutazione, un cambiamento e si fa carico  di una storia che a tratti appare sbiadita o mutilata. Ciò che resta apre a un immaginario più grande di  quello che è la storia del corpo stesso e la bellezza del vuoto assume un particolare fascino.
Il corpo superstite racconta un vuoto e sia esso stesso che chi lo osserva sono avvolti da un continuo movimento di indagine su questa mancanza. Unazione coreografica dove il movimento, tramite di vita, si pone in relazione a una dinamica più grande che appartiene alla costante instabilità e precarietà dello stato di sopravvivenza. Ed è proprio in questo tendere credere, attraversare, aprire il corpo al vuoto, allo spazio non conosciuto, che appare la danza. Un continuo riassestamento del corpo nel vuoto, vero spazio vitale, come tensione a un possibile esserci.

Lucia Guarino nasce nel 1982 a Foligno, Perugia. Studia per dodici anni danza classica e modern jazz per poi trasferirsi a Firenze nel 2000. Laureata in Architettura, dal 2010 approfondisce la sua formazione nella danza contemporanea tra il Belgio, l’Italia e l’Argentina. Di fondamentale importanza sono gli incontri con artisti come Marina Giovannini, Virgilio Sieni, Cristina Rizzo Kinkaleri, Romeo Castellucci, Lisbeth Gruwetz, Simone Forti, Simona Bertozzi, Myriam Gourfink. e altri ancora. Viene selezionata per i progetti nazionali ed internazionali di ricerca e formazione sulla coreografia: “L’Accademia del Vuoto”, “Dance Moves Cities” 2013, “KLM” 2015, “Volcano#3” 2017, Workspace RicercaX 2019. Nel 2018 si diploma come insegnante “Dance Well–movement research for Parkinson”, pratica artistica rivolta principalmente a persone affette da morbo di Parkinson, dove il fine è l’arte attraverso l’espressione del proprio corpo. Da sempre ha avuto la necessità di intraprendere e comunicare un suo punto di vista e di ricerca sul movimento e lo spazio. Il corpo come tramite del pensiero e strumento progettuale, indaga l’apparizione della danza in quello spazio infinitesimale tra le cose.

ALBATROS
prima assoluta
4 SETTEMBRE ore 21 | TEATRO MADDALENA
di e con Pablo Ezequiel Rizzo (Argentina) e Alessandra Cozzi (Italia) / AiEP
coreografia e concept Pablo Ezequiel Rizzo
interpreti Alessandra Cozzi, Pablo Ezequiel Rizzo
costumi e scenografia Mara Pieri
dramaturg Eliana Rotella
light designer Fabio Brusadin
coprodotto da Hangartfest e Ass. Aiep Ariella Vidach
sostenuto da Studio 21 e Movimento Danza
progetto finalista del bando “Residanza La casa della nuova coreografia 2021” promosso nell’ambito del progetto Gap! Change! Now! / projects for the next dance generation – Movimento Danza 2018/2021 in collaborazione con il Teatro di Napoli Teatro Nazionale
Durata: 30’

Albatros nasce come studio biologico e comportamentale di alcune tipologie di animali per poi evolvere verso unindagine sul concetto di “natura” e di naturale, attraverso una definizione che comprende nella sua molteplicità di significati, linclusione degli strumenti tecnologici prodotti dallimmaginazione creativa umana. Avvolti dalla luce e sepolti dalloscurità, i corpi creano immagini ibride, a tratti aliene, che mutano verso la composizione di figure antropomorfe, rivelando infine un misterioso corpo cibernetico. Traendo ispirazione dalla teoria cyborg della biologa e filosofa Donna Haraway, lintera danza sfrutta landroginia e la somiglianza dei performer per inaugurare un nuovo modo di pensare lidentità sessuata, superando la maniera dualistica di contrapporre il maschile al femminile.

Pablo Ezequiel Rizzo nasce a Mar del Plata, Argentina. Nel 2004, si trasferisce in Italia e continua la sua formazione artistica come performer al centro culturale “Il Funaro” di Pistoia e come attore fisico al “Teatro Metastasio” di Prato. Successivamente si dedica interamente allo studio della danza, classica e contemporanea. Nel 2019 si diploma al corso di Teatrodanza presso la Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi sotto la direzione di Marinella Guatterini. Studia con maestri come Maria Consagra, Paola Lattanzi, Ariella Vidach, Biagio Caravano (MK), Olivier Dubois, Julie Ann Stanzak (Tanztheater Wuppertal Pina Bausch). Lavora successivamente con Alessio Maria Romano, Compagnia Nanou e con nomi internazionali come Elie Tass (le ballets C de la B), Zero Visibility Korp e Petra Fornayova. Durante il percorso accademico sviluppa il suo interesse per la creazione coreografica, dando inizio alla sua carriera, volta a un tipo di ricerca sul corpo e sulla voce capace di interagire con la tecnologia e con le nuove materie inorganiche. Nell’estate del 2020 fonda il Collettivo CIW e vince la menzione speciale della giuria all’Hangartfest di Pesaro con RABEXPRESS. Nel 2021 è tra i finalisti del bando Residanza di Gabriella Stazio, grazie al quale viene inserito all’interno del progetto NUDA. Attualmente è sostenuto dall’associazione Aiep di Milano, da Movimento Danza di Gabriella Stazio e dal festival Hangartfest di Pesaro.

SYMPÓSION
anteprima assoluta
7 SETTEMBRE ore 21 | TEATRO MADDALENA
di Giovanni Leonarduzzi e Lia Claudia Latini / Bellanda
coreografia e danza Giovanni Leonarduzzi e Lia Claudia Latini
dramaturg Claudio Cadario
lighting designer Stefano Mazzanti
video Francisco Santacruz Montes, Brendan Visscher Canarie
costumi Lia Claudia Latini
scenography Giovanni Leonarduzzi
elaborazione musicale Maurizio Cecatto / Dj Aron Shorty
manager Claudio Cadario
coproduzione nel contesto del progetto PAN-ADRIA. Partner: EN-KNAP Productions, Lubjana / Slovene National Theatre, Nova Gorica / Moment, Maribor / Croatian Cultural Center, Rijeka, The Zagreb Youth Theatre / Mediterranean Dance Center, San Vincenti / ArtistiAssociati, Gorizia / Hangartfest Pesaro.
supporto alla creazione: Artifici. Residenze creative FVG
Durata: 40

Il nostro lavoro, partendo dal Discorso di Aristofanecontenuto nel Simposio di Platone, è un viaggio allinterno del rapporto di coppia e della consapevolezza di noi stessi, finalizzato alla cosciente ricerca della nostra identità. La tensione alla riunione fisica di due corpi ormai divisi in un perenne desiderio di ricongiungimento che presuppone sempre un movimento, un andare verso laltro e al contempo un tornare, alla costante ricerca di noi stessi e di ciò che è altro da noi. Dal momento che è impossibile tornare ad essere un corpo unico, il tentativo della riunione, la tensione alla completezza non vengono mai completamente soddisfatti. Quando lamore, in quanto emanazione della nostra unicità e indivisibilità, si scontra con la paura della perdita, è che guardiamo al sentimento damore con assoluta purezza e verità, comprendendo quanto lunicità del nostro essere individui sia indissolubilmente legata allunicità dellaltro.

La Compagnia Bellanda viene fondata nel 2012 da Giovanni Gava Leonarduzzi. Nasce dalla volontà di una crew di danzatori di breakdance di porsi in una prospettiva diversa di movimento e linguaggio, spingendosi dalle radici urban verso una scrittura coreutica della danza contemporanea. Nel 2018, Giovanni e Claudia Latini danno vita a Ce.Ri.Da. (Centro Ricerca Danza), associazione culturale che, in sinergia con la Compagnia, risponde all’esigenza di condividere e promuovere le realtà emergenti offrendo loro uno spazio polifunzionale. Nel 2012, la Compagnia partecipa alla Vetrina della giovane danza d’autore nell’ambito del Festival Ammutinamenti di Ravenna del Network Anticorpi XL con “Senza saper né leggere né scrivere”. Nel 2017 la Compagnia debutta al Mittelfest Festival con la nuova creazione “Là dove nascono i mostri” per poi vincere nell’agosto del 2018 il secondo posto nella competizione Pina Bausch Award del Festival FIDCDMX a Città del Messico con “Sono Solo Tuo Padre”. Nel 2019 “Sono Solo Tuo Padre” ottiene numerosi riconoscimenti e tra questi il terzo posto in “Choreography 33” (Ballett Gesellschaft Hannover) e il premio “Mash” in Mash Jerusalem Competition.

GIARO IN LUCE
prima assoluta
10, 11 SETTEMBRE ore 20 / 22 | TEATRO MADDALENA
a cura di Masako Matsushita
Associazione Nanou / Cinqueminuti / Smart / Octopus Productions
nusiche di Paolo Giaro
un progetto originale Hangartfest

FONTE
coreografia Luca Signoretti
con Elda Gallo e Giulia Torri
7 min

TENTAZIONI
di e con Matteo Marfoglia
1:38 min

TRIBALE
di e con Melissa Ugolini
4 min

ECHO SYSTEM
coreografia di Matteo Marfoglia
con Elda Gallo e Matteo Marfoglia
5:30 min

INTIMO
light design Maria Virzì
3 min

VARIAZIONI AFRICANE
coreografia di Masako Matsushita
con Giulia Torri
13 min

Durata: 50

Giaro in Luce è uno spettacolo dedicato a Paolo Giaro, alla sua musica e allincredibile qualità dellarte Pesarese, spesso nascosta, spesso tacita, spesso al buio.
Giaro in Luce è una raccolta di musiche, di danze, di fusioni, di azioni e di stimolanti visioni.
La serata presenta brani inediti e non di Paolo Giaro, una composizione di sole luci che stimolerà il pubblico al movimento dellimmaginazione realizzata da Maria Virzì, un video-danza di Melissa Ugolini e le coreografie danzanti con Elda Gallo, Matteo Marfoglia, Masako Matsushita, Luca Signoretti e Giulia Torri. 

MASAKO MATSUSHITA
Artista italo-giapponese, si occupa di analisi del movimento attraverso processi di ricerca, coreografia e danza, installazioni performative ed esperimenti sociali. Esplora la presenza del corpo nello spazio con l’obiettivo di generare architetture per la socializzazione attraverso sensi, mappe, memoria e uso dello sguardo. Masako collabora spesso con il CSC Centro per la Scena Contemporanea di Bassano del Grappa partecipando a progetti di Creative Europe quali: Dancing Museum 2-The Democracy of Being (2019/2021) che tra i partner italiani trova Arte Sella, Fondazione Fitzcarraldo, CA’ Foscari Università di Venezia; Museum of Human E-Motion (2019/2020) con il sostegno di La Briqueterie (FR), National Kaohsiung Center for the Arts (TW), Saison Foundation e Morishita Studio (JP), Istituto Italiano di Cultura di Tokyo e Parigi. Ultimo tra i quali VIBES in collaborazione con Orbe, Coventry University, Holonic Systems, Stichting International Choreographic Arts Center (ICK). Masako è una dei fondatori di 4bid Gallery Amsterdam e creatrice del processo creativo dal titolo Diary of a Move.

ELDA GALLO
Nata a Pesaro nel 1989, Inizia la sua formazione professionale nella danza contemporanea presso il corso di Teatro-Danza dell’Accademia d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano. Continua i suoi studi in Austria, dove nel 2015 si diploma presso SEAD Salisburgo Experimental Academy of Dance. In seguito vince la borsa di studio 2015-16 del Tanzquartier di Vienna, città in cui vive. Danza per diverse compagnie internazionali come Pietro Marullo-Insieme Irreali (BE), per la compagnia Natiscalzi DT (IT), Lisa Magnan (FR) e per varie produzioni del teatro per ragazzi Dschungel Wien(AT). Lavora per le compagnie austriache come: TanzCoop, Vrum, MovementLazuz, Two in One Company, Dorin Kaufeisen e Puc Tanz Collective. Negli anni collabora inoltre con i coreografi Masako Matsushita, Rebecca Murgi, Eyal Bromberg, Sebastian Zuber. Nel 2020 vince la sovvenzione austriaca per artisti emergenti Startstipendium.
Dal 2019 inizia il suo percorso come coreografa, sia nell’ambito del teatro ragazzi sia per un pubblico adulto, approfondendo la ricerca intorno al tema della relazione tra uomo e natura. Nel 2020, debutta il suo primo spettacolo Ocean. Attualmente lavora alla sua creazione per teenagers A forest to grow people (premiere 2023), una ricerca ispirata e in collaborazione con una NGO che si occupa di riforestazione in India, Haiti ed Africa.

GIULIA TORRI
Nasce nel 1987 e fin dall’età di 3 anni inizia a frequentare il Centro Studi Danza di Pesaro. Durante l’ultimo anno di liceo supera le selezioni per la CODARTS-Rotterdam Dance Academy in Olanda conseguendo la laurea quadriennale. Questa formazione le consente di entrare nel mondo professionale, articolando sempre più la conoscenza della danza contemporanea e delle arti performative. Durante gli studi accademici ha la possibilità di collaborare con stilisti, circensi e teatranti, coinvolta anche in eventi dello spettacolo “Varekai” con il CIRQUE DU SOLEIL. Partecipa con Cobos Mika a Girona in Spagna, la DAF di Mauro Astolfi a Roma e la Peridance a Union Square di New York. Successivamente arriva in Germania dove ha principalmente danzato nella compagnia Tanzmainz, con coreografi affermati come Guy & Rony, Sharon Eyal, Giuseppe Spota, Jose Navas, Garry Stewart, Maria Campos & Guy Nader, Koen Augustijn e Rosalba Torres. Inizia poi sempre più a mettere piede nel mondo free lance e a lavorare in progetti tra opera e residenze artistiche fra l’Italia e la Germania.

LUCA SIGNORETTI
Nato a Cattolica, ha iniziato la sua formazione nel 2003 presso la Scuola di Danza Hangart di Pesaro, diventando successivamente membro del Ballet Junior de Genève in Svizzera e poi, dal 2009 al 2014, solista con il Tanz Luzerner Theater in Svizzera. In seguito ha deciso di dedicarsi a tempo pieno alla coreografia, ottenendo numerosi riconoscimenti. È stato finalista nel 2013 del 27° International Choreographic Competition Hannover in Germania, ha vinto il premio “Pretty Creatives” 2016 al concorso Northwest Dance Project di Oregon in USA. Si è qualificato come secondo classificato e ha vinto il “Production Prize” all’11° Copenhagen Choreographic Competition. É arrivato Semifinalista al concorso coreografico Rotterdam International duets choreography competition 2019. Recentemente il suo primo cortometraggio di danza è stato nominato per gli Students Academy Awards 2020 di Hollywood in USA, e ha vinto il “Grand Prix” di ISCA international Film Competition in Giappone. Quest’anno ha fondato la sua compagnia di danza indipendente che sarà in tournée in tutta la Svizzera fino a fine 2022. Nel giugno 2020, Luca ha conseguito il Master in Coreografia presso l’Università delle Arti di Zurigo ed è il Direttore Artistico della nuova piattaforma “Choreographers in Residency” di Zurigo.

MATTEO MARFOGLIA
Coreografo, direttore artistico e insegnante di tecnica Gaga. Matteo è il Curriculum Lead ed il Direttore Artistico della compagnia giovane VERVE presso la Northern School of Contemporary Dance a Leeds (UK). La carriera come ballerino per Matteo è iniziata in Olanda presso la compagnia Introdans dove ha ballato per coreografi come Jiří Kylián, William Forsythe e Sidi Larbi Cherkaoui; per poi spostarsi a Cardiff, lavorando per la National Dance Company Wales lavorando con coreografi come Alexander Ekman e Roy Assaf. Negli ultimi anni Matteo ha sviluppato la sua pratica coreografica, manifestando maggiore interesse nel creare lavori coreografici in spazi meno convenzionali e collaborando con diverse comunità in parallelo ai suoi lavori in spazi teatrali. I lavori di Matteo sono stati presentati nei festival come Interplay e Vetrina della Giovane Danza d’Autore e allo stesso tempo commissionati per eventi come Valletta/18 European Capital of Culture e AltoFest.

MELISSA UGOLINI
Nata a Pesaro nel 1989, si perfeziona alla Northern School of Contemporary Dance di Leeds (Regno Unito) nel 2011, ricevendo un premio per Outstanding Achievement. In seguito lavora come freelancer con numerosi coreografi e registi internazionali tra cui Anouk Van Dijk, Falk Richter e Akram Khan. Nel 2013 si unisce al Balletto e Opera di Stato di Istanbul in Turchia, portando spettacoli in tutto il mondo. Nel 2018 Melissa torna in Europa ed inizia una collaborazione con il danzatore e coreografo Aakash Odedra, della cui compagnia diviene Co-Direttore Artistico nel 2020. Melissa vive a Berlino e condivide la propria ricerca sul movimento attraverso workshops in Italia, Regno Unito, Turchia, Iran e India, continuando a collaborare creativamente con diversi colleghi ed è membro stabile del Münchner Kammerspiele (Germania), Aakash Odedra Company (Regno Unito), Cie7273 (Svizzera) e Art of Spectra (Svezia).

MARIA VIRZÌ
Si forma a Milano dove si diploma in Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Brera e come tecnico luci all’Accademia del Teatro Alla Scala. Ha lavorato come tecnico per Teatro Filodrammatici, Teatro del Buratto e PimOff dove ha cominciato a realizzare disegni luci per danzatori e coreografi di danza contemporanea, tra cui Riccardo Buscarini. Dal 2019 Collabora come tecnico con il Piccolo Teatro di Milano e come light designer con le coreografe Masako Matsushita e Francesca Foscarini.

PROP
prima regionale
16 SETTEMBRE ore 21 | CHIESA DELL’ ANNUNZIATA
di Francesca Pedullà / Architetture di Corpi
a cura di Myelin Zone
concetto di Francesca Pedullà e Sabrina Marzagalli
coreografia e corpo Francesca Pedullà
corpo oggetto Ad Hoc legno&disegno
disegno Sabrina Marzagalli
musica originale XU Circle Alessandro Bartolena
assistenza alla coreografia e disegno luci Frey Faust
facilitazione creativa Shannon Cooney
assistenza drammaturgica Davide Francesca
fotografia Beatrice Testa e Federica Guglieri
con il supporto di TFK Berlin, Accademia di Belle Arti di Genova
Durata: 30

PROP parla di alterità, dellincontro con un corpo diverso dallumano. Il corpo si predispone allincontro, entra in uno stato che non è di meditazione, ma piuttosto di accoglimento dinamico. Non c’è narrazione, la coreografia si scrive attraverso un cammino esperienziale, ciò di cui si fa esperienza diventa fondamentale per ciò di cui si farà esperienza successivamente.
Si organizza in un crescendo che procede per accumulazione, ma non raggiunge il climax, torna su se stessa a un inizio che è un inizio diverso. Il segno ritorna, riporta alla memoria, varia in intensità e ritmo, è una pulsazione di cui si può essere non completamente coscienti. Pelle che prende contatto. Occhi che toccano e non guardano.
Il progetto musicale XU circle, sviluppato nellambito della ricerca del collettivo Myelin Zone, ricerca strutture soniche e melodiche in grado di ospitare ed enfatizzare il flusso artistico dello scenario performativo. Lambiente sonoro fa da processo scultoreo che investe lo spazio scenico, lo sovrascrive, avvolgendo le diverse componenti visive dello spettacolo.

Danzatrice, coreografa, insegnante e curatrice indipendente, Francesca Pedullà è laureata in Letteratura Teatrale presso l’Università degli Studi di Genova. È inoltre diplomata professore di Danza di Espressione Africana (F.E.I.D.A) e certificata insegnante di Axis Syllabus. Dal 2004 insegna in teatri, scuole di formazione, istituzioni pubbliche e private in Europa, Israele, USA, Canada, Brasile e Benin. Partecipa come interprete e co-autrice a numerosi progetti artistici (CinD, Koffi Koko, Giovanni di Cicco, Frey Faust) e dal 2005 inizia a creare i propri lavori. Come coreografa e curatrice è impegnata in progetti artistici e di cooperazione culturale sia in Europa che in Benin. Le sue ultime coreografie sono state presentate a: Insitut Français de Cotonou, FITHEB (Benin), Teatro della Tosse, Teatro dell’Archivolto, Teatro Akropolis, Hangartfestl (Italia), Trois C L (Lussemburgo), Centre Culturel Cité Culture (Brussels), Festival Biennale Passage Bielefeld, TFK Berlin, Haus of the Berliner Festspiele fra gli altri.

INTERMEZZO
prima assoluta
17, 18 SETTEMBRE dalle ore 18 | CAMPONI ATELIER
di Melissa Ugolini, Jacopo Mariotti / Compagnia Simona Bucci
coreografia e performance Melissa Ugolini
musiche e performance Jacopo Mariotti                                                                                         costume di Melissa realizzato da Cristina Camponi
coproduzione Hangartfest
Durata: 12 in loop

Intermezzo è un respiro di esitazione, di assenza, un silenzio fra due note intorno ai rumori costanti che ci circondano, un momento in cui si manifestano possibilità per un cambiamento, per la nascita di qualcosa di nuovo ed inaspettato. In un contesto storico, sociale e politico in cui siamo esposti a sfide sempre più consistenti, è importante creare un momento sospeso nel tempo che ci permetta di tornare ad uno stato di quiete.

Nata a Pesaro nel 1989, Melissa Ugolini si perfeziona alla Northern School of Contemporary Dance di Leeds (Regno Unito) nel 2011, ricevendo un premio per Outstanding Achievement. Nel 2013 si unisce al Balletto e Opera di Stato di Istanbul in Turchia, portando spettacoli in tutto il mondo. Nel 2018 Melissa torna in Europa ed inizia una collaborazione con il danzatore e coreografo Aakash Odedra, della cui compagnia diviene Co-Direttore Artistico nel 2020. Melissa vive a Berlino e condivide la propria ricerca sul movimento attraverso workshops in Italia, Regno Unito, Turchia, Iran e India, continuando a collaborare creativamente con diversi colleghi ed è membro stabile del Münchner Kammerspiele (Germania), Aakash Odedra Company (Regno Unito), Cie7273 (Svizzera) e Art of Spectra (Svezia).

Nato a Pesaro nel 1988, Jacopo Mariotti è un musicista eclettico di formazione classica. Diplomato con il massimo dei voti al conservatorio “A. Peri” di Reggio Emilia, si perfeziona in Germania, Olanda e Francia con grandi solisti di fama internazionale. Parallelamente ha intrapreso gli studi di stampo jazzistico con Tim Kliphuis e Stephan Braun, con il quale frequenta per due anni la Rutesheim Cello Akademie seguendo il corso di violoncello Jazz. Ha collaborato con diverse orchestre in tutta Italia ed è membro stabile dell’Orchestra Sinfonica Rossini da circa un decennio. Al momento collabora in diverse formazioni che spaziano dal pop al jazz, alla musica elettronica e alla musica popolare tradizionale.

FIRST THINGS 1ST
Prima assoluta
17, 18 SETTEMBRE ore 21 | TEATRO MADDALENA
di Michael Getman (Israele)
coreografia Michael Getman
performer Ariel Gelbart
drammaturgia Yael Venezia
musiche di O-taiko by master Eitetsu Hayashi // Iannis Xenakis – Pléiades II. Métaux
disegno luci Yair Vardi
direttore video Idan Herson
postproduzione e after effects Idan Herson, Ofir Yudilevitch 
relazioni internazionali Katherina Vasiliadis
sostenuto da Derrida Dance Centre, Bulgaria e Mifal HaPais Council for the Culture and Arts, Israele
coproduzione Hangartfest
con il contributo dell’Ambasciata di Israele a Roma
Durata: 50

A seguire, il 18 settembre, Incontro con lArtista a cura di Carmelo Zapparrata

“Immagina. Un mondo dove non c’è distanza tra quello che è e la conoscenza che abbiamo di esso. Come parlare di questo quando vengono minate le fondamenta della società e ridotti gli spazi di esistenza. Forse siamo rimasti completamente concentrati ad accordarci con noi stessi, come si accorda uno strumento per fargli raggiungere la precisione.”

First Things 1st è il primo capitolo di cinque luoghi. In questa interazione, Getman usa parole che culminano in ciò che viene detto e ciò che viene detto tra le righe. Materia, forma, azione, oggetto e rappresentazione, ordine e richiesta, nulla di nulla. Mattone dopo mattone, un tentativo personale di toccare l’essere umano, una visibile trappola.

Micheal Getman è un coreografo e performer nato in Israele da genitori russi/ebrei, Dora Karolin e Zachariah Getman. Al termine della sua formazione professionale presso il Bat Dor sotto la direzione della signora Janet Ordman, è stato invitato a unirsi al Batsheva Ensemble sotto la direzione di Naomi Perlov per poi danzare sotto la direzione artistica di Ohad Naharin. Si è in seguito unito al Pretty Ugly Ballet Freiburg sotto la direzione artistica di Amanda K Miller. Ha interpretato opere di coreografi tra cui Ohad Naharin, Amanda K. Miller, Marguerite Donlon, Orjan Andersson e William Forsythe. Michael esamina ed è curioso della relazione tra le nostre azioni corporee, le risposte cognitive, le esperienze soggettive e la capacità di rispondere alle continue richieste dell’esperienza con una serie di emozioni. Le sue opere sono state presentate in vari festival e luoghi in tutto il mondo. Michael amplia la sua ricerca artistica collaborando con artisti nel campo del teatro, della danza e delle arti visive e attualmente sta lavorando alla sua ricerca “MA” presso l’Università di Huddersfield, in Inghilterra.

SUGAR ME
prima assoluta
23, 24 SETTEMBRE ore 21 | TEATRO MADDALENA
di Cantiere Idina Who / AiEP
regia Margherita Scalise
coreografia Elisabetta Da Rold e Pablo Ezequiel Rizzo
drammaturgia Ilaria Zanotti
scenografia Manuel Ghidini e Kateryna Kovalchuk
interpreti Elisabetta Da Rold, Pablo Ezequiel Rizzo, Ilaria Zanotti
coproduzione Hangartfest
Durata: 40

A seguire, il 23 settembre,  Incontro con lArtista a cura di Silvia Poletti

Lo spettacolo intende affrontare il complesso tema della superficie. Di come le cose sembrano e si presentano esteriormente. Racconta lesistenza di una doppia natura delle cose e la presenza di una sostanza nascosta diversa da quella che si manifesta. Il colore rosa assume in questa ricerca la valenza di filtro: gioco prospettico e lente dello spettacolo sulle cose del mondo. É la maschera, il velo di apparenza, è il colore del leviatano contemporaneo, entità mostruosa che, a differenza del leviatano di Hobbes, ha assunto oggi un aspetto carino e coccoloso, tenero e innocuo. Permea ovunque, invisibile e inquantificabile, muta forma in base al contesto e ne assume le sembianze. Assorbe la negazione. Laspetto più interessante è che chi lo compone è linsieme delle individualità, la società quindi è la fautrice del leviatano rosa.

Il COLORE ROSA viene spesso utilizzato per raccontare la dolcezza, l’infanzia, l’intimità, e viene inoltre associato alla femminilità. Ma l’innocenza e la purezza che rappresenta sono l’illusione che ci predispone alla manipolazione e alla seduzione, rendendoci di fatto vulnerabili.
Il rosa è la doppia faccia che strizza l’occhio al nostro desiderio di affidarci.
Mentre si rimane in superficie rispetto a una serie di valori, nel profondo permangono quelle strutture che in realtà tengono in vita ed alimentano un totalitarismo.

Cantiere Idina Who è un collettivo interdisciplinare nato a Milano nell’estate 2020 dalla volontà di collaborazione tra giovani artisti di varia formazione e provenienza, con il fine di dare vita ad uno spazio di libera creazione e contaminazione artistica. Ispirandosi al concetto di un’area temporanea di fabbricazione ed allestimento di opere di ingegneria civile e navale, il gruppo decostruisce e ricostruisce i linguaggi, facendo uso di molteplici modalità espressive (la performance, il teatro, la danza, l’arte visiva) e ponendosi come obiettivo la messa a fuoco di questioni di rilevanza sociale. Il collettivo è al momento composto da Elisabetta Da Rold e Pablo Ezequiel Rizzo diplomati come danzatori alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi, Ilaria Zanotti e Margherita Scalise diplomate come attrici alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi, Manuel Ghidini e Kateryna Kovalchuk diplomati come scultori all’Accademia di Belle Arti di Brera.

SUNFLOWER EXPERIENCE
prima regionale
24, 25 SETTEMBRE dalle ore 16 | PIAZZETTA MOSCA – Performance partecipativa
di Lucrezia C. Gabrieli e Giacomo Calli / Anghiari Dance Hub
autori Giacomo Calli / Lucrezia C. Gabrieli
musica e suono Giacomo Calli
testo Lucrezia C. Gabrieli e Giacomo Calli
voce Lucrezia C. Gabrieli con la collaborazione di Andrea Merendelli
ideazione coreografica Lucrezia C. Gabrieli
produzione Anghiari Dance Hub
progetto vincitore del Bando Abitante
con il sostegno del Centro Nazionale di Produzione della Danza Virgilio Sieni e Fondazione Cr Firenze
coprodotto da 42STEMS e POSAR Piccolo Osservatorio Artistico
con la collaborazione di Associazione Culturale Mearevolutionae
Durata: 30

#sunflowerexperience è unesperienza fisica di osservazione dello spazio urbano e/o naturale, in cui il partecipante esplora lo spazio accompagnato dalla musica e dal movimento di una performer locale. Nasce come atto di sensibilizzazione alla ricerca della bellezza, dellarte, della cultura e della relazione, che non sono considerate essenziali per esistere, ma dovrebbero esserlo per vivere. Prende forma come declinazione di una ricerca su Vincent Van Gogh e si concretizza in una performance esperienziale dedicata ad un pubblico eterogeneo, e in particolare, a quei cittadini curiosi che si affacciano per la prima volta al mondo performativo. Ogni partecipante indosserà delle cuffie e dall’interno di uno spazio delimitato potrà decidere se ascoltare il percorso della voce guida, lasciare che il proprio sguardo sia veicolato dal movimento del performer, ascoltare la musica, aprirsi alle suggestioni o lasciarsi guidare da nuove associazioni visive.

Lucrezia C. Gabrieli e Giacomo Calli sono entrambi membri del collettivo 42Stems.
Il loro incontro e la loro collaborazione inizia nel 2019 per il progetto Stretching one’s arms again, presentato da Lucrezia a Anghiari Dance Hub 19 e prosegue in questi anni con grande scambio e ascolto.

Lucrezia C. Gabrieli è una performer e giovane coreografa che si è formata presso Opus Ballet, IDA, Biennale College 17, CIMD Incubatore e Specific Training. Attualmente lavora per Alessandro Sciarroni in Turning Orlando’s Version e parallelamente porta avanti una sua ricerca artistica con performance urbane e creazioni per il teatro.

Giacomo Calli è un compositore e sound designer che ha lavorato per Festival e teatri seguendo diverse tournées come tecnico per poi dedicarsi alla produzione musicale per Film, Serie Tv, documentari come compositore e assistente compositore di Emanuele Frusi.

CITERONE
prima regionale
25 SETTEMBRE ore 21 | TEATRO MADDALENA
di Michele Ifigenia Colturi / Collettivo TYCHE / AiEP
idea, coreografia e musiche Michele Ifigenia Colturi                                                                      danzatrici Enzina Cappelli, Andreyna De la Soledad                                                                   consulenza registica Riccardo Vanetta                                                                                            dramaturg Ciro Ciancio                                                                                                                     materiale promozionale (foto/video) Lorenzo Basili                                                                       produzione Collettivo Tyche
co/produzione AiEP Ariella Vidach
Durata: 30

Il lavoro parte da unanalisi specifica del testo Le Baccantidi Euripide; estrapolando la sfera corale della tragedia. Lopera narra il ritorno di Dioniso, dio dellestasi, in una Grecia irrispettosa nei confronti della sua essenza divina. La vendetta è alle porte ed è diramata lungo lo svolgersi degli avvenimenti: capro espiatorio di questo riscatto sono le donne tebane, vittime e poi carnefici, giostrate dai disegni del Dio vendicatore. Un gruppo di donne, le baccanti del Citerone, vengono identificate da due interpreti, sintesi del coro greco. Il progetto intende rappresentare lorigine della tragedia greca: il Ditirambo, un canto pregno di poesia e danza.
Questo è linizio, questo è il prologo del teatro occidentale; la coreografia vuole essere un canto corporeo in onore di Dioniso.

Michele Ifigenia Colturi affianca dal 2015 gli studi universitari in lettere moderne a quelli teatrali. Collabora con l’Associazione Kerkis Teatro Antico studiando la possibile rappresentabilità dei testi classici. Frequenta e studia con alcune istituzioni teatrali storiche: Teatro Valdoca, Societas Raffaello Sanzio. Nel 2020 si diploma come danzatore-coreografo presso la Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi con il lavoro “Fisica dell’aspra comunione” di Claudia Castellucci. In questi anni di formazione artistica lavora e studia con diversi coreografi e maestri: Maria Consagra, Alessio Maria Romano, Olivier Dubois, Paola Lattanzi, Emanuela Tagliavia, Ariella Vidach, Silvia Rampelli, Cesc Gelabert. Attualmente lavora come coreografo con il Collettivo Tyche di cui è membro fondatore,coprodotto da AIEP- Ariella Vidach ed è ospite in diversi festival come Nao performing, Ipercorpo, Hangartfest,Triennale FOG Milano, Festa Danzante Ticino. Nel maggio 2022 fonda insieme ad altri artisti emergenti l’associazione culturale B-ped, con il fine di promuovere la nuova creazione coreografica e agire sul pubblico e sul territorio attraverso progetti di formazione e promozione culturale.

ELETTRA
prima regionale
27 SETTEMBRE ore 21 | TEATRO MADDALENA
di Nyko Piscopo / Cornelia, Interno5
coreografia Nyko Piscopo
videocreazioni Andrea De Simone
costumi Pina Raiano
interpreti Eleonora Greco, Valentina Schisa, Elisabetta Violante
produzione Cornelia
management Vittorio Stasi
Durata: 20

Dallanalisi delle diverse Elettrepresentate da Eschilo, Sofocle ed Euripide, nasce questa breve pièce che integra mitologia e tecnologia attraverso il mezzo della videoart.
Come in un prisma, la psicologia di Elettra viene frammentata e distribuita su supporto tecnologico, su corpo, su luce e su una drammaturgia musicale che fa da sfondo ad unatmosfera metaforica e mistica, piena di riferimenti culturali e morali. Del personaggio mitologico restano solo gli stimoli a superare un trascorso represso e adirato, ma che lo rinchiude comunque in una dimensione altra e nella dipendenza verso una figura maschile.
Elettra inneggia allazione, cosa che lei non può fare perché significherebbe trasformarsi e dunque crescere.
Implosa, schernita, costretta allipocrisia, Elettra è il simbolo di una donna soggetta alla forza del destino e fa del lamento il suo canale espressivo. In questa pièce Elettra sceglie di agire, di essere sfacciata, realista, selvaggia e passionale rivendicando la scena, riappropriandosi del suo spazio, del movimento, del sudore, della vita! Luomo è uno solo, le persone dentro di lui possono essere cento e mille.

Nyko Piscopo è un coreografo professionista, classe 1986, fondatore della compagnia di danza CORNELIA. Durante la sua carriera professionale, dopo le prime esperienze come danzatore stabile in teatri europei, ha esplorato nuove forme d’arte come la performance art sviluppando un’estetica personale tra balletto e danza contemporanea con una decisa impronta teatrale e sociale. Tra i suoi lavori Esperimenti su un corpo già perfetto e Sweet Swan Sway!, protagonisti di tournée internazionali, e lavori multimediali come Threesome, vincitore del Premio Roma 2020. Attivo anche nella didattica in enti quali il Balletto di Roma, si laurea in “Didattica delle Discipline Coreutiche” presso l’Accademia Nazionale di Danza di Roma.

ESPERIMENTI SU UN CORPO GIÀ PERFETTO
prima regionale
27 SETTEMBRE ore 21 | TEATRO MADDALENA
di Nyko Piscopo / Cornelia, Interno5
coreografia e luci Nyko Piscopo
danzatore Leopoldo Guadagno
musica Ryuichi Sakamoto e Alva Noto
produzione Interno5
Durata: 15

Il progetto parte da unesperienza reale: il tentativo di integrazione nel mondo e la lunghissima fase di accettazione di se stessi. Il coreografo punta sullanalisi psicologica di un soggetto che cerca la propria personalità affossata da un senso di inferiorità innato. C’è dunque lesasperazione e la ribellione, ma in fondo a questo grido dolente c’è la delusione e lo sconforto. Manca la visione di un processo di conoscenza di se stessi come obiettivo principale e grazie al quale possono poi scaturire soddisfacenti scelte relazionali, professionali e di affermazione sociale. Manca quellintima convinzione che sia possibile, prima o poi, il raggiungimento dellautonomia, l’uscita dal lungo inverno della dipendenza familiare. Tuttavia è presente un grande istinto che è quello corporeo, quello muscolare che permette, in ogni caso, di agire e di rischiare, seppur INCONSAPEVOLMENTE. La mancanza di questa idea di futuro, che è visione più interiore e psichica che sociale, fa si che ci si confronti solamente con il piano materiale e con il bisogno di affermazione sociale. Per questo motivo il dolore derivante dalla mancanza di prospettiva interna diviene acuto, devastante. Proprio come se un veleno potente pervadesse il corpo.

Nyko Piscopo è un coreografo professionista, classe 1986, fondatore della compagnia di danza CORNELIA. Durante la sua carriera professionale, dopo le prime esperienze come danzatore stabile in teatri europei, ha esplorato nuove forme d’arte come la performance art sviluppando un’estetica personale tra balletto e danza contemporanea con una decisa impronta teatrale e sociale. Tra i suoi lavori Esperimenti su un corpo già perfetto e Sweet Swan Sway!, protagonisti di tournée internazionali, e lavori multimediali come Threesome, vincitore del Premio Roma 2020. Attivo anche nella didattica in enti quali il Balletto di Roma, si laurea in “Didattica delle Discipline Coreutiche” presso l’Accademia Nazionale di Danza di Roma.

ALL MY LOOPS FOR YOU
prima regionale
28 SETTEMBRE ore 21 | TEATRO MADDALENA
di Dehors Audela / Florian Metateatro
un progetto di DEHORS/AUDELA
concept Salvatore Insana, Elisa Turco Liveri
coreografia Elisa Turco Liveri
con Alice Ruggero, Andrea Sassoli, Cecilia Ventriglia
partitura visiva Salvatore Insana
musica e sound design Alessia Damiani
co-produzione Gruppo e-Motion, Festival Teatri di Vetro
con il sostegno di La Briqueterie CDCN Val du Marne, Francia; Dansomètre, Svizzera; Centro di Residenza della Toscana (Armunia Castiglioncello – CapoTrave/Kilowatt Sansepolcro) Florian Metateatro – progetto Oikos, AnghiariDanceHub, Ricerca X 2019 e Movin’Up Spettacolo – Performing arts 2018/2019
Durata: 30

All my loops for you è uno spazio che può essere attraversato e agito dal pubblico. Dalle piccole casse oscillanti, che possono essere azionate, emergono frammenti sonori da vecchi film. Si genera così un paesaggio involontario e indeterminato, composto da passanti, suoni e oggetti fluttuanti.

Esitare, oscillare, rimanere appesi. Pendoli e corpi convivono influenzandosi a vicenda. L’oggetto, attraverso il suo moto oscillatorio, induce i performer al movimento, essi a loro volta agiscono sul pendolo, innescano un sistema di risonanze che determina l’interdipendenza degli elementi. Siamo dentro un sistema generativo, all’interno del quale ci si interroga sul concetto di volontà: il limite ridefinisce l’essere e la presenza si riformula. Un coabitare di forze contrapposte che è al contempo un farsi trasportare e fare resistenza. Essere precisi nell’indecisione: costruire e definire le fasi, nominarle, per approdare a un nulla di fatto, dunque ad una danza. Le voci appartengono ad un posticcio cinematografico che si incolla e si scolla dall’azione rimandando continuamente la possibilità di una narrazione.

DEHORS/AUDELA (Deor/Odelà-Fuori/Aldilà) è un collettivo fondato da Elisa Turco Liveri (performer, coreografa) e Salvatore Insana (videomaker, fotografo, regista). In D/A arti visive e arti performative confluiscono nella ricerca continua di nuove forme espressive. Il collettivo lavora sull’indagine dei luoghi di confine, concepiti come luoghi fisici o aspetti sociali e antropologici. Negli ultimi anni hanno dato vita, nel costante tentativo di superamento dei generi, a opere video-teatrali, performance di danza, lavori di videodanza, installazioni urbane, percorsi d’indagine fotografica e workshops sperimentali in collaborazione con altri artisti. I loro lavori sono stati presentati in numerosi festival e sedi espositive, tra cui: Dansecentrumjette (Bruxelles), La Briqueterie (Paris), Fabbrica Europa (Firenze), Lavanderia a Vapore (Torino), Dance & Foco Festival (Rio de Janeiro), Image Contre Nature (Marseille) e altri

PLI
prima regionale
30 SETTEMBRE ore 21 | TEATRO MADDALENA
di Viktor Černický (Repubblica Ceca)
concept, coreografia e performance: Viktor Černický
disegno luci: Zuzana Režná
drammaturgia: Lukáš Karásek
produzione tecnica: Drahomír Stulír
trailer: Pavel Mezihorák
co-produzione: Tanec Praha / PONECdance venue
premiere: 11 novembre 2018, PONEC – dance venue
in collaborazione con: Tanec Praha / PONEC – dance venue (CZ), BuranTeatr Brno (CZ), CNK Záhrada Banská Bystrica (SK), Théâtre De L’arsenal Val-de-Reuil (FR), CIRQUEON Praha (CZ), Alfréd ve dvoře Theatre (CZ), Studio Alta and Festival Bazaar (CZ), Pôtoň Theatre (SK), Festival Kiosk (SK), CSCCentro per la Scena Contemporanea Bassano del Grappa (IT)
supportato dal Ministero della Cultura della Repubblica Ceca e dalla Città di Brno
con il contributo del Centro Ceco di Roma
Durata: 40’ 

Per costruire PLI il coreografo e danzatore Viktor Cernický afferma di essersi ispirato ai principi fisici del filosofo Gottfried Willhelm Leibniz.
Ma in che modo questo ingombrante apparato teorico dialoga con le 22 sedie da conferenza che abitano la scena del suo spettacolo? E in che modo queste sedie possono costruire larchitettura di un intero universo? Tra costruzioni e decostruzioni, logiche e illogiche, Cernický costruisce una pièce intrisa di humour dove la semplicità spaziale e i pochi elementi scenici divengono metafora delle dinamiche senza fine dellessere umano, della sua pazienza, della sua capacità di trasformare anche gli oggetti più ordinari in incredibili opere di architettura.

Viktor Černický è un artista che crea lavori interdisciplinari e interconnessi tra danza, arte, circo e arti visuali. La sua sede principale è Praga in Repubblica Ceca.
Il suo lavoro, premiato con il “Total Award” e “Audience Award” nel 2019, è stato più volte supportato da TANEC, importante festival di Praga. La sua creazione “PLI” è stata presentata in numerosi festival d’Europa e dell’Asia, passando per Londra, Parigi, Hong Kong e Stoccolma.

YOUNG UP!
prima regionale
2 OTTOBRE ore 21 | TEATRO MADDALENA
Un progetto della RETE GIACIMENTI, composta da LE DANZATRICI Ruvo di Puglia, Festival ConFormazioni Palermo, Hangartfest e dai centri di alta formazione Arearea Udine, MoDem Catania, DA.RE. Roma.
23 VERTICALE. Il punto di partenza dellavvenire
di Silvia Oteri / A. C. Scenario Pubblico Compagnia Zappalà Danza
di e con Silvia Oteri
musiche God speed black emperor
light design Francesco Sequenzia
produzione Scenario Pubblico Centro Nazionale di Produzione della Danza
Durata: 20

La vita ci solletica per riguardare le emozioni dellOggi.
Attraverso il corpo e lo spirito, caratterizzando la ricerca corporea sul movimento e sugli stati emozionali, si vuole trovare un primo tentativo di interazione sul concetto di appartenenza.
Ispirato ad una Eva Contemporanea, il viaggio è accostato a una memoria femminile.

Classe 88, Silvia Oteri nel 2011 viene selezionata per seguire il percorso MoDem della Compagnia Zappalà Danza, e negli anni a seguire della giovane compagnia CZD2, con cui parteciperà a diversi progetti con Roberto Zappalà con Davide Sportelli, Elia Mbrak, Nancy Lopez Luna Cano, Manfredi Perego, Samir Calixto. Dal 2017 lavora come freelance con la Compagnia Giovanna Velardi e con MPIdeograms di Manfredi Perego, di cui è anche assistente alle coreografie. Realizza le prime creazioni nel 2018 ed è  selezionata per Anghiari Dance Hub 2020 e per Nuove Traiettorie XL/PRO-Vetrina della giovane danza d’autore. Dal 2019 collabora con il Collettivo SicilyMade con cui vince il bando Le città Visibili – Per Chi Crea ed è tra i giovani artisti associati a Scenario Pubblico – Centro Nazionale di Produzione della Danza per il triennio 22/24. Silvia Oteri è tra i pochi danzatori che si occupano della trasmissione del linguaggio MoDem della Compagnia Zappalà Danza.

POLIGRAFIA
di Donatella Morrone
con Donatella Morrone / Associazione Adriana Borriello Dance Research
Durata: 20

A partire dalla ricerca per Studi sul Punto: Prima Poligrafia per Corpo, nasce questo nuovo lavoro in fase di studio, in cui il concetto di movimento come atto in potenzasi trasforma: il nucleo corpo si direziona in una dimensione concreta ed immediata, nel costante emergere si fa spazio, diviene, prende forma, guidato in un processo regolato da un certo grado di libertà e gioco interpretativo.

Donatella Morrone è una danzatrice professionista e ricercatrice del movimento.
È membro della Compagnia Adriana Borriello e dal 2018 è Artista Associata a Nexus di Simona Bertozzi. Formatasi tra Italia e Belgio, ha avviato da anni la sua ricerca artistica dando vita a differenti progetti con il sostegno di partner nazionali ed internazionali, tra cui Workspace RicercaX – research & dramaturgy, Anghiari Dance Hub, P.A.R.T.S. Performing Arts Research & Training Studios, Fondazione Fabbrica Europa, PARC Performing Art Research Centre, MACRO Museo d’Arte Contemporanea, DA.RE Dance Research. La componente sperimentale della ricerca ha condotto all’elaborazione e sviluppo di pratiche di studio del movimento, coniugandole da sempre con l’esplorazione di varie forme d’arte. Tra i suoi lavori: Suggestions around Laakso, 0: Vacua Forma, THRINOS, Studi sul Punto: Prima Poligrafia per Corpo, EmptyPool, Moving in a metric space, Bones & Curves.

PAVONI & SAMBA
di Francesca Lanaro / Arearea
con Collettivo Batrachoi
Ideazione: Collettivo Batrachoi (Radu Murarasu, Luca di Giusto, Didi Garbaccio Bogin, Francesca Lanaro, Karin Candido)
Autore: Francesca Lanaro
Coreografia: Karin Candido
Danzano: Radu Murarasu, Luca di Giusto Didi, Garbaccio Bogin, Francesca Lanaro, Karin Candido
Foto: Alessandro Rizzi
Produzione: Compagnia Arearea
Durata: 20

Nel paesaggio onirico del possibile cinque singolarità vanno strutturando una società solo esteriormente chiara e definibile. L’ordine delle cose e il linguaggio vengono sottoposti a una decostruzione di senso con l’obiettivo di emanciparsi dalla razionalità e dalla linearità del pensiero unico. L’assurdo, viverlo, nelle sue forme e nell’essenza, può essere una delle strade percorribili per cercare di smascherare le libertà solo apparenti che ci vengono offerte quotidianamente. Chi desidera non si accontenta di quello che già c’è, per scegliere bisogna andare oltre. Altrove.

Il Collettivo Batrachoi nasce e si forma nel 2022 durante il percorso di Alta Formazione della Compagnia Arearea di Udine. Nasce così il primo progetto intitolato “PAVONI E SAMBA”. Il progetto è stato selezionato nell’ambito del Bando Linguaggi Umani 2022 “I nostri confini: terre di passaggio” del Teatro Stabile “La Contrada” di Trieste. Inoltre, grazie al percorso di Alta formazione curato dalla Compagnia Arearea, il progetto sarà programmato all’interno del Festival Le Danzatrici en plein air della Compagnia Menhir di Ruvo di Puglia e al Festival Hangartfest di Pesaro nell’ambito del progetto Giacimenti – rete nazionale per l’emersione dei giovani talenti di cui la Compagnia Arearea fa parte assieme ad Hangarfest di Pesaro, Menhir/Le Danzatrici en plein air di Ruvo di Puglia, ConFormazioni Festival di Palermo, Modem Pro/Scenario Pubblico di Catania, progetto DA.RE. di Roma. Il lavoro, ancora in fase di studio, inizia ad avere così i primi riscontri positivi con un pubblico. Il punto di forza del Collettivo Batrachoi è dato dalla interdisciplinarità di cinque artisti con formazioni di studio completamente differenti. Ciò è per noi è una risorsa indispensabile per il futuro del nostro Collettivo desideroso di sperimentarsi in una continua fase di ricerca artistica.


SCHEDE EVENTI COLLATERALI

MOSSI DA VISIONI
dal 4 al 30 SETTEMBRE dalle 16 alle 21 | SUGO Spazio d’arte
7, 14, 21, 28 SETTEMBRE ore 05:45 | CAMPONI ATELIER – Installazione performativa
RETROSPETTIVA FOTOGRAFICA SUL FESTIVAL HANGARTFEST 2010-2017
di Edoardo Sberretti
progetto a cura di Paolo Paggi
fotografie di Umberto Dolcini                                                                                                            rielaborazioni video di Edoardo Serretti su archivio video Hangartfest

Come si può raccontare un festival di danza contemporanea?
Da questa domanda nasce Mossi da Visioni (MdV) progetto annuale che intende narrare Hangartfest in modo inedito.
Come? Tramite materiale d’archivio che assumerà però una nuova vita.

Partiamo dalla consapevolezza che sia impossibile restituire l’esperienza di un festival nella sua totalità. MdV abbraccia questa impossibilità e cerca di plasmarla. I “limitati” documenti visivi e audiovisivi saranno affidati ad un artista perché acquisiscano nuova linfa e movimento, a scapito di descrizioni didascaliche.

Per la prima edizione di MdV, l’artista Edoardo Serretti lavorerà sulle foto di Umberto Dolcini (fotografo ufficiale del Festival), selezionate dall’archivio 2010 – 2017, e su altri reperti video, attraversando la trasformazione di Hangartfest da esperienza locale ad evento di richiamo internazionale sostenuto dal Ministero.

Il progetto verrà presentato al pubblico in due location principali: Atelier Camponi, dove saranno installate alcune opere sotto forma di lightbox e verranno ospitati cinque atti performativi all’alba del 7, 14, 21 e 28 di settembre, e lo spazio artistico SUGO, che accoglierà una serie di rielaborazioni video e un archivio consultabile del Festival. Saranno poi diffusi in altri spazi del centro alcune stampe e poster prodotti dall’artista.

MdV è tentare il racconto del Festival come un movimento dell’inconscio, dove ad emergere dagli archivi (l’inconscio del festival) saranno immagini e suoni sotto forma di visioni (sogni) del passato.
Visioni non chiare, ma vive. Ri-nate.

GIARDINO ZED
prima ed esclusiva regionale
dal 3 all’8 OTTOBRE dalle 19 alle 21 | TEATRO MADDALENA
3, 8 OTTOBRE dalle 16 alle 21 | SUGO Spazio d’arte – Installazione video

GIARDINO ZED

Nel 2021 ZED ha lanciato la sua prima call internazionale per corto e mediometraggi di danza, dalla quale è scaturita la Selezione Ufficiale proiettata durante le serate del Festival. Dieci film da tutto il mondo prodotti negli ultimi due anni, per esplorare la danza in video con un’attenzione specifica alla coreografia e alla sua potenza narrativa. Proiezioni che alternano visioni oniriche, intimiste, ironiche e suggestive, dove corpi e ambientazioni lavorano insieme alla costruzione di una paesaggio emotivo di forte impatto sullo spettatore. Una proiezione intrigante per appassionati del genere e allo stesso tempo accattivante per un pubblico a cui proporre per la prima volta la scoperta della videodanza, una genere ormai maturo e dalle straordinarie potenzialità artistiche.
Durata: 30

LA DANZA IN 1 MINUTO
The Best of La danza in 1 minuto, a cura di COORPI
Selezione di alcune delle migliori opere dalle diverse edizioni del Contest curato da COORPI. La danza in 1 minuto è un contest di videodanza rivolto ad autori/autrici in grado di accettare la sfida nella creazione di opere di videodanza innovative, coraggiose e di forte impatto cinematografico. Un’opportunità per esprimere, attraverso un video della durata di 60”, quali significati possa assumere la danza nel senso più ampio del termine. Il Contest è alla sua decima edizione
Durata: 10

FILM VR A 360° con VISORI
Saranno disponibili 5 visori per 5 spettatori alla volta.
Durata: 20


MATERIALI DI APPROFONDIMENTO

COPRODUZIONE TRIENNALE

Cifra distintiva del Festival è ogni anno l’investimento in coproduzioni e nuovi progetti a sostegno delle giovani generazioni di coreografi e performer. Primo tra questi il progetto di COPRODUZIONE TRIENNALE che prevede la scelta di un coreografo al quale commissionare nuovi lavori da presentare al Festival.
Dopo Marta Bevilacqua, coreografa residente per il triennio 2018/2020, e dopo un anno di pausa a causa dei rallentamenti dovuti all’emergenza sanitaria, la direzione artistica ha scelto di proseguire questo percorso virtuoso con Pablo Ezequiel Rizzo e il suo Cantiere Idina Who, nuovo sulla scena italiana e caratterizzato da una forte componente multidisciplinare

GIARO IN LUCE

Un progetto neonato e dalla prospettiva pluriennale. GIARO IN LUCE, fortemente legato al territorio, ma dal respiro internazionale, è un omaggio a Paolo Giaro, musicista e compositore pesarese, nonché grande innovatore e promotore culturale recentemente scomparso. La sua musica, dalle influenze stilistiche eterogenee, diviene un canale per coinvolgere in un processo creativo collettivo un gruppo di danzatori e performer pesaresi, attualmente in carriera all’estero.
Hangartfest mette così in dialogo due diverse generazioni di artisti legati al territorio.
Inoltre, con il consenso degli eredi del compositore e con la consulenza musicale di un gruppo di collaboratori dello stesso Giaro, Hangartfest porterà alla luce, sempre attraverso la danza, anche brani inediti del musicista pesarese. Il progetto, a cura della coreografa e danzatrice Masako Matsushita, culminerà nella realizzazione di uno spettacolo finale.

LA RETE GIACIMENTI

Da quest’anno la piattaforma Young Up! rivolta ad aspiranti coreografi under 35 si lega alla rete nazionale GIACIMENTI a sostegno dell’emersione di giovani talenti.
Il progetto nasce dalla collaborazione fra Hangarfest di Pesaro diretto da Antonio Cioffi, Menhir/Le Danzatrici en plein air di Ruvo di Puglia diretto da Giulio De Leo, Conformazioni Festival di Palermo diretto da Giuseppe Muscarello, MODEM PRO/Scenario Pubblico di Catania diretto da Roberto Zappalà, Progetto DA.RE. Dance Research di Roma diretto da Adriana Borriello e Alta Formazione/Compagnia Arearea di Udine diretta da Marta Bevilacqua. Ogni anno, ciascun soggetto di formazione selezionerà alcuni progetti coreografici dei propri studenti al fine di proporli alle direzioni artistiche dei vari festival appartenenti alla rete. Quest’ultimi potranno selezionare uno o più progetti da inserire nel proprio cartellone. La Rete si propone dunque di sostenere giovani talenti, di favorire il ricambio generazionale, di promuovere un sistema di co-produzione e circuitazione delle opere dei giovani autori a livello nazionale, offrendo in questo modo agli aspiranti coreografi un’opportunità concreta di entrare nei circuiti professionali, di contare sul sostegno di affermati festival e di farsi anche conoscere dagli operatori dei vari territori in cui sono attive le varie realtà coinvolte.

I progetti di sensibilizzazione

EXPLORER

Iniziato come un programma per avvicinare giovani spettatori ai linguaggi della danza contemporanea, trasformato nel corso degli anni in un momento di approfondimento per i curiosi e appassionati delle proposte di Hangartfest, EXPLORER continua a rispondere alle esigenze del pubblico di andare oltre quello che accade sulla scena e scoprirne l’idea progettuale, approfondire il processo creativo, sciogliere dubbi e curiosità scaturite dalla visione.
Il più delle volte gli incontri di EXPLORER diventano uno scambio di pensieri, sensazioni, visioni e collegamenti di senso del tutto personali che generano interpretazioni della realtà sfaccettate e sempre nuove. Un dialogo aperto tra quelle due parti che sono l’essenza stessa del teatro, spettatori e attori (in senso lato), che già dal nome scelto per il programma esprime ciò che per Hangartfest significa sensibilizzare il pubblico: creare un percorso di scoperta di ciò che a prima vista può risultare sconosciuto o nascosto. Esaminare, perlustrare, decomporre in tanti elementi quanti sono quelli presenti nello spettacolo, servendosi di mezzi e strumenti propri o forniti dagli esperti che si occupano del progetto o dagli artisti stessi.
Per questa XIX edizione gli incontri di Explorer saranno aperti a tutti, senza limitarsi ad un gruppo precostituito e chiuso, con modalità spesso conviviali e in presenza dell’artista,

OCCHI DA MARZIANI

L’iniziativa consente agli spettatori di immergersi nell’attività di coproduzione triennale di uno o più coreografi e coreografe. Per il triennio 2022-2024 Hangartfest ospiterà il Cantiere Idina Who. I marziani seguiranno, di anno in anno, il percorso degli artisti associati e l’evoluzione nel tempo delle loro proposte creative. Il progetto prevede la visione delle tre nuove coproduzioni del Collettivo e la partecipazione sia ad alcuni incontri con gli artisti – occasioni di approfondimento diretto dell’opera con i suoi stessi ideatori – che ad altri esclusivi per gli spettatori. Quest’ultimi saranno curati dalla critica e giornalista di danza Silvia Poletti.
Attraverso queste attività si realizza l’obiettivo del progetto, ovvero quello di far crescere la comunità di persone interessate alla danza e ai linguaggi contemporanei. OCCHI DA MARZIANI è aperto a tutti ed interamente gratuito. Non sono necessarie conoscenze pregresse sulla danza, poiché è proprio lo sguardo alieno, diretto, genuino dei Marziani ad essere interessante!
Tutto ciò che serve per intraprendere questo secondo viaggio nella galassia della danza contemporanea è essere disponibili a restare in orbita per tre anni (con una frequenza di due o tre incontri all’anno).

I programmi sono coordinati da Gloria De Angeli e Claudia Riccardi.
Per informazioni: info@hangartfest.it

Il Teatro Maddalena si veste del foyer

La ex Chiesa della Maddalena, convertita in luogo teatrale è caratterizzata al suo interno dalla sacralità dello spazio, prima della funzione religiosa per cui è nato, e successivamente per essere divenuto luogo di rappresentazione artistica.
L’identità dello spazio interno è tale che creare il foyer a servizio del teatro ha significato ripensarlo considerandolo come un luogo “filtro“, ovvero uno spazio tra interno ed esterno: tra la quotidianità con la sua realtà esterna e l’evento con il suo immaginario interno; si tratta dunque di un luogo che media due ambienti ben contraddistinti.

In tal senso, l’allestimento del nuovo foyer, attraverso l’inserimento di alcuni elementi scenici* del Rossini Opera Festival è diventato l’occasione per riflettere sull‘identità del suo spazio e sulla sua funzione.
Luogo di accoglienza dello spettatore, si propone come “vestibolo“, ovvero come spazio in cui il pubblico si veste metaforicamente della sua identità di spettatore, riflettendosi di fronte l’immagine del teatro stesso (in questo caso la quarta parete: l’architettura dei palchi del teatro all’italiana – Teatro Rossini).
Attraverso la “messa in scenail foyer acquisisce la sua identità di luogo della memoria: è lo stesso spazio che va in scena. Con il suo teatro nel teatro – il metateatro – il foyer accoglie il pubblico invitandolo ad indossare la sua veste, entrando ed uscendo dallo spazio mantenendo memoria della sua identità.

Silvia e Omar Toni architetti
www.paoatelier.com

* Elementi scenici Accademia delle Belle Arti di Urbino per il Barbiere di Siviglia ed. 2014

 INFORMAZIONI

 INGRESSI
L’ingresso agli spettacoli è di € 9 intero / € 7 ridotto / € 5 possessori del carnetIl Carnet è acquistabile solo presso il Botteghino del Teatro Maddalena al prezzo di € 25 e include 5 spettacoli a scelta dello spettatore.
Fanno eccezione:
Temporaneo Tempobeat / Lazarus Serial Version / Sunflower Experience: € 5
Strati / Intermezzo: € 3
Il Secondo Paradosso di Zenone / Mossi da Visioni / Giardino ZED: ingresso libero

VENDITA ONLINE E BOTTEGHINO
Prevendita biglietteria online www.liveticket.it/Hangartfest
Prevendita presso i punti vendita convenzionati con Liveticket. A Pesaro Non Solo Tabaccheria, Via Bertozzini 4 (P.zza 1° Maggio)
Biglietteria presso il Teatro Maddalena aperta tutti i giorni (salvo lunedì) dalle 17:00 alle 19:00 e nei giorni di performance un’ora prima dell’inizio degli spettacoli.

LUOGHI DEL FESTIVAL
Teatro Maddalena, Piazza Del Monte 9, Pesaro
Chiesa dell’Annunziata, Via Annunziata, Pesaro
Cortile di Palazzo Montani Antaldi, Via G. Passeri 72, Pesaro
Musei Civici, Piazzetta Mosca, Pesaro
Piazzetta Mosca, Pesaro
Camponi Atelier, Via Mazzini 29, Pesaro
SUGO Spazio d’arte, Via Abbati 22, Pesaro

ESERCIZI CONVENZIONATI
Hotel Savoy, Viale della Repubblica 22, Pesaro
Ristorante GRA’, Via Rossini 24, Pesaro
Ludicanto caffè, Via Almerici 13, Pesaro

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