Anche l’ex allievo Roberto Bolle al “Gala dell’Accademia. Un sogno lungo vent’anni”
Domenica 12 dicembre 2021 alle 20 alla Scala
ROBERTO BOLLE si unisce al
GALA DELL’ACCADEMIA. UN SOGNO LUNGO VENT’ANNI
Per festeggiare il ventennale della Fondazione Accademia Teatro alla Scala
e il trentennale della Fondazione Milano per la Scala
A poche ore dalla messa in scena, si svela il nome dell’artista che domenica 12 dicembre 2021 alle 20 si unirà alle celebrazioni per il ventennale dell’Accademia Teatro alla Scala: sarà l’ex allievo Roberto Bolle, emblema stesso dell’arte coreutica, a salire sul palco del Piermarini per interpretare un assolo giocato sull’interazione fra corpo, movimento e luce.
Il programma già comunicato subisce invece una variazione. Non saranno presenti i ballerini Martina Arduino e Mattia Semperboni, a fronte delle recenti misure cautelative adottate dal Teatro. Due giovani allievi dell’8° corso della Scuola di Ballo, Asia Matteazzi e Lorenzo Lelli, interpreteranno il Passo a due dal II Atto de Lo schiaccianoci nella coreografia di Vassilij Vainonen.
Restano invariate le altre presenze, dagli allievi della Scuola di Ballo al Coro di Voci Bianche, oltre a tutti i cantanti già annunciati: Nino Machaidze, Massimo Cavalletti, Fatma Said, Chiara Isotton, Enkeleda Kamani, Caterina Piva e Chuan Wang.
Sul podio dell’Orchestra dell’Accademia, un direttore di straordinaria esperienza come Donato Renzetti, che proprio alla Scala ha iniziato, ancora adolescente, la sua lunghissima carriera.
La serata, che celebra anche il trentennale della Fondazione Milano per la Scala, da sempre vicina alla Scuola scaligera, sarà inoltre l’occasione per raccogliere fondi affinché l’Accademia possa proseguire nella propria missione, volta a far crescere giovani di talento sostenendoli concretamente nel loro percorso di formazione.
Una missione che risale in realtà al 1813, anno in cui, con la creazione della Scuola di Ballo, nasce la vocazione del Teatro milanese a coltivare un vivaio di talenti destinati a calcare i palcoscenici più prestigiosi. La storia dell’Accademia scaligera vanta dunque oltre 200 anni e, dopo la nascita nel 1946 della Scuola di canto (dal 1953 scuola de “I Cadetti della Scala”) e negli anni ’70 del Corso di scenografia, è per volontà del Sovrintendente Carlo Fontana che, in seguito al progressivo allargamento dell’offerta didattica del Teatro alla Scala durante gli anni ’90, l’Accademia nel 2001 assume l’attuale fisionomia, come Fondazione, con la distribuzione dei corsi in quattro dipartimenti (Musica, Danza, Palcoscenico-Laboratori, Management) e oltre trenta proposte formative che abbracciano tutte le professioni legate allo spettacolo dal vivo.
Oggi l’Istituzione, presieduta da Giuseppe Vita e diretta da Luisa Vinci, accoglie studenti provenienti da ogni parte del mondo. Ne sono Soci Fondatori, oltre al Teatro alla Scala, Regione Lombardia, Comune di Milano, Camera di Commercio di Milano, Intesa Sanpaolo, Fondazione Milano per la Scala, Fondazione Bracco, Fondazione Berti, Università Commerciale Luigi Bocconi.
Il Gala si apre con tutti gli allievi della Scuola di Ballo chiamati a cimentarsi nella Presentazione ideata dal Direttore del Dipartimento Danza Frédéric Olivieri sugli Études di Carl Czerny, in una serie di esercizi sempre più impegnativi in base al livello di preparazione raggiunto.
Segue Enkeleda Kamani, soprano di origine albanese diplomatasi nel 2019, anno in cui è stata una splendida Gilda alla Scala accanto a Leo Nucci e recentemente applaudita sullo stesso palcoscenico ne L’Italiana in Algeri nel ruolo di Elvira. Nei prossimi mesi sarà ancora Gilda alla Royal Opera House di Muscat e Despina nel Così fan tutte al Teatro Filarmonico di Verona. A lei è affidata l’interpretazione di Quel guardo il cavaliere dal Don Pasquale di Donizetti.
Anche Chuan Wang, tenore cinese dal piglio tutto mediterraneo, si mette alla prova in un’aria donizettiana, un’aria che fa tremare le vene ai polsi come Ah, mes amis! da La fille du Regiment. Wang, che ha concluso l’Accademia nel 2019, ha intrapreso una brillante carriera. La scorsa estate è stato applaudito al Rossini Opera Festival ne Il viaggio a Reims. È reduce dalla fortunata esperienza all’Opéra di Marsiglia per un’altra opera rossiniana, l’Armida.
In una delle più celebri arie per baritono del repertorio verdiano, Di Provenza il mar, il suol da La traviata, è impegnato Massimo Cavalletti, toscano, diplomatosi nel 2005 e da allora sulla breccia con una costante presenza scaligera. Fra i suoi cavalli di battaglia, i ruoli di Marcello, del Conte di Luna, Figaro, che ha portato sulle scene dei maggiori teatri d’opera del mondo, dal Metropolitan di New York alla Staastoper di Berlino, dal Covent Garden a Londra all’Opernhaus di Zurigo. Fra i suoi primi impegni del 2022 si annoverano L’amico Fritz (David) al Maggio Musicale Fiorentino e Lucia di Lammermoor (Lord Enrico Ashton) all’Opernhaus di Zurigo.
Tornano quindi sul palco i giovani danzatori della Scuola di Ballo che incanteranno in alcuni estratti dalla fiaba natalizia per eccellenza, Lo schiaccianoci, nella collaudata coreografia firmata da Frédéric Olivieri nel 2011. Sulle celeberrime note del capolavoro di Čajkovskij danzeranno il Passo a due dal Primo Atto e l’indimenticabile Valzer dei fiocchi di neve, con il Coro di Voci Bianche diretto da Bruno Casoni.
Attesissimo ritorno al Piermarini è quello di Nino Machaidze, soprano georgiano, che dal diploma nel 2007 ha dominato ininterrottamente la scena internazionale: per il Gala ha scelto l’intenso “Inno alla luna”, Mesícku na nebi hlubokém, dalla Rusalka di Antonin Dvořák. Nino Machaidze ha incarnato quasi tutte le eroine del melodramma accanto a colleghi e sotto la direzione di maestri di fama assoluta: è stata Mimì, Desdemona, Gilda, Juliette, Adina, Violetta, Rosina, Luisa, Ines, Ninetta, Donna Fiorilla, Micaela, Leila, Thaïs, Marie. Non vi è quasi teatro dove non si sia esibita, riscuotendo sempre un grande successo di critica e di pubblico.
A salire alla ribalta, dopo l’esecuzione dell’Intermezzo dalla Manon Lescaut, sarà poi Chiara Isotton, soprano bellunese, diploma 2015, negli stessi giorni impegnata nel ruolo della Dama di Lady Macbeth, nell’opera inaugurale della stagione scaligera: a lei il compito di vestire i panni di Tosca con Vissi d’arte, panni che indossa con grande disinvoltura avendo interpretato questo personaggio in diverse occasioni, non ultima, con uno straordinario riscontro di critica e di pubblico, quest’estate al Festival di Salisburgo alla prova generale dell’opera, chiamata all’ultimo momento in sostituzione di Anna Netrebko. Nel 2022 la attende il Don Carlo all’Opéra Municipal de Marseille.
Asia Matteazzi e Lorenzo Lelli, allievi dell’ultimo anno della Scuola di Ballo, interpreteranno il Passo a due dal II Atto de Lo schiaccianoci nella versione di Vasilij Vainonen, ideata nel 1934 per il Mariinskij (all’epoca Teatro Kirov).
Il Gala prosegue con la partecipazione del mezzosoprano Caterina Piva, milanese, diplomatasi nel 2020, a cui è affidato un altro caposaldo del repertorio operistico, L’amour est un oiseau rebelle, dalla Carmen di Bizet. Nella sua giovane carriera, Caterina Piva si è già distinta in diversi ruoli, fra cui si ricordano quelli di Fenena nel Nabucco, Emilia nell’Otello, Maddalena nel Rigoletto, Mrs. Meg Page in Falstaff, tutte produzioni del Maggio Musicale Fiorentino.
Con Les filles de Cadix di Léo Delibes Fatma Said, la prima artista egiziana ad aver frequentato l’Accademia, allieva fra il 2013 e il 2016, oggi pluripremiata interprete di rara sensibilità e raffinatezza. Fra I numerosi riconoscimenti, il premio della BBC Music Magazine come “Talento emergente dell’anno”, oltre al Vocal Award per l’album di debutto con la Warner Classics El Nour, album che le è valso anche il Premio della rivista Gramophone nella categoria “Song”.
Fatma Said, che ha appena ricevuto l’Opus Klassik come “Giovane Artista dell’Anno”, nel 2022, oltre a un’intensa attività concertistica, affronterà un ruolo mozartiano a lei molto caro, avendolo interpretato con successo in primis alla Scala, quello di Pamina in un allestimento del Die Zauberflöte, coprodotto dall’Opéra de Rouen Normandie e dal Théâtre du Capitole di Tolosa.
Il Gala non poteva avere un finale più entusiasmante, con l’assolo di Roberto Bolle, ex allievo della Scuola di Ballo che è diventato l’icona della danza nel mondo, primo ballerino italiano ad essere stato insignito contemporaneamente del titolo di étoile del Teatro alla Scala e Principal Dancer dell’American Ballet Theatre, artista completo, che ha saputo attrarre e coinvolgere una platea sempre più ampia e trasversale.
La serata si conclude con un Défilé, sulle note della Marcia dal II Atto del Tannhäuser di Wagner, che vedrà sfilare sul palcoscenico tutti gli interpreti.
Biglietti in vendita QUI.
[In alto: Roberto Bolle in Bolero (foto di repertorio)]
Programma (clicca qui per scaricare e stampare)