Elisir d’amore con fresca ventata di gioventù al Carlo Felice di Genova
Com’è bello tronare a teatro! Questo è quello che appariva sui volti di tutti gli spettatori del Carlo Felice (per quanto concedesse vedere l’obbligatoria mascherina). Per di più tornare ad assistere a una produzione de L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti, opera brillante con finale festoso, non poteva che aggiungere quel senso di positività di cui tutti abbiamo indubbiamente bisogno. Questa produzione conclude la Stagione 2020-2021 del Teatro Carlo Felice e diciamo pure che lo fa davvero bene presentando un omaggio a Emanuele Luzzati (di cui ricorre il centenario dalla nascita) proponendo una delle scenografie più celebri, realizzata nel 1994 per l’allora “Teatro dell’Opera di Genova”, con gli storici costumi di Santuzza Calì. Ma ancor più interessanti sono le novità, ovvero la nuova regia di Davide Garattini e i solisti solisti dell’Accademia di alto perfezionamento per cantanti lirici del Teatro Carlo Felice, con la direzione artistica di Francesco Meli.
La regia di Garattini corrisponde a pieno le intenzione dell’opera donizettiana, in quanto è dinamica, fresca e frizzante come per altro suggerisce l’allestimento scenico di Luzzati con tutti quei suoi tipici colori allegri e vivaci. E a questa freschezza si vanno ad aggiungere le voci dei giovani protagonisti ben curate dai docenti dell’Accademia del teatro genovese nata proprio quest’anno. Il tenore genovese Francesco Meli, con questa prova ha dimostrato di non essere solo tra le massime personalità del panorama lirico internazionale, ma anche un ottimo maestro per le nuove leve.
Bravi tutti: Claudia Muschio (Adina), Nico Franchini (Nemorino), Alberto Bonifazio (Belcore), Francesco Auriemma (Dulcamara), Giulia Filippi (Giannetta), ma certamente l’aria “una furtiva lagrima” eseguita da Franchini ha strappato davvero la lacrima non solo ad Adina ma anche a tutto il pubblico presente che lo ha applaudito a lungo con calore. Ottimo il giovane tenore dalla voce ampia e forte che migliorerà ancor più nel tempo. Anche Claudia Muschio, disinvolta sul palco e capace di delineare con chiarezza le due anime del personaggio: quella un po’ frivola e civettuola e l’altra, forse più vera, screziata da dubbi e malinconie, è piaciuta molto soprattutto nel secondo tempo in cui la voce le si è scaldata e in “Prendi, per me sei libero” ha dato il meglio di sé. Auriemma ha risolto bene il personaggio del Dottor Dulcamara, ma forse avrebbe bisogno di uno strumento vocale più esuberante e corposo che siamo certi si farà col tempo.
Insomma spettacolo riuscitissimo. Il pubblico, numeroso per quanto concedessero le regole covid, ha apprezzato tutto, tributando applausi all’intera compagnia artistica con standing ovation finale.
Lo spettacolo sarà in scena fino a domenica 13 giugno con pomeridiana alle ore 15.
Francesca Camponero
[Fotografie gentilmente fornite dal Teatro “Carlo Felice”]