Come è possibile che i 35 ballerini scaligeri risultati positivi al Covid adesso si riducano ad un solo elemento?
Ha ragione l’étoile Roberto Bolle a interrogarsi su Instagram sul fatto che i 35 ballerini risultati positivi al Covid oggi siano diventati 34 negativi. Come è possibile ci sia stato un errore del genere e che, per di più, ne sia stata data notizia con tanta leggerezza?
La notizia altosonante di qualche giorno fa è stata smentita: dagli ultimi tamponi molecolari sui 45 artisti «risultati positivi al Covid», 44 sono negativi: 34 ballerini, 3 membri della Direzione del Ballo, 3 cantanti e 2 artisti del «parrucco». Quindi resterebbe positivo solo un elemento del corpo di ballo e ora i suoi contatti saranno isolati.
Una storia misteriosa, che ha i colori del giallo. Preoccupante davvero pensare che numeri che riguardano la positività ad una malattia che sta terrorizzando il mondo siano dati a caso come si parlasse del terno al lotto! Quello che più dispiace è che questa falsa notizia iniziale ha indubbiamente creato un danno notevole alla compagnia che in primis ha dovuto rinviare le registrazioni dell’«Omaggio a Nureyev», la cui trasmissione era prevista per il 28 febbraio, per poi stoppare le prove del dittico di Kurt Weill Die sieben Todsünden e Mahagonny Songspiel, il cui streaming su RaiPlay è programmato per il 18 marzo.
Arrabbiati giustamente i danzatori che esternano il loro malcontento sulle pagine Facebook. I ragazzi infatti sono stati costretti a una rigida quarantena in casa dopo essere già stanchi e stremati psicologicamente delle varie restrizioni che da mesi devono subire per le normative Covid. Quest’ulteriore beffa si va ad aggiungere alla mortificazione dovuta al fatto che comunque danzare a «a porte chiuse» non è certo la stessa cosa di quando lo si fa davanti ad un pubblico.
Speriamo che questa Odissea finisca per tutti, che si faccia chiarezza sull’accaduto e soprattutto che nei teatri si torni alla normalità per il bene degli artisti ed anche nostro come pubblico.
Francesca Camponero