Tuteliamo la magia del teatro. Non è necessario e non aggiunge nulla scoprire il dietro le quinte
Il teatro dietro le quinte è ciò che rimane estraneo e invisibile al pubblico. Quanto accade dietro al sipario, le prove, i riscaldamenti (di ballerini e cantanti) ma anche tutta l’organizzazione che riguarda l’allestimento di uno spettacolo prima della rappresentazione, sono un qualcosa che non riguarda il pubblico e non lo dovrebbe riguardare, in quanto la valutazione di uno spettacolo è giusto sia espressa visto il prodotto finale.
Innegabile il fascino fatto di luci e ombre, “splendori che la scena esalta e miserie che i retroscena rivelano”, soprattutto in un mondo come quello di oggi che sembra preferire appagarsi maggiormente venendo a conoscenza di tutti i retroscena possibili, quasi fossero più importanti della messa in scena stessa.
A questo ci ha abituato soprattutto la tv con molti programmi che si crogiolano nel presentare al proprio pubblico quello che ci sta dietro i riflettori, nei camerini, nelle sale prova, con l’intento di rendere gli artisti (o gli aspiranti tali), più “alla mano”, meno divi e indubbiamente più vicini a noi come comuni mortali.
Intento che in questa maniera è raggiunto senz’altro, ma che toglie quella magia che il teatro vuole, anzi esige.
Ebbene la masterclass che ieri sera abbiamo visto sul canale YouTube del Teatro alla Scala con protagonista Carla Fracci (di cui stasera si vedrà la seconda parte) ha tolto magia alla Giselle che vedremo domani sera, 30 gennaio alle 20 su RaiPlay. Un’operazione indubbiamente commerciale che puntava ad ottenere grandi ascolti sul portale del teatro, ma che al balletto non ha aggiunto nulla.
Con questo non voglio tirarmi addosso il disappunto dei più che hanno adorato ed adorano ancora la Fracci e che non osano dire niente su di lei che non siano parole di elogio. La Signora Fracci resterà sempre la Signora della Danza, nonché la migliore interprete di Giselle del XX secolo, ma…sì: ma.
Il direttore del ballo Manuel Legris, probabilmente nell’impossibilità di mettere in maggior risalto il suo operato attraverso la programmazione dei balletti penalizzata dal problema covid, sceglie vie trasversali per farsi conoscere, ma noi pensiamo che non sia questa la strada. Come non abbiamo considerato una scelta felice presentare il balletto con due cast diversi per i due atti del balletto, non lo è stata neppure portare in sala ballo una signora di più di ottant’anni con mascherina sul viso che alla fine della masterclass (che masterclass non era) sembrava anche piuttosto provata.
Lasciamo i miti dove sono. Stanno bene lì, dentro i ricordi di ognuno di noi, ricordi che ce li riportano ai loro tempi migliori, quelli che ci hanno fatto e ci faranno sempre sognare e che non hanno bisogno assolutamente di altro.
Francesca Camponero
[In alto, Carla Fracci in Giselle]