Neumaier affascinato da Lo zoo di vetro di Tennessee Williams, ne fa un balletto
John Neumeier, che lo scorso febbraio ha compiuto 80 anni, non si ferma mai. Qualche voce di corridoio aveva dato per certo il suo ritiro dalla direzione del Balletto di Amburgo, ma siamo sicuri che ciò non possa essere dal momento che il coreografo americano ha ancora nella sua borsa tante idee progetti.
Infatti, come ogni anno, ha presentato un nuovo balletto, The Glass Menagerie (Lo zoo di vetro), il cui debutto è stato all’inizio di dicembre, con repliche che continuano fino al 30 gennaio e con una ripresa estiva il 26 giugno 2020, nell’ambito della 46ma edizione degli Hamburg Ballet Days.
Come in altre occasioni in passato, per questa sua nuova fatica Neumeier ha tratto ispirazione da una piece del drammaturgo americano Tennessee Williams, che sembra abbia sempre appassionato il coreografo fin dalla giovinezza. Il lavoro che Neumeier ha trasposto in danza mette al suo centro una normale famiglia americana, i Wingfield, con i suoi tre componenti, le cui speranze, i timori e i sogni, tanti anni dopo, riemergono sulla scena, dalla memoria di uno di loro, Tom, che, colpevolmente, ha lasciate al loro destino di solitudine sorella e madre, per cercare un avvenire migliore.
Ma il vero protagonista è lo zoo di vetro, metafora fragile di un’inutile prospettiva di qualcosa di migliore. Un dramma familiare in cui i desideri irrealizzati conducono a frustrazione.
Lo spettacolo di Neumeier, per le musiche, utilizza gli spartiti dei compositori americani Charles Ives, Philip Glass e Ned Rorem, nonché frammenti di musiche realizzati sulle stesse opere di Williams. Le scene, il lighting concept e i costumi sono dello stesso Neumeier, mentre e l’Hamburg Philharmonic State Orchestra è guidata da Simon Hewett, con i solisti e l’ensemble del Balletto di Amburgo.
Francesca Camponero