Il secondo appuntamento al Festival di Nervi con la danza è con i Trockadero
Domani, venerdì 12 luglio, sul palcoscenico di Nervi arrivano Les Ballets Trockadero de Monte Carlo, con un programma che non mancherà di coinvolgere ogni genere di spettatore. Chi non conosce questa splendida e divertente compagnia di danza formata esclusivamente da uomini che ballano con agilità sulle punte? Pensiamo siano davvero in pochi, in quanto da quando sono nati nel lontano 1974 sono divenuti un autentico fenomeno di culto con tanto di fan club. I Trocks (così vengono affettuosamente chiamati) nel corso di tutti questi anni sono apparsi su tutte le più prestigiose riviste e testate del mondo e sono stati ospiti dei più seguiti programmi televisivi internazionali. Hanno girato Canada, Sud America, Europa, Giappone, Australia e lo spirito dei loro spettacoli è sempre quello degli inizi: giocare con la danza, nel pieno rispetto delle regole canoniche del balletto classico, esagerandone le manie, inscenandone gli incidenti per divertire il pubblico.
Al Festival Internazionale di Nervi Les Ballets Trockadero propongono per primo un brano dal secondo atto de Il lago dei cigni, acclamato cavallo di battaglia della compagnia, con tanto di irresistibile parodia della bella Odette, imprigionata nel corpo del cigno, dalla coreografia originale di Lev Ivanovich Ivanov, con le scene di Jason Courson, i costumi di Mike Gonzales e le luci di Kip Marsh.
All’omaggio a Čajkovskij farà seguito un balletto a sorpresa.
Dopo sarà il momento di Go for Barocco, una divertente escursione nella danza neo-neo-neo classica con la coreografia di Peter Anastos: un trionfo di virtuosismi ed autoironia sulle scintillanti note di Johann Sebastian Bach. Erede stilistico del “Middle-Blue-Verging-On-Black-and-White Period” di Balanchine, questo balletto è un esempio della finezza e della delineazione “coreosinfonica”. È stato definito “un orologio da polso” del tempo di Balanchine. I costumi sono realizzati da Mike Gonzales, le luci da Kip Marsh.
Chiude la serata Raymonda’s wedding. Questo pezzo, che prende in giro gli eccessi della tecnica e della disciplina, nasce da un’opera seria come Raymonda, un balletto in tre atti e quindici scene, basato sul libretto di Lydia Pashkova con la musica di Alexander Glazunov. I Trocks scelgono di ignorare le disavventure e gli intrighi del dramma e presentano il gioioso capitolo finale: una scoppiettante festa di nozze con tanto di banchetto e danze scatenate. I costumi sono di Mike Gonzales e Ken Busbin, le scene di Chas B. Slackman, le luci di Kip Marsh.
Francesca Camponero