La programmazione di fACTORyf32, nuovo teatro di Milano

fACTORy32, diretto da Valentina Pescetto, è un nuovo teatro milanese, fondato nel 2018 con con la volontà di essere uno spazio creativo e una scuola di teatro. Il cartellone del prossimo fine settimana presenta una proposta di danza e una di teatro danza: venerdì ‘8 febbraio andrà in scena Kintsugi, oro nelle cicatrici, con la coreografia e la regia di Giovanna Belloni; sabato 9 e domenica 10 è invece la volta di Poeta Me, spettacolo di teatro-danza di Alessandra Costa. Le rappresentazioni di venerdì e sabato inizieranno alle ore 21.00, mentre domenica 10 febbraio si andrà in scena alle 16.00 e la prima parte dello spettacolo vedrà la rappresentazione del duo CHILOÉ… come pesci fuor d’acqua.

Di seguito una breve sinossi degli spettacoli.

Kintsugi, oro nelle cicatrici

Kintsugi è l’antica arte giapponese del riparare. Riparare con l’oro. Le linee di frattura non sono nascoste, al contrario vengono evidenziate, valorizzate dal materiale prezioso. Dalla lenta, simbolica riparazione che segue una rottura, nascono una forma di bellezza e un valore superiori. Allo stesso modo i segni impressi dalla vita sul nostro sguardo, sul viso e nei nostri pensieri acquistano un significato profondo, importante. Le ferite, diverse in ognuno di noi, raccontano trame di grande bellezza. Dalla loro accettazione nasce un processo di rigenerazione e rinascita che ci rende unici e irripetibili. L’imperfezione di una crepa diventa con kintsugi un luogo privilegiato da visitare e da mostrare: si apprezza come l’esistenza sia nel suo insieme integrità e frammentazione, ricomposizione e costante mutamento.

Il mondo spezza tutti quanti e
poi molti sono forti nei punti spezzati
”.
(Ernest Hemingway)

Poeta Me

Sono io poeta quando disegno movimenti che raccontano emozioni?
C’è poesia nei nostri gesti, nelle nostre giornate, nei nostri pensieri?
Poesia: sono versi preziosi che reclamano la “giusta intonazione”, sono voci incise nella nostra memoria che, come luci, a tratti ci rischiarano il cammino. Sono parole, gesti, immagini che sanno arrivare dritte al nostro cuore. Risvegliano sensazioni. Ci fanno sentire “uomini” di questo mondo.

Una poesia è, ogni volta che la si legge,
una immersione delle mani a conca nel reale.
Ogni volta una memoria.”
(Davide Rondoni)

CHILOÉ… come pesci fuor d’acqua

Due donne che portano in sé le cicatrici del disamore, in attesa di trovare un nuovo respiro. Entrambe con un’ombra nell’anima, contrastano questo grigio interiore con la propria stravaganza per salvarsi dal baratro. Noechi, giovane donna già ferita dall’amore, ha scelto di amare in eterno un pesce rosso che porta sempre con sé, in un sacchetto di plastica, gli parla, ne imita il linguaggio. Chinemé sembra una donna forte, ma l’ultima volta che l’hanno picchiata ha sentito un suono immenso e ora vuole vivere nell’acqua, dove non si sente rumore. Vorrebbe diventare sirena per ‘avvelenare’ col suo canto i marinai bastardi. Due donne che si incontreranno nella loro stranezza. Tra due maree saranno l’una per l’altra un approdo sicuro.

[Nella foto in alto, un esempio di kintsugi]

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