Oltre la danza contemporanea… la mostra di Nidaa Badwan arriva a Siena
La mostra fotografica di cui diamo di seguito l’annuncio non riguarda la danza, sebbene sia stata organizzata nel quadro delle iniziative culturali collegate alla decima edizione di Move Off, la rassegna internazionale di contemporaneo organizzata dalla Compagnia MOTUS. Abbiamo però deciso di dare spazio a questo evento perché riteniamo sia coerente con alcuni dei progetti che stiamo da tempo portando avanti. In particolare, ci riferiamo al fatto che la danza, con i suoi spettacoli, la sua storia, i suoi festival, può essere un veicolo potentissimo per stimolare la riflessione sui grandi problemi del nostro tempo, avendo la possibilità di utilizzare diversi linguaggi, ma tutti universali, e quindi colpire la sensibilità di persone diverse per cultura, etnia, religione, costringendole a pensare e a prendere posizione.
Dal 22 Gennaio al 2 Febbraio 2018 la Galleria Olmastroni di Siena ospita le opere
dell’artista e fotografa emiratina con cittadinanza palestinese
“CENTO GIORNI DI SOLITUDINE”
LA MOSTRA DI NIDAA BADWAN ARRIVA A SIENA
Una mostra che ha girato e sta girando il mondo, approda a Siena. Dal 22 Gennaio al 2 Febbraio 2018 la Galleria “Cesare Olmastroni” a Palazzo Patrizi ospiterà, grazie alla collaborazione tra la Compagnia MOTUS, il Comune di Siena e l’Unicoop Firenze, Sezione soci di Siena, la mostra “Cento giorni di solitudine” di Nidaa Badwan, fotografa emiratina con cittadinanza palestinese, di grande fama internazionale.
La mostra fotografica, che è già stata presentata a Gerusalemme, Kolding, Berlino, New York , Miami, Dubai, San Marino e in alcune città italiane tra cui Ravenna e Forte dei Marmi, nasce dall’esilio autoimposto dell’artista, che il 19 novembre del 2013 si chiuse in una stanza, la sua piccola e colorata camera da letto di soli nove metri quadrati, e ci rimase venti mesi per protestare contro il conflitto Fatah–Hamas che da anni imperversa in Palestina e nella Striscia di Gaza e per le minacce ricevute da Hamas.
Alcuni miliziani l’avevano infatti fermata per strada, durante l’organizzazione di un evento artistico, contestandole il mancato uso del velo. Rientrata a casa, dopo 8 giorni di prigionia e di violenze, Nidaa si rinchiuse in un auto-esilio volontario dalla propria comunità, per rimanere nell’unico spazio dove poteva essere libera come donna e come artista. Un esilio vissuto allo scopo di denunciare la condizione di isolamento e di mancanza di libertà che caratterizzano la vita quotidiana della popolazione, in particolare di quella femminile, all’interno di un territorio fortemente militarizzato, dove l’esercizio dei diritti individuali diventa una sfida che si rinnova ogni giorno.
Nei venti mesi trascorsi nella sua stanza, Nidaa ha prodotto gli splendidi autoritratti fotografici che compongono la mostra: opere che secondo alcuni critici d’arte ricordano le nature morte di Jean-Baptiste-Siméon Chardin, i chiaroscuri di Caravaggio, le scene teatralizzate di Jacques-Louis David.
La mostra segna l’inizio delle manifestazioni culturali connesse alla decima edizione di Move Off, rassegna internazionale di danza contemporanea, organizzata dalla Compagnia MOTUS nell’ambito della stagione teatrale del Teatro dei Rinnovati di Siena dal 31 Gennaio al 2 Febbraio 2018.
La Rassegna ospita compagnie e giovani coreografi provenienti da tutto il mondo (Germania, Regno Unito, Albania, Korea) e, nella serata finale, organizzata dal Comune di Siena in collaborazione con Fondazione Toscana Spettacolo, “DIS-CRIMINE” l’ultima produzione degli stessi MOTUS.
Tra gli eventi, anche il Convegno “Rigener-arti” presso l’Università per Stranieri di Siena nel quale si affronta il tema della cultura come volano per lo sviluppo e la crescita dei cittadini.
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