Grande fermento a un mese dall’ottava edizione di “Livorno in Danza”
Ormai siamo agli sgoccioli, ovvero ad un mese esatto dallo start up dell’ottava edizione del “Livorno in Danza”, e già il fermento è alle stelle.
Per le date dal prossimo 9 al 12 febbraio 2018 al Teatro Goldoni, storico teatro livornese all’italiana interamente ristrutturato nel 2004 con il suo avveniristico tetto trasparente, si attende un migliaio circa di ragazze e ragazzi pronti a giocarsi le proprie numerose chance messe a disposizione dalla sempre più generosa direzione artistica del “Livorno in Danza” di Gaia Lemmi.
Ma chi siederà al suo fianco nell’ottava commissione della kermesse più internazionale d’Italia? Anche quest’anno si attendono i nomi salienti del panorama internazionale, a cominciare dall’israeliano Igal Perry, direttore del Peridance Center New York; l’ungherese Tamas Moricz, co-direttore del Balletto Reale delle Fiandre); il francese Stephen Delattre, direttore del Delattre Ballet Company; il britannico Julie Wherlock, direttrice del Ballettschule di Basilea; la statunitense Maurice Causey, già nome di spicco del Forsythe Frankfurt Ballet e NDT, nonché il direttore del DAF e Spellbound Mauro Astolfi con la direttrice artistica del “Livorno in Danza” Gaia Lemmi.
Senza dimenticare i grandi nomi che in passato ci hanno già fatto visita – aggiunge Gaia Lemmi – e che sicuramente riproporremo in futuro quali Virginie Mecene (direttrice Martha Graham Center New York), Constança Couto (Conservatorio Nacional di Lisbona), Teresa Kelsey (Trinity Laban di Londra), Stéphane Fournial (Scuola di ballo Teatro San Carlo di Napoli), Biagio Tambone (già Teatro alla Scala di Milano), Pompea Santoro (Ekodance Project Torino), Anna Maria Prina (già direttrice dell’Accademia del Teatro Alla Scala di Milano), Savina Marasi (Henny Jurriens di Amsterdam) e molti altri. Ogni anno registriamo la presenza di circa ottocento danzatori a partire dagli otto anni di età, provenienti da tutto il mondo, che lo rendono uno degli eventi più attesi dalle scuole di danza sul panorama internazionale. Il concorso è infatti rivolto principalmente ai giovani più talentuosi e le realtà dove essi possono sbocciare, crescere o ritagliarsi presente e futuro nell’ambiente lavorativo. Le presenze più significative e con una certa continuità sono le scuole brasiliane, spagnole, greche, russe e maltesi, ma non ci si deve dimenticare di gruppi provenienti da Messico, U.S.A., Bielorussia, Giappone, Romania, Danimarca, Olanda, Francia, Ucraina, Svizzera, Austria e Germania. I risultati vengono determinati dalla schietta somma matematica dei voti espressi dai giudici.
I premi per i vincitori di ciascuna categoria del “Livorno in Danza” sono autentiche opere d’arte, uniche nel loro genere. Infatti vengono coniate delle medaglie in metallo, appositamente ed esclusivamente realizzate con il logo dell’evento. Tra i vincitori di categoria viene eletto il vincitore assoluto, che si aggiudica un’opera interamente realizzata a mano dalla Cooperativa Sociale “Blucammello” oltre ad ulteriori riconoscimenti a mezzo stampa ed il premio assegnato dalla giuria popolare.
Ma “Livorno in Danza” è ormai diventato un vero e proprio festival della danza, con il valore aggiunto della professionalizzazione coreutica proposta al migliaio di ragazze e ragazzi provenienti da tutto il mondo. Se infatti sabato 10 e domenica 11 febbraio ci sarà l’evento clou, che è certamente il concorso diviso nelle due sezioni di danza classica e modern-contemporaneo con la consueta serata di gala, sono previste lunedì 12 le attesissime audizioni per danzatori a partire dai dodici anni di età per accedere a percorsi formativi intensivi presso il Peridance Center di New York, il DAF di Roma o la Ballettschukle di Basilea.
Del resto la chiosa della direttrice artistica del “Livorno in Danza” Gaia Lemmi è un vero e proprio manifesto del futuro promesso ai suoi ragazzi. Uno degli scopi primari dell’evento – chiude Gaia Lemmi – oltre a quello di creare occasioni di aggregazione e scambio culturale tra giovani danzatori, è appunto quello di offrire ai più talentuosi delle opportunità di crescita, perfezionamento e lavoro, attraverso importanti borse di studio in centri di assoluto valore ubicati un po’ in tutto il mondo. Tanto per citarne alcuni si può parlare del Peridance Center di New York, dell’Accademia di Basilea in Svizzera, del Balletto Reale delle Fiandre in Belgio, del DAF di Roma, della Delattre Ballet Company di Mainz in Germania, della Henny Jurriens Foundation di Amsterdam, del Raça Centro de Arte di San Paolo in Brasile ed altri ancora come nelle corde e nelle tradizioni del nostro “Livorno in Danza”. Per cui invito tutti ad iscriversi entro il termine ultimo del prossimo 15 gennaio consultando il sito www.livornoindanza.info.
Per un sogno che vuole diventare realtà per tante giovani promesse pronte ad invadere Livorno da nord a sud come succede ormai da sette affollatissime edizioni.
Massimiliano Craus