La Mégère Apprivoisée torna a Monaco per le feste
Ha ricevuto ben 3 Masques d’Or come miglior spettacolo coreografico, miglior ruolo femminile, miglior ruolo maschile, La Mégère Apprivoisée, il balletto creato da Jean-Christophe Maillot nel 2014 per il Bolshoi Theatre Ballet su musica di Dimitri Shostakovich, che ora torna a Monaco, questa volta per essere eseguito dalla compagnia Ballets de Monte-Carlo.
Lo spettacolo sarà al Grimaldi Forum di Montecarlo dal 28 dicembre al 5 gennaio 2018 ed ha come protagonista un toporagno (da cui il sottotitolo The Taming of the Shrew) che è una ragazza con un erotismo esasperante atto a spaventare gli uomini che cercano di avvicinarsi a lei. I ragazzi infatti preferiscono la più giovane, dolce e civettuola Bianca. Ma, come dice la storia di Shakespeare, prima si deve sposare Catharina (la Shrew) perchè poi si sposi Bianca. Ma Catherina è il ritratto di una donna feroce e selvaggia, che aspira alla libertà e odia le convenzioni e la beffa. Non le vanno a genio né vecchi o giovani galli, né ragazzi un po’ timidi e orgogliosi, fino all’arrivo di una specie di orso, in un cappotto da bambino piumato, Petruccio.
Il modo in cui Petruccio viene gettato sul palco ricorda Spartacus nei suoi salti e rimbalzi, e la sua forza erotica e dinamica che infiamma la furiosa Katarina accende il palcoscenico .
Jean-Christophe Maillot, straordinario come sempre, parla dell’incontro tra un uomo dai molteplici istinti creativi, che spazia dalla psicologia più avanzata agli effetti più spettacolari, dalla discesa nelle pieghe oscure dell’anima umana al più acuto istinto della vita. Nei duetti tra Catherina e Petruccio ha disegnato sentieri sottili, abbracci violenti, scontri quasi brutali, come giusto sia in due esseri eccezionali soffocati da quel mondo fiabesco che piace tanto al coreografo francese.
“Volevo trasmettere l’idea che tutti possano trovare la loro metà, a prescindere dal loro personaggio, chi può dire in amore quali sono gli amanti più adatti? – dice il coreografo – Queste cose sono misteriose e non sta a noi giudicarle“.
La bella e avvincente coreografia si svolge sullo sfondo delle decorazioni discrete di Ernest Pignon-Ernest, che permettono di situare la storia senza sovraccaricarla, ad arricchire ci sono anche i costumi flessibili e piccanti di Augustin Maillot.
Francesca Camponero