Baryshnikov, spirito libero che di tornare in Russia non ci pensa nemmeno
Era il 1974, e Michael era un giovanotto di 26 anni assolutamente dinamico e smanioso di cose nuove. La Lettonia paese dove è nato e vissuto fino allora, non era più cosa per lui, per questo approdò al teatro Marinskij di San Pietroburgo per rimanerci dieci anni. Lui che amava l’Italia ed ha sempre considerato la città degli zar come la Venezia del Nord si formò in quella che è una delle compagnie di danza più leggendarie, quella del Kirov, che, però chiusa alle novità come sappiamo non era certo il posto giusto che avrebbero alimentato la carriera di quel talento che pur eccellendo nel classico sembrava sempre più proteso alla danza moderna, Per questo l’anima progressista di Michael trovò terreno fertile negli Stati Uniti, dove tutt’ora vive, sbocciando fra il New York City Ballet e l’American Ballet Theater (che diresse per anni). Lasciare la Russia fu un passo serio, che ancora oggi si ritiene fortunato di aver compiuto e di cui non ha alcun rimpianto.
Baryshnikov ha sondato tutto e non solo nella danza, ha lavorato a Broadway e Hollywood al fianco di Liza Minelli con la quale confezionò uno spettacolo per gli Emmy-Award della televisione, per poi apparire anche in tv nel serial di successo Sex and the City dove ha raccontato di essersi divertito molto.
A Venezia, la sua città italiana preferita, ha presentato una mostra di fotografia nell’estate del 2013 intitolata Dance This Way, naturalmente incentrata sul ballo. Il grande artista va dappertutto, ma in Russia dal lontano ’74 non vi ha più messo piede. “ Nessuno me lo impedisce – racconta Il ballerino – ma non ho nessuna ragione per andarci. Non rinnego le mie origini pertanto mi sento un po’ americano e un po’ russo. Considero la Russia un grande Paese, abitato da un grande popolo che si meriterebbe il meglio e questo non sta accadendo – aggiunge con un po’ di polemica -. Ed ora che sono invecchiato esce sempre più prorompente la voglia di liberarsi, tanto degli oggetti, come dei rimpianti, della voglia di essere primo, e vuoi conquistare altre cose come la voglia di sperimentare, di confrontarti, di stupirti per ciò che sognavi in gioventù”.
Francesca Camponero
[Nella foto in alto, Mikhail Baryshnikov mostra il passaporto]