Con Zorba il greco riparte la danza al San Carlo
Il corpo di ballo del San Carlo di Napoli riprende la sua attività autunnale martedì 12 settembre con Zorba il Greco, balletto corale in due atti e ventidue quadri creato da Lorca Massine nel 1988 per l’Arena di Verona sulle musiche di Mikīs Theodōrakīs.
La storia è ispirata al romanzo omonimo di Nikos Kazantzakis, che ispirò anche il noto film del 1964, diretto da Michael Cacoyannis con protagonista Anthony Quinn, mentre il balletto ebbe come suo primo interprete il grande ballerino russo Vladimir Vassiliev, il che come possiamo immaginare contribuì al favore dalla critica. “…è sembrato a tutti, attraverso la danza popolare, di percepire una lezione di libertà e di vitalismo prorompente e di poter credere, facendo tesoro degli indistruttibili valori della civiltà, in un avvenire migliore.” Questo è quanto diceva una delle prime recensioni sul balletto, apparsa sul quotidiano La Repubblica nel 1988.
La coreografia ad opera di Lorca Massine, figlio del celebre Leonide, uno dei protagonisti della grande stagione dei balletti russi, sottolinea la coralità della vicenda rispettando così il suo modello letterario. Il resto lo fanno le musiche di Theodorakis, che richiamano la tradizione popolare.
“Il mio Zorba è l’eroe di un popolo d’avanguardia – spiega Massine – e il suo antenato potrebbe essere Dioniso. La sua identità anagrafica è inesistente, la voce della sua anima comanda, ordinandogli di vivere la bellezza della propria vita divorando il presente, dimenticando il passato, sorvolando il futuro. Rappresentare Zorba a Napoli dove sono cresciuto e a cui sono particolarmente legato ha per me un significato speciale – continua il coreografo – A Napoli la voglia di vivere si manifesta in quasi tutte le sue forme”.
Ed il corpo di ballo diretto egregiamente da Giuseppe Picone rappresenta senza dubbio tutta la vitalità di Napoli. Una garanzia dunque che assicura alle rocambolesche vicissitudini della storia del giovane scrittore inglese che incontra quell’uomo di mezz’età che gli cambierà la vita, quella verve richiesta dal balletto che si chiude con lo splendido e celebre momento del sirtaki finale che vede impegnati i primi ballerini, i solisti e Corpo di ballo del Teatro.
Lo spettacolo sarà in scena fino a domenica 17 settembre (ore 17.00 Turno F)
Francesca Camponero