Mr. Gaga al Ravello Festival con Decadance e la Batsheva Dance Company
Sessantacinquesima edizione del Ravello Festival, terzo appuntamento di danza e prima volta assoluta della Batsheva Dance Company di Ohad Naharin fin sulla Costiera di mercoledì 19 luglio. E così dal belvedere più bello del mondo della danza, quello di Villa Rufolo a Ravello, la direttrice artistica della danza Laura Valente ha condotto il gigante della danza israeliana nel cartellone di questa estate 2017, con il titolo “Decadance” particolarmente caro al coreografo ed al repertorio della compagine di Tel Aviv.
Fondata nel 1964 per iniziativa della baronessa Batsheva de Rothschild, che peraltro aveva designato Martha Graham come primo consulente artistico, è oggi tra le più importanti del mondo, insieme alla scuola The Young Ensemble. È ormai la più grande compagnia israeliana con oltre duecentocinquanta spettacoli e circa centomila spettatori ogni anno e che a Ravello ha in parte modificato la propria coreografia del 2000 per il rispetto degli spazi e degli ambienti circostanti il belvedere di Villa Rufolo per cui, a maggior ragione, si può assolutamente parlare di site-specific ah hoc per l’occasione.
Ennesimo trionfo artistico di Laura Valente dunque che, dopo l’abbattimento dei muri immaginato assieme a Karole Armitage e Marie Chouinard delle prime due serate di questa edizione, ha voluto regalarsi Mister Gaga e la sua Batsheva Dance Company. A proposito di Mister Gaga, la direttrice artistica ha voluto incorniciare l’evento in un altro evento, stavolta di natura didattica: il 18 al Teatro Verdi di Salerno ci sarà una master Gaga per venticinque fortunatissimi talenti scelti tra centinaia partecipanti, con il costante connubio della scena con la formazione così caro proprio alla Valente.
Ed allora ci siamo, dunque, alla due-giorni dedicata al mito vivente israeliano amato da Martha Graham e dal gotha della danza contemporanea, con una serata “Decadance” destinata all’epoca a sviluppare una miscellanea decennale della collaborazione tra il coreografo e la sua compagine, nella quale a Ravello saranno rielaborati estratti di “Zina” (1995), “Kyr” (1990), “Telophaza” (2006), “Anaphase” (1993), “Mabul” (1992), “Sadeh21” (2011), “Naharin’s Virus” (2001), “Zachacha” (1998), “Three” (2005) e “Max” (2007). Un excursus nel repertorio più rappresentato in giro per il mondo, e dunque attesissimo anche a Ravello con i suoi sedici danzatori, con un festival che indosserà l’abito più elegante per il suo illustre ospite. Del resto fa impressione la bacheca dei riconoscimenti conseguiti qua e là per il mondo dal coreografo: basti citare Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres, New York Dance and Performance (Bessie) Award per la creazione “Virus”, New York Dance and Performance Award per “Anaphaza”, Doctor of Philosophy honoris causa assegnato dal Weizmann Institute of Science, the Israel Prize for dance, a Doctor of Philosophy honoris causa assegnato dalla Hebrew University, Dance Magazine Award, honorary Doctor of Fine Arts dalla Juilliard School a New York, Honorary Fellowship da parte del Tel Aviv Museum e l’Honorary Fellowship dal Rupin Academic Center. The Harvard Club of Israel, Danza&Danza Award della stessa rivista italiana per “Three”.
Da quest’anno Naharin è entrato a far parte del prestigioso progetto “Rolex Mentor-Protégé Arts Initiative” in qualità di mentore di Londiwe Khoza, una giovane danzatrice sud Africana. Tutti questi elementi hanno convinto Laura Valente a cercare con insistenza la presenza di Ohad Naharin, personaggio che si addice perfettamente al canovaccio scelto per il suo festival: l’abbattimento dei muri di ogni natura, anche quelli delle diverse abilità come già fatto in passato dallo stesso coreografo israeliano con il fratello gemello autistico. Ohad Naharin creò per lui proprio il metodo GAGA, così chiamato per evocare i primi suoni dei neonati, ovvero un linguaggio del corpo aperto a tutti, un training rivoluzionario praticato da danzatori e non-danzatori tanto che gli stessi interpreti della Batsheva si allenano quotidianamente con il metodo GAGA.
Da quando nel 1990 venne nominato direttore artistico della Batsheva Dance Company, nel corso degli anni ha creato per la compagnia, ivi compresa la Batsheva – Young Ensemble, oltre trenta lavori innovativi. Le sue creazioni sono state documentate peraltro in numerosi film: le prove con la compagnia Cedar Lake Contemporary Ballet proprio durante la ripresa del titolo “Decadance” proposto a Ravello sono state oggetto del documentario “Out of Focus” del 2007 del regista Tomer Heymann, mentre nel 2015, con la regia dei fratelli Heymann, è stato realizzato il documentario sulla vita di Naharin “Mr. Gaga”.
Ora non ci resta che salire i tornanti su per Ravello ed affacciarci idealmente insieme a lui dal belvedere fin dentro l’immaginifico repertorio di “Decadance”, evento nell’evento di Laura Valente.
Massimiliano Craus
[Entrambe le fotografie di questo post sono tratte dallo spettacolo Decadance e sono opera di Maxim Warratt]