Gigi Cristoforetti è il nuovo direttore della Fondazione Nazionale della Danza
NOMINATO IL DIRETTORE DELLA
FONDAZIONE NAZIONALE DELLA DANZA
Al termine del percorso di selezione che si è aperto il 31 ottobre con la pubblicazione del bando per l’incarico di direttore della Fondazione Nazionale della Danza, dalla rosa di 4 candidati selezionati per la fase finale, il Consiglio di Amministrazione della Fondazione durante la seduta del 30 marzo ha nominato come prossimo direttore Gigi Cristoforetti, che sarà in carica dal settembre 2017
Gigi Cristoforetti, 55 anni, è laureato in storia contemporanea e ha conseguito un master in management della cultura. Ha diretto festival con teatri d’Opera, teatri Stabili, con l’Auditorium Parco della Musica di Roma e con Fondazioni private. Critico di danza per L’Indipendente di Ricardo Franco Levi e poi il Manifesto, ha interrotto le collaborazioni giornalistiche prendendo la direzione del Festival Internazionale Gardadanza nel 1998.
Si è poi occupato di danza e di circo contemporaneo a Venezia, Brescia, Roma, Capri e in Emilia Romagna. Ha diretto Torinodanza dal 2002, e lascia questo festival per prendere la direzione della Fondazione Nazionale della Danza. È stato consulente per la danza dell’Ambasciata di Francia in Italia e dell’Institut Français.
Ha vinto il Premio Danza & Danza, il premio Hystrio e il premio dell’Associazione Critici di Teatro, sempre nella categoria della progettazione artistica. È stato nominato Chevalier des Arts et des Lettres dal Ministro della Cultura della Repubblica Francese.
“È per me fonte di particolare soddisfazione – ha dichiarato il neodirettore – poter lavorare a Reggio Emilia, una delle capitali storiche della danza Italiana, città di grande fermento culturale. Il valore della compagnia e la solidità della struttura sono il risultato dell’ottima gestione degli ultimi anni, che merita il ringraziamento mio e dell’intera comunità della danza nazionale.”
“Partendo da questa situazione – ha proseguito Cristoforetti parlando dei progetti futuri – vogliamo sviluppare e approfondire il nostro respiro progettuale. Il primo obiettivo che mi pongo è quello di valorizzare una pluralità di funzioni, su un piano nazionale e Internazionale. Reggio Emilia ha la vocazione per diventare uno snodo di progetti internazionali. Proveremo ad inserirci in un circuito europeo con partner importanti, e non solo per cercare un maggior irraggiamento. Il nostro obiettivo è anche di sperimentare un ruolo inedito nel nostro Paese, accelerando i processi di internazionalizzazione dell’intero comparto della danza italiana, per ora poco sviluppati rispetto alle maggiori nazioni. Ciò significa che cercheremo immediatamente un’interlocuzione con tutte le istituzioni, e in particolare Ministero e Regione, per prefigurare un nuovo “status” e nuovi compiti. Il punto di partenza è una riforma del settore ancora da perfezionare. Noi, senza attendere che anche in Italia ci sia qualcosa di simile ad un Centro Nazionale della Danza, proveremo a studiare, proporre e –trovando le necessarie risorse- mettere a disposizione del sistema alcune funzioni di promozione di una cultura diffusa del gesto coreografico e di sostegno ai suoi più significativi interpreti italiani.
Ci chiamiamo Fondazione Nazionale per la danza, e vorremmo realizzare fino in fondo il nostro nome. Ovviamente, il cuore del nostro lavoro sarà sempre incentrato sulla crescita artistica della compagnia, che vogliamo però inquadrare in un contesto di attività più articolate.”
“Una sfida e una condizione per avviare con successo questo processo è anche la maggior valorizzazione possibile del nostro ruolo dentro Reggio Emilia, mettendoci al servizio di un’innovativa dinamica interna al settore culturale. Un ruolo trainante in Italia e una collaborazione ben strutturata con realtà come quelle teatrali, musicali e artistiche di Reggio sono obiettivi concreti e a portata di mano, partendo naturalmente dall’ascolto e dal rispetto reciproco. E interpretando così l’impulso e la missione che mi sono stati trasmessi senza equivoci dal Cda, che ringrazio per la competente attenzione, così come da Regione Emilia-Romagna e Città di Reggio Emilia.”
Una nomina che ha ricevuto il plauso dei due soci fondatori della Fondazione Nazionale della Danza: Regione Emilia-Romagna e Comune di Reggio Emilia.
“La nomina a direttore di Gigi Cristoforetti è una gran bella notizia. – ha commentato l’Assessore alla Cultura della Regione Emilia-Romagna Massimo Mezzetti – Un nome di fama internazionale che dà ulteriore lustro e prestigio alla nostra Fondazione Nazionale della Danza. Conferma come le “piazze” di Reggio Emilia e dell’Emilia-Romagna siano molto ambite. Il mio ringraziamento va al Direttore uscente, Giovanni Ottolini, che è stato l’artefice di questo successo conseguito grazie ad anni di lavoro costante e generoso”.
“La Fondazione nazionale della Danza-Aterballetto – ha affermato il Sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi – è nel Dna di Reggio Emilia, che su questo grande progetto culturale ha investito, nel corso del tempo, passione, attenzione, risorse e politiche pubbliche. Il passaggio odierno parla di una nuova fase che si apre dopo una lunga stagione nella quale Giovanni Ottolini ha ben operato, in un quadro che ha complessivamente consentito alla compagnia di affermarsi a livello nazionale e internazionale, consolidando i successi ottenuti. Al ringraziamento – dovuto e non formale – a Ottolini, si affianca oggi un augurio di buon lavoro sincero e sentito al nuovo direttore generale, Gigi Cristoforetti, certi che il suo lavoro saprà tenere assieme le due caratteristiche che hanno sempre fatto di Aterballetto un’eccellenza reggiana ed emiliano-romagnola capace però di guardare oltre i confini italiani: l’attenzione al panorama culturale cittadino e il respiro internazionale”
“Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione è pienamente soddisfatto della scelta effettuata tra le candidature di ottimo livello che sono pervenute e ritiene che Cristoforetti, per le importanti esperienze maturate in passato fra cui la direzione di Torino Danza, sia la persona giusta per rispondere con successo alle sfide future che attendono la Fondazione aumentando il prestigio che fin qui si è guadagnata, grazie all’ottimo lavoro delle attuali direzioni”.