Virgilio Sieni a Genova per L’Atlante del gesto
Una presenza importante in questi giorni per la città di Genova, quella di Virgilio Sieni che nella nostra città porta il progetto L’Atlante del gesto, a cui hanno preso parte negli ultimi mesi oltre 150 cittadini genovesi, e che si conclude questo fine settimana con quattro diverse performance aperte al pubblico in luoghi simbolici della città il 24, 25 e 26 marzo 2017.
Virgilio Sieni è uno dei maggiori protagonisti della scena contemporanea europea, nato a Firenze, si è formato nella danza classica e contemporanea ad Amsterdam, New York e Tokyo, ma il suo percorso comprende anche studi di arti visive, architettura, arti marziali. Nel 1983 fonda la Compagnia Parco Butterfly e nel 1992 la Compagnia Virgilio Sieni, è stato direttore della Biennale Danza dal 2012 al 2016.
Questo suo progetto L’Atlante del gesto racchiude al suo interno esperienze diverse, ed è stato reso possibile dalla sinergia tra il centro di ricerca Casa Paganini – InfoMus del DIBRIS – Dipartimento di Informatica, Bioingegneria, Robotica e Ingegneria dei Sistemi dell’Università di Genova, Goethe- Institut Genua, Museo Palazzo Reale, Teatro dell’Archivolto e Virgilio Sieni Centro di produzione sui linguaggi del corpo/Accademia sull’arte del gesto
Il primo seme, che ha dato origine a questa esperienza, è stato il progetto europeo Horizon 2020 ICT DANCE, nell’ambito del quale Casa Paganini – InfoMus, in collaborazione con il compositore Andrea Cera, ha sviluppato nuove tecnologie che offrono la straordinaria possibilità di analizzare le qualità del movimento e di tradurle in suono, evocando immagini e sensazioni tali da permettere quasi di “vedere” la danza a occhi chiusi.
Per il lavoro condotto a Genova, Virgilio Sieni si è riallacciato nel titolo e nei contenuti all’Atlante delle immagini dello storico dell’arte tedesco Aby Warburg, facendo sì che anche il gesto, come l’immagine, diventi veicolo della nostra tradizione culturale e della nostra memoria sociale. Il gesto diventa così il filo conduttore di un percorso che porta alla creazione di azioni coreografiche legate a episodi tratti dal racconto biblico – esodo, pietà, crocifissione, insegnamento – compiute da cittadini che creano insieme una “comunità del gesto”.
I 150 partecipanti al progetto genovese sono donne, uomini e bambini senza esperienza di danza, a cui sono stati affiancati alcuni danzatori con il ruolo di assistenti. Le sessioni laboratoriali settimanali sono iniziate a gennaio 2017, e sono basate sulla vicinanza tattile all’altro, sul vedere e l’ascoltare, in cui il gesto è il mezzo per “riavvicinare e ricomporre una comunità che nel corso del tempo ha perso il senso della relazione”.
La prima performance offerta alla Città di Genova si intitola Di fronte agli occhi degli altri_Insegnamento e si svolge a Casa Paganini (Piazza Santa Maria in Passione 34) domani, venerdì 24 marzo alle ore 21. In collaborazione con l’Istituto David Chiossone, Virgilio Sieni e Giuseppe Comuniello, danzatore non vedente, incontrano un gruppo di cittadini composto da vedenti e non vedenti per creare danze scaturite da un insegnamento basato sul tatto e sulla percezione delle qualità espressive del movimento, tradotte in suono dalle tecnologie sviluppate da Casa Paganini-InfoMus nel progetto europeo DANCE.
Mentre Sabato 25 marzo ci si sposta negli spazi del Museo Palazzo Reale Genova (via Balbi 10) dove alle ore 16 e alle ore 17.30 sarà possibile assistere a Esodi. In questo caso i cittadini partecipanti daranno vita a una performance sul senso del viaggio che uomini e popoli intraprendono per salvarsi. Soffermandosi sulle singole azioni coreografiche si potranno anche vedere ed ammirare la Galleria degli Specchi, il Salone da Ballo, la Terrazza monumentale e le varie sale mentre gli interpreti si spostano suggerendo migrazioni simboliche, ancora una volta con il supporto di sonificazioni interattive del movimento di Casa Paganini-InfoMus.
All’interno dell’Atlante del gesto sono state selezionate sin dall’inizio cinque coppie composte da un genitore e un figlio o figlia, che domenica 26 marzo alle ore 11 e alle ore 16 nell’Aula Magna del Palazzo dell’Università (Via Balbi 5) daranno vita a Madri e Figli / Padri e Figli_Pietà: partendo da una tradizione occidentale che associa la rappresentazione di madri e figli a una specifica immagine di intimità, dolore e bellezza, si sviluppa una danza che indaga sulla relazione filiale e sulle origini della vita.
Infine domenica alle ore 12 e alle ore 17 presso l’Oratorio di San Filippo Neri (via Lomellini 12) sarà possibile assistere a Sospensione, in cui il coro di musica antica “Corale di Santa Maria di Bogliasco” e un gruppo di partecipanti al progetto daranno vita a due performance, dialogando sul tema della Crocifissione.
L’ingresso a tutte le performance è libero sino a esaurimento posti.
Francesca Camponero
[La foto in alto è di Silvia Aresca]