Torna a casa il Balletto di Milano con Anna Karenina del coreografo estone Teet Kask
Reduce da una tournée di successo, il Balletto di Milano torna a casa con la sua produzione Anna Karenina, balletto in due atti su musiche di Ciaikovskij ispirato all’omonimo romanzo di Tolstoj, ideato e coreografato da Teet Kask. Lo spettacolo che ha debuttato il 20 novembre 2015, avrà luogo al Teatro di Milano, sede della compagnia, domenica 26 marzo con due repliche , una alle ore 16 e l’altra alle 19 e sarà interpretato da Alessia Campidori (Anna), Giulia Simontacchi, Alessandro Torrielli (Vronsky) e Alessandro Orlando.
La versione coreografica proposta dal coreografo estone Teet Kask su musiche di Ciaikovsky ed ispirata all’omonimo romanzo di Tolstoi, focalizza l’attenzione sulla figura della protagonista per restituire un affresco della vicenda assolutamente personale. “L’intento non è quello di ricreare il romanzo di Tolstoi sulla scena –afferma il coreografo Teet Kask – Tolstoi è un genio della letteratura, ma attraverso la danza vorrei esprimere ciò che egli scrive tra le righe. Questo è ciò che mi interessa: riuscire ad immedesimarmi in Anna per scoprire lei attraverso le mie sensazioni. Il mio focus è su Anna, come carattere, la quale è entrata in conflitto con le sue necessità di donna e le aspettative della società… Anna che non tollera l’ignoranza della società e resta incondizionatamente fedele all’amore, mostrando la propria protesta …”.
Un balletto sofisticato ed elegante che presenta Anna con le sue esigenze di donna e il suo rapporto con la società della quale non tollera l’ignoranza. La Anna di Teet Kask vive la sua sua forza interiore mista a quella fragilità che la porta ai suoi incubi e conflitti interiori. Kask ripercorre la storia del romanzo di Tolstoj, dall’incontro con Vronskij fino al suicidio, curando ogni dettaglio e puntando sulla forza espressiva dei bravi interpreti. L’artista estone ama accostare all’estetica classica espressioni moderne il che fa di questo balletto uno spettacolo dal taglio moderno. Le musiche di Čajkovskij, ricche di sfumature, sottolineano il pathos di ciascun quadro del balletto.
Le scenografie, che riprendono alcuni elementi della tradizione russa stilizzandoli, sono firmate da Marco Pesta, mentre i costumi in stile, ma assolutamente modernizzati, sono di Federico Veratti.
Francesca Camponero
[Foto di Carla Moro e Aurelio Dessi dal balletto Anna Karenina]