Claudio Cocino nominato primo ballerino del Teatro dell’Opera di Roma
Mercoledì 8 febbraio al teatro dell’Opera di Roma ha debuttato de La bella addormentata di Jean-Guillaume Bart, al termine della rappresentazione il Sovrintendente Carlo Fuortes e la Direttrice del Ballo Eleonora Abbagnato, hanno nominato Claudio Cocino, Primo Ballerino del Teatro dell’Opera di Roma.
In tale occasione il Sovrintendente ha dichiarato: “La nomina a Primo Ballerino di Claudio Cocino, elegante e versatile talento, è nota di orgoglio per noi tutti e avvalora il magnifico percorso di crescita di cui il nostro Balletto, diretto da Eleonora Abbagnato, è protagonista“.
Cocino, torinese di nascita, inizia i suoi studi alla Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma diretta da P. Jorio. Nel 2005 vince il concorso di Spoleto con una borsa di studio per la Royal Ballet School di Londra. Dopo essersi diplomato sia al Teatro dell’Opera che alla Royal Ballet School, entra a far parte, nel 2007, del Corpo di Ballo capitolino sotto la direzione di Carla Fracci. Nel 2010 riceve il Premio Positano Leonide Massine. Debutta nel ruolo di Siegfried ne Il lago dei cigni di P. Bart nel 2013, del principe in Cenerentola di D. Deane e in quello de Lo schiaccianoci di A. Amodio nel 2014. L’anno seguente danza la nuova creazione di Dwight Rhoden And So It Is…, in Pink Floyd Ballet di R. Petit e ne Lo schiaccianoci di G. Peparini.
Nel 2016 danza il ruolo di Jean de Brienne in Raymonda di R.Nureyev, il ruolo da protagonista accanto a Eleonora Abbagnato in Le Parc di A. Preljocaj, Solor ne La Bayadere di R. Nureyev e Siegfried ne Il lago dei cigni di C. Wheeldon.
Il ballerino felicissimo della nomina ha altri sogni nel cassetto come quello di interpretare altri grandi balletti come “Giselle”e “Romeo e Giulietta” ed afferma di essere consapevole di aver scelto un lavoro bellissimo che comporta oneri e onori, come in questo caso.
La bella addormentata di Jean-Guillaume Bart è in scena al Teatro Costanzi fino a mercoledì 15 febbraio.
Francesca Camponero
[In alto Gaia Straccamore e Claudio Cocino, foto di Yasuko Kageyama]