Francesco Gabriele Frola, talento italiano a Toronto
Con gran piacere oltre a parlare del passato ricordando il Festival Internazionale del Balletto di Nervi ogni martedì, abbiamo pensato di dedicare ampio spazio ai giovani italiani esordienti che stanno dando gran prova di sé e del loro talento all’estero (… e questo fa un po’ male dirlo) dal momento che in Italia ci sono sempre meno possibilità di lavoro con contratto a lungo termine per i danzatori professionisti.
Uno fra questi è senza dubbio Francesco Gabriele Frola. Frola nasce ad Aosta e all’età di cinque anni inizia la sua formazione coreutica presso “Professione Danza Parma”, dove resta fino all’età di sedici anni, poi entra alla prestigiosa “John Neumeier Balletschule” di Amburgo in Germania. L’anno seguente, si trasferisce in Messico al “Ballet School di Cordoba Veracruz” e nel 2010, dopo aver partecipato con successo al “Lausanne Grand Prix”, ottiene un contratto con il “National Ballet of Canada” all’interno del Corpo di Ballo.
Qui diventa in breve tempo solita interpretando ruoli di rilievo come Kolia in A Month in the Country, Lescaut in Manon, il principe Desirè nella Bella Addormentata di Rudolf Nureyev fino ad arrivare a fianco di Svetlana Lunkina, prima ballerina del Bolshoi, nella creazione di John Neumeier “Nijinsky”. Nel suo giovane e brillante percorso Frola si è già guadagnato diverse medaglie: ha vinto quella d’argento al Concorso Ballet Helsinki International, quella di bronzo al Concorso Internazionale di Balletto a Cuba, il Patron Award of Merit e il Best Male al Grand Prix Pavlova e nel 2015 è stato promosso a First Soloist del “The National Ballet of Canada”.
Certo la danza la aveva nel sangue visto che i genitori sono anche loro ballerini ed hanno una scuola di danza a Parma, e si ritiene molto fortunato ammettendo di non aver mai trovato nel suo percorso difficoltà tali da fargli avere dubbi sulla decisione di intraprendere la carriera di bellerino.
La sua fortuna principale è stata senza dubbio quella di aver partecipato al “Prix de Lausanne” dove Neumeier era il presidente della giuria. In quella occasione l’Hamburg Ballet si dimostrò molto interessato a lui. Neumeier indubbiamente lo ha aiutato a crescere moltissimo, e la creazione di “Nijinsky” è stata per il ragazzo un’esperienza meravigliosa. Come fare coppia con Svetlana Lunkina, una delle prime ballerine del Bolshoi, quando era ancora nel corpo di ballo, è stata un’altra esperienza speciale.
Certo lasciare casa per andare ad Amburgo non è stato facile, come per altri ragazzi come lui, ma era necessario. Inizialmente per altro Francesco non si trovò perfettamente a suo agio all’interno dell’Hamburg Ballet, ma con il tempo è riuscito ad imparare lo stile della compagnia mischiandolo con il suo. Ora a Toronto si trova molto bene. Lavora con persone di alto livello sia come colleghi che come insegnanti. Gli piace la città dove convivono molte diverse etnie che vanno d’accordo fra loro, cosa difficile nel mondo di oggi.
Il desiderio di tornare in Italia c’è, ma non a tempi brevi, al momento è felice di ballare perché attraverso questa forma di arte trova il modo di trasmettere emotività al pubblico. Svolge il suo lavoro con umiltà che come dice “conta sempre nell’arte come nella vita quotidiana” ed afferma che se nella vita si riesce a fare quello che piace, nessun sacrificio è vano.
Francesca Camponero