Una nuova Giulietta incanta il pubblico alla Scala, Martina Arduino
Quando si pensa alla Giulietta Shakesperiana si pensa sempre a quella dolce ragazzina che era ancora lontana dall’idea dell’amore fino a che quella fatidica sera incontrò un ragazzo mascherato che le rubò il cuore. In lei c’è tutta la gaiezza dell’adolescenza e la sorpresa di riconoscere in sé la donna che sta per arrivare con tutte le pulsioni, i fremiti, gli ardori che detta la vita, l’amore. Giulietta Capuleti è un personaggio che non va sottovalutato, perché di estrema intelligenza e saggezza. Ricordiamo che è proprio lei il personaggio principale del dramma, lei infatti permette a Romeo di baciarla, lei propone il matrimonio, lei perdona il suo amato dopo l’assassinio del cugino Tebaldo, riscattandolo. Il personaggio di Giulietta non può essere spiegato con metodi razionali, ma deve essere inquadrato in un disegno superiore, divino, dove comunque anche i protagonisti influiscono con le loro scelte. Il disegno ha il fine di porre termine alla lotta tra le famiglie dei due amanti, che hanno la funzione di espiare le colpe dei loro genitori. Sarebbe difficile,infatti, motivare il matrimonio dei due amanti dopo sole 24 ore, con la sola, seppur fortissima, attrazione fisica. Il personaggio di Giulietta ha bisogno per questo di una grande attrice se parliamo di teatro e di una grande ballerina se parliamo di danza.
Ieri sera, 5 gennaio 2017, il teatro alla Scala ha avuto una grande Giulietta: Martina Arduino.
Martina proviene dalla Scuola di ballo dell’Accedemia Teatro alla Scala ed ha iniziato a studiare danza vedendo la sorella: “Mia madre accompagnava mia sorella a lezione di danza quando ero piccola e ho voluto provarci anch’io, e da lì non ho più smesso” racconta la ballerina. Meno male, diciamo noi che adesso possiamo godere di così tanto talento! Aveva già dimostrato le sue virtù nella sua prima parte da protagonista, Odette-Odile del Lago dei cigni di Ciajkovskij nella coreografia di Petipa e Ivanov ricostruita dal russo Alexei Ratmansky, ma in questa interpretazione di Giulietta ha dato conferma delle sue capacità tanto tecniche quanto espressive, cosa non comune per una ragazza di soli vent’anni.
Da quando entra sul nella scena con la nutrice con cui si palleggia la bambola di pezza, si intuisce che siamo davanti ad una Giulietta speciale, che ha capito tutto di quel ruolo che affronta con grande capacità e consapevolezza. La scena del balcone poi tocca veramente il cuore del pubblico, questo grazie anche al suo partner, il primo ballerino Claudio Coviello, anche lui adattissimo al ruolo di Romeo che vuole un ragazzo innamorato. Romeo, il più noto innamorato della letteratura, ama con passione romantica Giulietta, all’inizio, è vero, è infatuato di Rosalina, ma la differenza tra infatuazione e amore è che l’infatuazione svanisce, mentre l’amore resiste anche alla prova estrema del cedere la propria vita che senza l’amata perde di ogni significato. Romeo non è di facile lettura come Giulietta, il suo personaggio è bello, sensibile e ben educato, lodato anche dai suoi nemici, ma è un giovane idealista impulsivo, pronto a vendicare con la morte dell’uccisore, il suo amico Mercuzio. Romeo però, assassino e suicida, è nonostante ciò eletto a simbolo dell’amore stesso. Anche nel giudizio divino ,l’amore pesa più di ogni altra delle cose terrestri.
Anche Coviello corrisponde in tutto al personaggio Shakesperiano, la sua interpretzione corrisponde a pieno a quanto richiesto dal ruolo, il suo volto è ricco di espressioni mentre danza e la sua freschezza si coniuga perfettamente con quella della sua partner con cui sembra abbiano un’ottima intesa professionale. La sua perfetta tecnica classica, dotata di eleganza e leggerezza (non si sente mai un benché minimo rumore quando scende dai salti) fa passare in secondo piano qualche accenno di fatica nelle prese.
Insomma questo Romeo e Giulietta di Kenneth MacMillan, in repertorio alla Scala da molti anni, che ha visto alternarsi protagonisti indimenticabili e appassionati, nel dar corpo e anima alla vicenda shakespeariana degli amanti veronesi, con questo cast ha indubbiamente appassionato più di altri.
Oltre ai due protagonisti da notare il Mercuzio di Christian Fagetti e la Zingara di Mariafrancesca Garritano, la danzatrice rintegrata nell’organico della Scala dopo le varie faccende che conosciamo, che la ritrova sul palco in perfetta forma.
Qualche perplessità sulla direzione di Patrick Fournillier che esalta troppo la sezione degli ottoni.
Lo spettacolo sarà in scena fino a giovedì 19 gennaio, dove nel ruolo di Giulietta ci sarà Vittoria Valerio.
Francesca Camponero
Galleria fotografica
fotografie gentilmente fornite da Marco Brescia e Rudy Amisano – Teatro alla Scala