Il nasino all’insù di Yvette che tanto piaceva a Porcile
Abbiamo appena dedicato una pagina alla grande ballerina francese Yvette Chauviré per la triste notizia della sua morte, ma una pagina non basta per parlare di un’artista di tal calibro, per questo, cogliamo l’occasione del nostro percorso sul Festival Internazionale del Balletto di Nervi per raccontare ancora di lei e questa volta lo facciamo attraverso la testimonianza di Mario Porcile.
Mario Porcile raccontò alla collega Monica Corbellini (per la stesura del suo libro ”Cinquant’anni di vita e di balletto”) quanto rimase folgorato sin dall’inizio dalla classe di Yvette Chauviré. Porcile la vide in tutù imperiale per l’interpretazione del Grand Pas Classique di Auber e, affascinato, di lei apprezzò due cose in quell’occasione: una rosa rossa appuntata sopra l’orecchio sinistro ed il nasino all’insù che lui definiva ”così strepitoso!”.
Per il Direttore del Festival Internazionale del Balletto di Nervi la ballerina francese non aveva rivali nell’esecuzione de la Morte del Cigno, esclusa la Ulanova che però rispecchiava il gusto di un’epoca oramai tramontata. “Il cigno di Yvette non ha paragoni – diceva Porcile – era e rimane un capolavoro nella storia del balletto. La Cheuviré resterà un mito perché persone di gran classe come lei, così grandiose e nel contempo così semplici sono davvero rare”.
E Porcile affermava questo a ragion veduta, perché lui di artisti ne aveva conosciuti tanti e di ognuno di loro aveva conosciuto anche i vari caratterini. Chi più chi meno non si era astenuto dal fare bizze tanto sul palco quanto fuori, ma Yvette non era così. Non era suo uso comandare o dare ordini con superbia, questo non esclude che fosse una donna determinata e quando dava all’organizzazione un’ora di prove doveva essere quella. Ma ogni sua richiesta era fatta con quel garbo e signorilità che le erano propri e che la distinguevano da altre colleghe.
Come tutti sappiamo la Chauviré fu una della quattro grandi che eseguirono il famoso Pas de Quatre a Nervi nel 1957, con lei danzavano Alicia Markova, Margrete Schanne e la giovanissima Carla Fracci, ma mentre era sempre un problema organizzare le prove nelle stesse ore per le altre, per Yvette non esistevano discussioni né tantomeno imposizioni, ma il risultato era che riusciva sempre a provare quando voleva lei.
La Chauviré venne a Nervi diverse volte, nel 1957 appunto per il famoso Pas de Quatre, nel 1962 con Rudolf Nureyev e Margot Fonteyn, nel 1964 per Giselle ed ancora nel 1969 dove eseguì la sua straordinaria Morte del cigno a ben 52 anni. Porcile affermava che il modo di essere e sentire delle danzatrici specializzate nei grandi balletti romantici influiva tantissimo sul loro stile e quindi se erano persone sensibili e pure erano avvantaggiate nell’interpretazione di alcuni ruoli . Per lui Yvette era una di queste donne dall’indole pura, sensibile ed ingenua; per questo la sua Giselle come la sua Sylphide restano ineguagliabili .
Yvette Chauvirè torno al Festival di Nervi nel 1995, invitata da Mario Porcile in occasione dei 40 anni del Festival. Mentre era sul palco le vennero le lacrime agli occhi ricordando la gioventù perduta, i suoi successi, gli applausi del pubblico, i fiori che le venivano gettati copiosi ai piedi. Mario Porcile prendendola dolcemente sottobraccio, pianse con lei.
Francesca Camponero
Yvette Chauviré, La Morte del Cigno