Il cigno più bello del mondo è volato via
È stata comunicata da Stéphane Lissner e Aurélie Dupont, direttori dell’Opéra di Parigi e del corpo di Ballo dell’Operà di Parigi la morte di Yvette Chauviré, la grande ballerina francese, insuperabile Giselle, che ha incarnato il meglio della danza francese.
La Chauviré ci ha lasciati all’età di 99 anni ed è stata indubbiamente la più grande danzatrice francese del XX secolo, paragonabile a Maia Plissetsakaïa per la Russia, e a Margot Fonteyn per l’Inghilterra. Yvette è stata l’ultima stella dei Ballets Russes di Sergei Diaghilev.
Mentre Nureyev era ancora giovane non ha voluto perdere l’occasione di ballare con lei Giselle. Yvette aveva venti anni più di lui, ma certo non scompariva a fianco dell’avvenente Rudolf che da quell’esperienza con lei ha imparato davvero molto per quel ruolo.
La Chauviré è stata interprete di riferimento di Serge Lifar. Nel 1941 fu nominata “étoile” come protagonista di “Istar” del coreografo franco russo. Sublime la sua interpretazione ne La morte del cigno è stata apprezzatissima in tutti i grandi titoli del repertorio classico che poi riallestì in veste di coreografa. Un esempio è stato Giselle riallestito alla Scala di Milano. Ha trascorso gli ultimi anni di attività a trasmettere i suoi grandi ruoli alle giovani étoile comunicando loro quell’emozione e sfumature necessarie per il meglio della resa sul palco.
“La danza è una forma di fede, di speranza. – diceva la ballerina francese – È un’aspirazione, verso la necessità di realizzare un mondo diverso, più bello che verso la ricerca della verità. […] Danzando dobbiamo andare a raggiungere la luce universale. La forza della danza sta nell’intensa concentrazione, nel donare totalmente se stessi . La danza vuole una fede immensa, che galleggia in un universo invisibile ad occhio nudo, ma sgargiante”.
Francesca Camponero
Alcune fotografie d’epoca