Angelin Preljocaj presenta La fresque
Angelin Preljocaj è un coreografo a tutto tondo, l’unico dei pochi di oggi che può permettersi di creare tanto per ballerini di formazione classica quanto per danzatori “contemporanei”. Le sue straordinarie creazioni passano agevolmente dall’utilizzo degli uni agli altri regalando al pubblico spettacoli affascinanti ricchi di movimenti, certo, ma che sono pregni di simbologia e misticismo. Gran parte dell’abilità di Preljocaj è dovuta indubbiamente a quella formazione eclettica che lo ha fatto partire dalla danza classica, per poi cimentarsi con l’espressionismo tedesco lavorando con Karin Waehner. In seguito ha scoperto la modern dance americana con Merce Cunningham, prima di danzare con la compagnia di Dominique Bagouet, coreografo della storica nouvelle danse francese. Insomma un bagaglio completo di esperienze che hanno fatto di lui quello che ammiriamo.
Non a caso i suoi lavori figurano nel repertorio delle più grandi compagnie classiche come il New York City Ballet per il quale ha firmato La Stravaganza nel 1997 o per il Balletto dell’Opéra di Parigi con il quale sembra avere una sintonia particolare.
E adesso arriva La fresque che andrà in scena in prima nazionale il 20 settembre 2016 al Grand Théâtre de Provence ad Aix-en-Provence. Il balletto si basa su un racconto cinese, dove si incontrano realtà parallele. Due viaggiatori stanchi trovano rifugio in un tempio e lì scoprono un vecchio eremita che, benevolo, li guida verso un affresco nascosto dove belle donne sembrano impercettibilmente danzare. La storia gioca sul potere della pittura, in cui le immagini raffigurate sembrano prendere vita e fanno innamorare chi le guarda. Ed ecco che da un racconto si entra in un altro vivendo appunto una realtà parallela. Questo mondo di illusione e trascendenza è una fonte d’ispirazione per Angelin Preljocaj, che immerge i ballerini in questo universo insolito. Il coreografo come in altri casi richiede ai danzatori ritmi capaci di spostarsi dalla velocità alla lentezza quasi simultaneamente per raffigurare tutti quegli impulsi che popolano i sogni. Preljocaj accarezza l’urgenza del desiderio, in un tempo che va a sovrapporsi all’immobilità della vita.
Ancora una volta per questa sua nuova creazione il coreografo francese ha scelto di far disegnare i costumi del suo balletto ad un grande stilista, dopo Jean Paul Gaultier per Biancaneve, per La fresque ha deciso di lavorare con Azzedine Alaïa, lo stilista tunisino portavoce della modernità nella tradizione.
Francesca Camponero
[Foto in alto: dal balletto Biancaneve]