I gemelli Giannetti, due vite insieme per la danza
Stefano e Maurizio Giannetti erano come due gocce d’acqua, li ricordo come fosse adesso quando li ho conosciuti al famoso stage organizzato nel 1981 in concomitanza al Festival dei Balletti di Nervi da Mario Porcile. Quell’estate sono arrivati a Genova i migliori giovani danzatori d’Italia, i due gemenlli venivano da Roma, e si sentiva da come parlavano, infatti provenivano ambedue dall’Accademia Nazionale di Danza. Erano bravissimi ed eccellevano in tutte le classi a cui prendevano parte. Io come tante altre ballerinette genovesi li guardavamo con ammirazione capendo che il loro futuro sarebbe stato senz’altro segnato dal successo, come infatti è stato.
Due vite parallele votate alla danza. Stefano dopo un’incredibile carriera solistica nei maggiori teatri e compagnie europee da Amburgo a Basilea, da Zurigo al London Festival Ballet e a Berlino, oggi è un affermato coreografo, già Direttore del Northern Ballet e adesso del Balletto di Kaiserslautern, mentre Maurizio dopo aver danzato anche lui come solista al Balletto di Amburgo, essere stato principal al London Festival Ballet, al Béjart Ballet Lausanne, a Berlino e a Vienna, si è poi dedicato alla fisioterapia e alla riabilitazione dei danzatori.
Ma quello che voglio ricordare oggi nella nostra pagina dedicata al passato è quel lontano 1981 in cui Stefano Giannetti, allievo del 6° anno dell’Accademia Nazionale di Danza raccontava alla giornalista Donatella Ferrara la sua gioia di far parte anche del 2° anno dell’annesso liceo coreutico come enfant prodige della coreografia italiana. Aveva solo 16 anni a quei tempi e con grande semplicità e modestia diceva: ”A forza di dire che sono bravo, bravissimo, un piccolo genio della coreografia, finisce che quando poi vedono i miei lavori restano un po’ delusi ed esprimono qualche riserva. Vorrei mi fosse dato il tempo di crescere e maturare – diceva il ragazzo – prima bisogna conoscere tutto il codice accademico per poi sperimentarsi in qualcosa di nuovo e innovativo. Io ho un grande modello che è John Cranko, sono innamorato del suo stile, della sua prodigiosa inventiva, della densità di immagini e figurazioni che inserisce nelle sue coreografie. Un altro coreografo che ammiro molto è Ashton con le sue danze pulite e vive”.
Dal 2006 come Direttore della Compagnia di Balletto Pfalztheater di Kaiserslautern in Germania ha rimaneggiato balletti già esistenti , cimentandosi in lavori impegnativi come Lo Schiaccianoci, Il lago dei cigni e Carmen, ma anche in nuove proposte neoclassiche e moderne come Glass Violinkonzert, Hommage an Mozart, Giacomo Casanova, Duke Ellington Forever, Rumpelstilzchen, Pulcinella, L’Uccello di Fuoco e Omaggio ai Balletts Russes. E l’ottobre 2013 per festeggiare i suoi 30 anni di carriera sceglie l’opera 57 di Benjamin Britten per il suo Principe delle Pagode in cui libera la fantasia attraverso singoli brani emozionanti e grazie a una moltitudine di suoni atti a svilupparne le specifiche atmosfere fiabesche promettendo un viaggio fantastico in un mondo lontano, misterioso.
Suo fratello Maurizio invece a Londra, dopo aver conosciuto l‘insegnante della Dance Clinic e del Royal Ballet Joan Lawson (Remedial Teacher), ha deciso di diventare anche fisioterapista. Si è diplomato in Fisioterapia nel dicembre 1998, e da allora si è occupato della prevenzione e della riabilitazione dopo infortuni sulla danza. Nel 2002 a Berlino ha insegnato alla Scuola di Balletto di Stato, tenendo una conferenza sulla prevenzione e sugli infortuni dei ballerini, e più tardi come docente ospite all’Università delle Arti presso la Facoltà Musical e Show. Ha aiutato ballerini dello Staatsballett e della Scuola Statale di Balletto a Berlino e ballerini di Musical dopo infortuni, a ritornare presto in palcoscenico. Nella Stagione 2013-14 è stato maître de ballet al Balletto del Teatro Vorpommern in Greifswald.
Del resto il gemello Stefano nel 1981 diceva di lui: ”Mio fratello mi consiglia sempre, lui è un carattere diverso, pignolo, metodico, perfezionista, sarà un ottimo interprete lirico-romantico”. Ad oggi possiamo dire che la sua poesia l’ha messa a disposizione della salute del prossimo.
E bravi questi due “ragazzi” (per me saranno sempre tali).
Francesca Camponero
[Nella foto in alto: Maurizio Giannetti]
vorrei fare una correzione: ora Maurizio è un insegnante di danza classica e moderna presso l’associazione A.S.D. Danza Vitae(San Donà, Veneto), diretta da lui e da sua moglie Nicoletta. A volte viene Stefano a trovarli e a vedere le lezioni facendo correzioni in caso ce ne fosse bisogno. Io sono un’allieva della sua scuola da un anno e devo dire che sono molto bravi come insegnanti. sono molto fiera di quello che mi hanno insegnato dopo solo un anno che sono in questa scuola.
quindi diciamo che si, Maurizio è un fisioterapista, ma la danza è ancora la sua vita.